Abolizione 2014 in collaborazione con le
iniziative abolizioniste tedesche, europee, canadesi e statunitensi
A proposito dell'audizione del Ministero federale
tedesco della Famiglia, delle Persone Anziane, delle Donne e dei Giovani (1)
sulla regolamentazione dell'industria della prostituzione tenuta il 12 giugno
2014 e resa pubblica il 26 giugno 2014.
Il 12 giugno 2014 si è tenuta
un'audizione sul progetto di riforma della legge sulla prostituzione, al fine
di ottenere una "panoramica generale" sull'argomento. L'audizione si
è tenuta a porte chiuse. Il pubblico non è stato neppure informato su chi è
stato consultato e invitato dal Ministero federale come esperto chiamato ad
esprimere il proprio parere.(2)
Prima che il governo tedesco
vada in ferie, crediamo sia importante svelare un segreto che sta evidentemente
molto a cuore al ministero responsabile che non vuole si sappia quali lobby
siano state coinvolte nella preparazione di questa riforma della legge sulla
prostituzione.
"Noi" è un gruppo
di donne che provengono da ogni parte della Germania, da diversi partiti,
professioni e classi. Collaboriamo con organizzazioni internazionali
abolizioniste, con intellettuali,
servizi di counseling e organizzazioni di sopravvissute alla
prostituzione. Ci impegniamo ad offrire alla popolazione informazioni
dettagliate su quel che è accaduto.
I fatti:
Alcuni lobbisti si attivano
affinché la revisione della legge sulla prostituzione persegua i loro
interessi.
Chi sono gli esperti che il
Ministero ha invitato in audizione e sollecitato ad esprimere il proprio
parere? Il rapporto del Ministero rivela che non si è tenuto conto né delle
petizioni né delle iniziative critiche del sistema prostituente e che non sono
state ascoltate le voci delle donne uscite dalla prostituzione o quelle delle
sopravvissute.
Al contrario, i gruppi di
interesse dell'industria della prostituzione (vale a dire i gestori e i
proprietari dei bordelli) si sono visti offrire un mare di occasioni per
esprimere le proprie richieste di una regolamentazione e di un intervento
minimo del governo in questo campo sessista e criminogeno.
Il Ministero ha così
consultato esclusivamente le seguenti organizzazioni, in quanto
"rappresentanti" non solo
degli "imprenditori dell'industria del sesso e dell'erotismo",
ma contemporaneamente delle "sex workers":
· L’« Unternehmerverband Erotik Gewerbe Deutschland eV »
(UEGD) (Associazione professionale dell'industria dell'erotismo in Germania).
Questa lobby sostiene di "rappresentare gli interessi delle imprese che
offrono servizi erotici". (3). In una lettera del 6 novembre 2013 ha
suggerito al governo federale e ai rappresentanti della sua coalizione di
avviare un negoziato in vista della convocazione di una conferenza
interdisciplinare con il compito di "elaborare un complesso di leggi sulla
regolamentazione della prostituzione e dei luoghi dove praticarla, con la
partecipazione delle persone che lavorano nell'industria, al riparo dalle
speculazioni e dalle manipolazioni dei media" (4)
· La « Bundesverband Sexuelle Dienstleistungen eV »
(BSD) (Associazione federale dei servizi
sessuali): rappresenta i proprietari dei bordelli e le sex workers indipendenti
ed è stata "consultata dal Ministero Federale del Lavoro e del Welfare sul
tema della prostituzione". (5) La BSD è stata fondata nel 2002, subito
dopo l'adozione della legge sulla prostituzione da parte del governo di allora,
costituito dai socialdemocratici e dai verdi, e in seguito all'abrogazione e alla concomitante
modifica degli articoli del Codice penale relativi alla proprietà dei bordelli
e allo sfruttamento della prostituzione. (6)
· La « Berufsverband erotische und Sexuelle
Dienstleistungen eV" (BESD) (Associazione dei servizi professionali
erotici e sessuali). E' stata fondata nell'ottobre 2013, tra le altre da
Johanna Weber e da Undine de Rivière, ed è un'emanazione della BSD,
probabilmente creata per ragioni di relazioni pubbliche, ossia al fine di
presentare delle "vere sex workers" ai media, ai politici ecc.
