L'intervista originale è pubblicata sul blog Révolution Féministe.
Intervista di Francine
Sporenda a Simon Häggström
Simon Häggström
ha creato e diretto la "Prostitution Unit" di Stoccolma incaricata di
far applicare la "Legge sull'acquisto di sesso" nella capitale svedese.
Dirige attualmente la " Trafficking Unit" che
dà la caccia alle reti della tratta e dello sfruttamento della prostituzione. E' autore del libro: " Shadow’s Law : the True Story of a
Swedish Detective Inspector Fighting Prostitution ".
F.S. La principale ragione addotta a sostegno dell'adozione della legge svedese è
che la prostituzione influenza negativamente l'intera società. Ci può spiegare
in che modo la prostituzione colpisce l'intera società - per esempio facendo
aumentare tutte le forme di criminalità?
S.H. Come
Lei ha detto, la prostituzione fa
aumentare tutte le forma di criminalità, ma quando noi diciamo che la prostituzione influenza
negativamente l'intera società, non è necessariamente la prospettiva criminale
quella di cui parliamo prioritariamente. Noi vogliamo dire che la prostituzione
causa danni non solo agli individui direttamente coinvolti - i compratori e le
donne che vendono sesso -, ma a tutti nella società. Quel che vogliamo dire con
questo, è che qualcosa succede in una società in cui comprare sesso è legale,
qualcosa che riguarda il modo in cui ciascuno di noi pensa agli altri -
parliamo di ciò che accade in una società in cui i ragazzini crescono con
l'idea che, se si vogliono avere rapporti sessuali, basta pagarli. Certamente
ciò condiziona il modo in cui vediamo le donne, perché esse vengono allora
considerate oggetti, cose consumabili. Ed è il motivo per cui pensiamo che la
prostituzione produca danni a tutta la
società.
F.S. Cosa pensa Lei del famoso argomento pro-prostituzione:
" a causa della legge che penalizza l'acquisto di sesso, la prostituzione
sta diventando clandestina"?
S.H. Trovo questo argomento davvero
sorprendente e so che lo si sente
dappertutto in giro per il mondo, mentre in Svezia non lo si sente quasi mai. Ma fuori dalla Svezia tutti parlano
di prostituzione e della legge svedese, tutti si atteggiano ad esperti e sanno
quel che accade quando questa legge viene applicata: "oh, guardate quel
che succede in Svezia, la prostituzione svedese è diventata clandestina, la
polizia non può più trovare le persone prostituite". Ecco la mia risposta:
" Hei, io faccio parte della polizia. Sono 10 anni che, in quanto
responsabile della Trafficking
Unit, individuo la posizione delle donne prostituite. Non c'è
nulla di clandestino. Si possono trovare senza problemi. Datemi soltanto un
cellulare e vi mostrerò dove sono". Veramente non so da dove salti fuori
questo argomento. Certo, abbiamo visto un mutamento degli spazi dove si
esercita la prostituzione; certo, negli anni Novanta, la maggior parte della
prostituzione era in strada e, quindi, molto visibile, ma c'è stata la rivoluzione di Internet e la prostituzione si esercita ora
in nuovi spazi. Non c'è più la
prostituzione di strada, ora si svolge negli appartamenti, nelle camere degli
hotel. Ma il fatto che non si pratichi più in pubblico, non significa che sia
diventata clandestina. Abbiamo i nostri metodi per trovarla e, se il cliente
può trovare queste donne negli appartamenti o nelle camere degli hotel, lo può fare anche la
polizia. Tutto quel che mi occorre è un
cellulare. Tutto qui. Questo argomento è
solo un mito, ma è molto diffuso e la mia risposta è: "non credete ai
miti, parlate con noi che siamo le
persone effettivamente incaricate di far rispettare la legge, perché noi, noi
lo sappiamo. Noi sappiamo che è solo una menzogna quella che viene fatta
circolare. Localizzare la prostituzione non è assolutamente un problema per
noi. Possiamo localizzare un appartamento ove c'è prostituzione nel giro di due
minuti".
F.S. Ho sempre trovato questo argomento particolarmente
assurdo: perché l'industria del sesso possa esistere - è la condizione stessa
della sua esistenza - i clienti devono poter trovare le prostitute. E se i
clienti possono trovare le prostitute, lo può fare anche la polizia. E'
talmente evidente!
