martedì 9 settembre 2014

Quello che i clienti non vogliono sentire


Victor Malarek è un giornalista che si è occupato con grande acume dei clienti della prostituzione nel libro The Johns – Sex for Sale and the Men who Buy It pubblicato negli Stati Uniti e in Canada nel 2009, testo preceduto da The Natashas – Inside the Global Sex Trade, dato alle stampe nel 2003 e tradotto in 10 lingue in 12 Paesi.
In questo ventunesimo secolo, in tutto il mondo, decine di milioni di donne e di bambine sono ridotte in schiavitù per essere usate sessualmente.
E ogni anno centinaia di migliaia di donne e di bambine sono condotte attraverso la tratta all'estero e da uno Stato all'altro degli USA per alimentare il mercato del sesso.
Quando ho studiato le cause di quella calamità mondiale che è la schiavitù sessuale, ho subito scoperto la principale ragione della sua esistenza: GLI UOMINI, uomini che ritengono, perché hanno i soldi, di avere il diritto di affittare e di invadere il corpo di una donna.
Le mie ricerche mi hanno fatto scoprire il lato peggiore degli uomini che affittano il corpo delle donne e delle bambine. Ho potuto constatare la loro totale indifferenza verso un altro essere umano, il loro profondo disinteresse e la loro mancanza di rispetto per la persona prostituita, la loro pretesa di essere nel giusto e il castello di illusioni che si costruiscono.
E ho subito imparato che i clienti non vogliono sentir parlare dell'incredibile sofferenza umana che stanno causando in tutto il mondo.
Ho scoperto che la sola cosa che vogliono e di cui hanno bisogno è di credere ai miti [sulla prostituzione], alle bugie e alla propaganda che li aiutano a chiudere gli occhi sulla realtà.
Al giorno d'oggi, gli uomini che escono la sera con aria di sfida alla ricerca di sesso a pagamento si aggrappano al mito che tutte le persone prostituite lo siano per SCELTA e guadagnino soldi facili - senza uscire dal letto.
I clienti non vogliono sentire i tragici racconti relativi al fatto che la stragrande maggioranza delle donne e delle bambine sono state costrette a prostituirsi.
Non vogliono  sentir parlare di   bambine e   bambini di 5-6 anni che vengono venduti dai loro genitori disperatamente poveri ai proprietari dei bordelli in Cambogia, in Thailandia e in Vietnam per essere usati e stuprati dai turisti sessuali.
Non vogliono sentirsi dire che, nel mondo occidentale, la maggior parte delle donne e delle bambine prostituite sono state reclutate nell'industria del sesso all'età di 12, 13 e 14 anni,  da adolescenti, rese vulnerabili dalla violenza dell'ambiente che le circonda, vittime di famiglie  divise e maltrattanti nell'ambito delle quali sono state sessualmente abusate e stuprate da padri, nonni, zii e amici di famiglia fidati e nell'ambito delle quali la loro innocenza ed autostima è stata distrutta.
I clienti non vogliono sentirsi dire che la stragrande maggioranza delle donne e delle bambine prostituite sono controllate da violenti magnaccia e da bande criminali, che la maggior parte di loro sono dipendenti da droghe, spesso costrette alla dipendenza dai loro magnaccia-spacciatori che utilizzano questo espediente come strumento di controllo, e che la maggior parte delle donne e delle bambine prostituite soffrono di gravi problemi psicologici.
I clienti non vogliono sentirsi raccontare come i trafficanti diano la caccia e intrappolino sempre più giovani donne e ragazze ignare per soddisfare l'apparentemente insaziabile mercato globale del sesso.
Non vogliono sapere come queste giovani donne e queste ragazze siano condotte nei "campi di addestramento" e come la loro resistenza sia piegata per poter alimentare questo mercato della carne. In luoghi nascosti, in città come Mosca, Belgrado, Milano, Berlino, Miami e New York, dove vengono picchiate, stuprate e costrette a soddisfare ogni richiesta dei loro nuovi proprietari e dove vengono spersonalizzate fino al punto da non essere più in grado di agire o di pensare a se stesse.
L'unico modo per sopravvivere per queste donne e ragazze indigenti è la prostituzione. In sostanza, esse sono costrette a compiere un atto disperato e non c'è mai possibilità di scelta nella disperazione.
Questa è la fredda, dura realtà per la stragrande maggioranza delle donne e delle ragazze nella prostituzione e i clienti non la vogliono sentire.
Quello che i clienti vogliono credere è la menzogna secondo la quale in qualche modo, come per magia,  a una donna venga improvvisamente l'idea che la prostituzione rappresenti un percorso di carriera gratificante e meraviglioso!
Che queste giovani donne e ragazze adorino essere  a disposizione di una mezza dozzina o più di tipi strani di mezza età, obesi, puzzolenti, sudati e dopati col Viagra perché il loro sarebbe un ottimo lavoro  ben pagato!
Ed è a causa di tutte le menzogne, della propaganda e dei miti assurdi perpetuati dalla lobby della legalizzazione della prostituzione che la situazione per milioni di donne e di bambine vulnerabili e povere di tutto il mondo sta peggiorando.
E' un fatto che in questi ultimi dieci anni la domanda maschile di sesso a pagamento sia aumentata a dismisura.
La spiegazione di quello che sta accadendo non è complicata e complessa. E' molto semplice.
Nel linguaggio economico, le donne e le ragazze sono la merce, l'offerta. E inseriti su questo lato sono i fattori che alimentano l'offerta: la povertà estrema, la mancanza d'istruzione e l'eterna aspirazione degli esseri umani disperati a migliorare la propria sorte.
L'altro lato della medaglia è rappresentato dalla domanda e qui l'accento va posto sull'uomo.
Senza domanda non ci sarebbe offerta.
Non sarebbe vantaggioso per criminali e magnaccia restare in questo settore se interminabili file di uomini non si aggirassero sui marciapiedi alla ricerca di sesso a pagamento.
Le attività clandestine degli uomini a caccia di sesso con donne e ragazze prostituite sono costantemente giustificate con commenti spregiudicati del tipo: "I ragazzi sono fatti così". E' proprio questo bizzarro e radicato atteggiamento che ha condotto all'esplosione mondiale dell'acquisto di sesso da parte degli uomini.
Esistono miti assurdi e largamente accettati sul "bisogno maschile di sesso per allentare la tensione" "sulle irrefrenabili pulsioni sessuali degli uomini" sulla "prostituzione come istituzione utile ad evitare che le belle donne e le ragazze vengano stuprate" e "come rito di passaggio che inizia i ragazzi alla virilità".
Indipendentemente dal modo in cui affrontate la questione  del sesso a pagamento, non potete sfuggire a questa conclusione: questa disfatta globale  dei diritti umani è interamente attribuibile agli uomini!
La dura e fredda realtà è che ben poco si potrà fare per porre fine a questa carneficina sessuale mondiale finché gli uomini non si assumeranno la responsabilità dei propri comportamenti.
Gli uomini rappresentano la chiave di volta che consentirebbe di porre fine a questa follia sessuale perché, a differenza delle decine di milioni di donne e di ragazze intrappolate in questo mercato della carne, hanno la possibilità di scegliere.
Gli uomini possono fare scelte diverse ed è quello che fanno quelli che si servono della bussola morale.

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