Tuttavia, la BESD non rappresenta in alcun modo le circa 400.000 prostitute
presenti in Germania che lavorano nella prostituzione a causa delle difficoltà
economiche, spesso dopo essere state reclutate con mezzi illeciti come la
forza, la frode o l'inganno, e che non dispongono della libertà di scelta, né di
alternative. La BESD è un gruppo privilegiato di escort e di Mistress (n.d.t. donne che interpretano un
ruolo di comando e di dominio nelle pratiche BDSM), alcune delle quali sono, a
loro volta, gestrici o proprietarie di agenzie di escort. Fra l'altro la BESD
si dichiara favorevole alla " tariffa
flat applicata nei bordelli (n.d.t. la tariffa fissa che consente al cliente di
avere tutti i tipi di rapporti sessuali con
qualsiasi donna vi eserciti la prostituzione per un tempo illimitato) e
alla pratica della gang bangs, al fine di garantire una molteplicità di
impieghi" (7)
· L'avvocata Margarete von Galen, legata alla lobby
dell'industria del sesso (8).
Un "panorama
completo" sul tema? Nessuna sessione di questa consultazione ha preso in
considerazione le dichiarazioni delle ben note critiche dell'industria del
sesso, né la sezione sui centri di consulenza (nessuno degli organismi invitati
offriva un vero programma di uscita dalla prostituzione), né quella sulle
misure di polizia, né quella dedicata alla tratta. Al massimo, la consultazione
ha lasciato spazio a qualche moderata voce critica: ad esempio ad alcuni
rappresentanti dei Länder e alle responsabili delle pari opportunità. Nella
maggior parte dei casi, sono le sostenitrici e i sostenitori delle
rivendicazioni della BESD e del BSD ad
aver avuto voce in capitolo, così come i quadri del Consiglio tedesco delle
donne. Non è stata invitata alcuna esperta che avesse un atteggiamento critico
nei confronti della legalizzazione della prostituzione.
Si è notata, in particolar
modo, l'assenza delle seguenti organizzazioni:
· L'ONG tedesca "SOLWODI" che si è rivolta al
governo federale prima delle elezioni del 2013 con la petizione "No more
hustle! No woman slavery in Germany!" che invitava il governo a vietare
l'acquisto di rapporti sessuali. Lo Stato non ha tenuto in alcuna
considerazione la sua proposta di modifica della legge del 2002 (9).
· Le redattrici del mensile femminista EMMA, che da
tempo denunciano le ripercussioni negative della legge del 2002 e che avrebbero
potuto far sentire, oltre alla loro, anche la voce delle più di 12.000 cittadine
e cittadini, ignorati e ignorate, malgrado la sottoscrizione dell'"Appello
contro la prostituzione" scritto alla fine del 2013 (10).
· Le autrici e gli autori, nonché le firmatarie e i
firmatari dell'"Appello di Karlsruhe per un mondo senza prostituzione"
(11).
· Cathrin Schauer dell'ONG tedesca "KARO eV",
che da anni svolge un lavoro educativo di informazione sulle attività criminali
dei trafficanti di carne umana; l'assistente sociale Sabine Constabel del
centro per donne prostituite "La Strada Stuttgart", che lavora senza
risparmio a favore di queste donne. [Si sarebbero dovute invitare] per
informare il pubblico sulla realtà della prostituzione. [Non sono state
invitate neppure] altre organizzazioni come "INGA e.V.", "Zora
e.V." e "KOFRA" ed esperti della polizia come Manfred Paulus,
Helmut Sporer, Uwe Dornhöfer e altri.
· Inoltre, il Ministero non ha ascoltato alcuna esperta
straniera o della Lobby europea delle donne, la cui richiesta di adozione del
modello nordico ha trovato espressione
nella risoluzione adottata a fine febbraio da una netta maggioranza del
Parlamento europeo.