S.H. Esattamente ed è per questo che dico sempre che
la prostituzione non può veramente essere clandestina, perché gli sfruttatori e
i trafficanti devono ricorrere alla pubblicità, devono scrivere degli annunci
per vendere le donne, devono entrare in contatto con gli acquirenti; quindi la polizia può trovare questi luoghi
della prostituzione, può consultare quei siti ove sono pubblicati gli annunci nello stesso modo dei clienti. Sono
veramente stanco di sentire in continuazione questa argomentazione, che non ha
nulla a che vedere con il lavoro della polizia.
F.S. Può spiegare come - in contrasto con quanto i suoi
avversari avevano predetto - la legge svedese ha reso la prostituzione più sicura per le donne?
S.H. E'
probabilmente la seconda domanda che mi è posta più frequentemente quando sono
all'estero, dove il secondo argomento più frequente [è questo]: " guardate
quel che succede in Svezia: a causa della criminalizzazione dei clienti, la
violenza nei confronti delle prostitute è aumentata". Sento questa cosa tutte
le volte. Immagino che l'abbia sentita anche Lei!
F.S. Molto spesso!
S.H. Non mi
sorprende. Anche qui possiamo dire che
si tratta di una cosa che non è stata recepita. Il nostro governo ha fatto una
valutazione, l'ha fatta nel 2010 ed è stata diretta da un'avvocata molto
competente, la nostra Cancelliera della Giustizia, la signora Anna Skarhed. La conclusione di questa valutazione è
che non c'è alcuna prova che la violenza contro le donne che si prostituiscono
sia aumentata. Ciò non vuol dire
necessariamente che queste donne non subiscano violenze in Svezia - ce ne sono
sempre, perché essere nella prostituzione è pericoloso; poco importa in quale
parte del mondo vi trovate, se siete una persona che si prostituisce, sarete
vittima di aggressioni, rapine, stupri. E' nella natura stessa della
prostituzione, ma noi non constatiamo
alcun aumento di queste violenze. Quello che posso dire, sulla base delle
testimonianze che ho raccolto, è che le
donne prostituite in Svezia sono più
sicure perché è la legge stessa che mette sotto pressione gli acquirenti di
sesso. Bisogna capire il contesto svedese, la cultura svedese e l'impatto
normativo di questa legislazione. Questa
legge è in vigore da 20 anni e ha influenzato tutta la società: essere fermato
dalla polizia per aver comprato sesso è probabilmente uno dei reati più
degradanti per i quali si possa essere fermati. Si rischia di perdere tutto: si
rischia di perdere il lavoro, si rischia di perdere la famiglia, si rischia di
perdere la propria rete di amicizie se il reato
diventa di pubblico dominio. Perciò, quando corrono il rischio di
infrangere la legge, gli acquirenti di sesso sanno che le donne che si
prostituiscono non rischiano alcuna forma di punizione, sanno che devono
comportarsi correttamente con loro, perché è sufficiente che facciano una
telefonata perché la polizia arrivi. E ciò mette gli acquirenti di sesso sotto
pressione: sanno che devono comportarsi bene non tanto per scrupolo nei
confronti di queste donne, ma nel loro proprio interesse, per tutelarsi. E, per
tutelarsi, sanno che devono trattarle bene, che devono comportarsi bene con
loro, che devono pagarle. Altrimenti
verrà la polizia e li arresterà. E loro sono disposti a fare qualsiasi
cosa per evitarlo.
F.S. La prostituzione
su Internet è diffusa in Svezia? (In
Francia rappresenta circa il 70% del totale della prostituzione e frutta una
gran quantità di denaro a questi siti di annunci) Che cosa si fa in Svezia
contro questo tipo di prostituzione?
S.H. Molti siti sono internazionali; non sono siti svedesi. Sono presenti in diversi Paesi; selezionate la vostra
bandiera e siete indirizzati verso un determinato Paese. Secondo la legge
svedese, questi siti sono evidentemente illegali. A causa della Legge
sull'acquisto di sesso, ma anche
perché noi abbiamo una legislazione contro lo sfruttamento della prostituzione e contro la tratta molto dura, che punisce tutte
le forme di favoreggiamento. Allora, sì, questi siti sono illegali, ma noi ci
scontriamo con enormi problemi se vogliamo chiuderli. Così come non parliamo tutti la stessa lingua in Europa e non
abbiamo nemmeno le stesse legislazioni e le stesse idee sulla
prostituzione, allo stesso modo non
possiamo chiudere questi siti perché
spesso i loro server si trovano in Paesi ove l'acquisto di sesso non è
considerato un reato. Ciò che è illegale in Svezia - come gestire
un sito di escort - non è illegale in un
altro Paese. Dunque, non possiamo farli chiudere, perché queste attività devono
essere illegali nei due Paesi coinvolti perché ciò sia fattibile. E'
sicuramente un problema per noi e ciò rafforza la mia convinzione che l'Unione
europea debba assolutamente trovare un accordo sull'illegalità di questo genere
di annunci in linea. Il problema più grande deriva dal fatto che, all'interno
dell'Unione europea, è in atto una
discussione sulla distinzione della prostituzione "volontaria" dalla
tratta. E' una delle discussioni più pericolose che ci possano essere, perché
non si può separare la tratta dalla prostituzione "volontaria" - la
tratta sarà sempre presentata come prostituzione "volontaria" e voi
sarete incapaci di differenziarle: anche se una donna dice di prostituirsi
volontariamente, ciò non è necessariamente vero. Sappiamo che la
maggioranza delle donne nella prostituzione vengono dalla Romania, dalla
Nigeria ecc. e sappiamo che sono vittime di trafficanti e costrette a
prostituirsi, ma c'è ancora un grande dibattito in Europa: ci sono persone che manifestano in nome dei
diritti delle "sex workers", chiedono che la prostituzione sia
regolamentata e che si faccia distinzione tra prostituzione
"volontaria" e tratta e
prostituzione coatta. Ma, per quanto mi riguarda, constato che 9 su 10 delle donne che incontro sono, in un modo o
nell'altro, vittime della prostituzione organizzata. Ed è un enorme problema
per noi, perché, non parlando le lingue usate su questi siti di escort, non
possiamo fare il nostro lavoro nel modo che vorremmo.
F. S. Anch'io ho notato che questi siti hanno un carattere
multinazionale. Ho letto, per esempio, che uno dei proprietari di questi siti
vive negli Stati Uniti, ma la sede della sua compagnia è a Jersey e il server è
da un'altra parte. E' molto difficile perseguirli, perché si muovono da un Paese all'altro.
S.H. Esattamente.
Internet ha fatto delle cose fantastiche per la società, ma ha anche un lato
oscuro e se la polizia potesse bloccare tutte le attività pericolose che vi si
svolgono - non solo la prostituzione, ma anche le droghe, il terrorismo, questo
genere di cose - sarebbe un gran bene per la società - ma non lo si può fare.
E' il mondo moderno, bisogna farci i conti, ma almeno, se si potesse arrivare
ad un accordo, se tutti i Paesi
dell'Unione europea riconoscessero finalmente ciò che è davvero la
prostituzione - una forma di violenza contro le donne e di schiavitù moderna - sarebbe
molto più facile lottare contro questo genere di reato.
F.S. Lei dice che i clienti sono uomini comuni, uomini in
giacca e cravatta, sposati, con bambini e un lavoro, non poveri uomini soli.
Hanno molta paura di essere fermati e l'hanno anche soprannominata "l'angelo della
morte". Nel Suo libro, Lei racconta la storia di quell'uomo che incrocia
al supermercato, mentre fa shopping con la bella moglie e i bambini. Ha molta
paura quando La vede, perché, qualche tempo prima, Lei l'aveva fermato mentre si faceva fare una fellatio
da una ragazza di 18 anni sul sedile
posteriore della macchina. Lei dice che le mogli hanno diritto di sapere se i mariti
sono compratori di sesso. Quando i clienti sono fermati dalla polizia, quali
possono essere le conseguenze per loro?
S.H. Bisogna
tener presente che in Svezia il divieto di comprare sesso non è contestato, la
maggioranza della popolazione appoggia la legge, ma capisco che, quando parlo
con persone originarie di altri Paesi, ciò che io qui considero come ovvio, per
loro rappresenta un'enormità.
Partiamo
dall'inizio: quando è iniziata la discussione sull'acquisto di sesso, la legge
non è passata da un giorno all'altro; ciò è avvenuto dopo un appassionato
dibattito che è cominciato verso la metà degli anni Settanta: la legislazione è
il frutto di un dibattito che è durato 30 anni. E quando la legge è stata
presentata nel 1999, ha sicuramente attirato molta attenzione e suscitato molti
dibattiti a livello nazionale. Nel corso degli anni le cose si sono evolute e oggi abbiamo un consenso politico su questa
legge, tutti i partiti politici, ivi compresi quelli d'opposizione, appoggiano
questa legislazione e la maggioranza della popolazione la sostiene. Ciò
significa che essa ha un effetto normativo sulla società. Essa ha avuto
influenza sulle persone conducendole sulla giusta strada e io credo che lo
Svedese medio di oggi sia molto ben informato sulla prostituzione, in particolare,
per evidenti motivi, le donne, perché le ragazzine non sognano più di vendere
sesso quando saranno grandi. Dunque, il livello medio di conoscenze sulla prostituzione da parte degli Svedesi è
elevato rispetto a quello di molti altri Paesi e ciò grazie alla legge sull'acquisto
di sesso e al fatto che essa sia stata discussa per molti anni. Data la
situazione, qualsiasi reato legato
all'acquisto di sesso - se acquistate sesso da una minorenne, se la polizia vi coglie
in flagranza di reato - è considerato estremamente disonorevole in Svezia. So che non è così in certi Paesi europei,
dove comprare sesso è come andare al supermercato.