Inoltre, non si è tenuto
conto di uno studio su larga scala, pubblicato l'anno scorso, che mostra il
rapporto tra la legalizzazione della prostituzione e la tratta delle persone a
scopo di sfruttamento sessuale. (12).
Il Ministero federale tedesco della famiglia ha dunque
stretto rapporti con i principali lobbysti!
La Germania è tenuta ad
adottare disposizioni volte ad eliminare le discriminazioni nei confronti delle
donne. Contemporaneamente, è dovere dello Stato difendere i cittadini dalla
violenza, quale che sia il loro Paese d'origine. Tuttavia, la prosecuzione e la
fluidificazione del "modello d'affari rappresentato dalla
prostituzione" favorisce l'esatto contrario!
Noi ci aspettiamo che il
Ministero della famiglia proponga misure efficaci contro la tratta e per la
tutela delle donne, in particolare di quelle giovani, che vivono una difficile
situazione economica, invece di sostenere i gruppi di pressione dell'industria
del sesso. Noi ci aspettiamo che il governo federale consideri la tutela dei
diritti delle donne contro lo sfruttamento più importante della legittimazione di
un "diritto degli uomini" [al sesso] e più utile delle soluzioni
locali consistenti nel tassare le donne, ma anche gli uomini e le persone
transessuali che esercitano la prostituzione.
Ecco quello che vogliamo:
Abolizione 2014 richiede
l'adozione di una legge ispirata al "modello svedese" (o nordico),
adottato anche dall'Unione Europea.
Il modello svedese (nordico)
mira a limitare la domanda di prostituzione e a
mutare la visione delle cose: non sono le prostitute, ma i compratori di
sesso, i magnaccia e i proprietari dei bordelli a dover costituire il bersaglio
della legislazione.
Il modello svedese (nordico)
comprende:
- Un sostegno efficace e a
lungo termine alle persone che vogliono abbandonare la prostituzione;
- Assistenza sanitaria e
altre forme di sostegno indipendenti dalla volontà di uscire dalla
prostituzione;
- La formazione della polizia
all'applicazione della nuova legge;
- Un'attività educativa e
campagne che promuovano nella società e nelle scuole l'uguaglianza di genere relativa
anche ai rapporti sessuali;
- Il divieto di gestione dei
bordelli e il divieto di sfruttamento della prostituzione;
- La penalizzazione
dell'acquisto dell'accesso sessuale al corpo di altre persone.
La nostra richiesta alla
stampa:
E' deplorevole che il
Ministero della famiglia, controllato dal SPD, faccia marcia indietro rispetto
alla restrizioni giuridiche da imporre all'industria del sesso, preannunciate
nell'accordo di coalizione, così come sulle soluzioni volte alla tutela delle
persone prostituite ed è deplorevole che non abbia ancora applicato la
direttiva UE contro la tratta degli esseri umani.
Noi vi chiediamo quindi di
informare il pubblico sull'influenza esercitata dai gruppi di interesse
dell'industria della prostituzione sul Ministero federale della famiglia.
Per ulteriori informazioni,
contattare:
redaktion chiocciola
abolition2014.de
NOTE:
Dalla lettura di questo comunicato stampa si evince
chiaramente che il governo tedesco, per procedere alla modifica della legge
sulla prostituzione, ha consultato la lobby dell'industria del sesso, ma non le
associazioni abolizioniste, le cui richieste non contemplano affatto
l'imposizione di visite psichiatriche alle prostitute volte ad accertarne la
capacità di intendere e di volere, quasi si trattasse di decretarne l'infermità
mentale, come erroneamente sostenuto da una blogger, il cui intento mi pare
soltanto quello di screditare, denigrare, suscitare odio nei confronti delle
abolizioniste, rappresentate come "mostri".
Invito lettrici e lettori a valutare attentamente
l'attendibilità delle notizie fornite da blogger che non indicano con link le fonti da cui
hanno attinto le informazioni da loro riportate.