F.S . In Germania, ad esempio.
S.H. Sì,
[l'acquisto di sesso] lì è normalizzato. Le squadre di calcio e i loro tifosi
celebrano le vittorie andando al bordello. La mentalità in Svezia è
completamente diversa. Qui è un atto di cui vergognarsi. Ed è proprio fuori
questione vantarsene con i propri compagni: "Oh, ho comprato sesso
ieri!" Probabilmente i vostri amici direbbero: "Ehi, ragazzo! Qual è
il tuo problema? Non puoi trovare qualcuna che venga a letto con te
gratis?" E' qualcosa che non fate e, se lo fate, non ne parlate
assolutamente. Perché ciò ha sicuramente delle conseguenze; si è visto molto
spesso: quegli uomini, quando li abbiamo fermati, hanno perso tutto. Eppure, giuridicamente,
si tratta di un reato relativamente minore - non si va in carcere, si deve
soltanto pagare un'ammenda - ma ciò ha enormi conseguenze sulla vita di questi
uomini. Rischiano di perdere tutto, non solo il matrimonio e la famiglia, ma
l'intera rete di relazioni sociali. Ci sono stati casi di perdita del lavoro: i
colleghi e i datori di lavoro pensano che, se
comprate sesso, non accordate alcun valore agli esseri umani e "noi
non vogliamo che qualcuno che non rispetta gli esseri umani rappresenti la
nostra compagnia". Comprando sesso, si dà prova di non rispettare questa regola.
Abbiamo fermato uomini di tutti i tipi: abbiamo fermato medici, abbiamo fermato
preti, poliziotti, magistrati, uomini di tutti i tipi, di tutte le classi
sociali e le conseguenze sono state enormi. Qualche anno fa il portiere della
squadra nazionale svedese di football è stato fermato per aver comprato sesso -
si trattava di una prostituta romena e se n'è parlato in tutti i media. La
copertura mediatica è stata enorme. I
media fanno evolvere le cose nella giusta direzione e favoriscono la presa di
coscienza del pubblico perché parlano molto dei fermi degli acquirenti di
sesso. Non abbiamo un sistema di " naming and shaming " come
negli Stati Uniti, dove pubblicano i nomi
e le foto dei clienti arrestati, non abbiamo questo, ma abbiamo questa enorme
copertura mediatica che contribuisce sicuramente a far prendere coscienza al
pubblico. Un'impresa non vuole una persona che, acquistando sesso, ha manifestato una tale mancanza di rispetto
per un altro essere umano. In Svezia i politici che abbiamo fermato hanno
dovuto dimettersi il giorno stesso. E'
difficile da capire se non si è cresciuti in Svezia, cresciuti con questo
spirito: dall'infanzia si sa che, se una persona compra sesso, c'è qualcosa che
non va. I bambini d'oggi sono educati così, non hanno conosciuto altro, per
quanto indietro nel tempo possano risalire col ricordo, l'atto d'acquisto del
sesso è sempre stato per loro illegale. E sicuramente questa legislazione ha
avuto un impatto profondo sulla società. Nel suo Paese, non è forse illegale
passare col rosso?
F.S. Certo!
S.H. Certo! E
poco importa se ciò avviene in città alle tre del mattino e se non c'è nemmeno
un essere umano nei paraggi. Lei non vede arrivare automobili e, tuttavia, si
ferma e aspetta che il semaforo diventi verde. Perché? Forse perché c'è un
poliziotto nascosto da qualche parte e se la polizia mi vede passare col rosso
mi verrà ritirata la patente. Succede lo stesso con la legge sull'acquisto di
sesso: la legge ha di per sé un impatto, è rispettata dalla maggioranza della
popolazione. Certo, abbiamo ancora persone che passano col rosso e abbiamo
ancora uomini che comprano sesso e la polizia è lì, in questi casi. Ma questa legislazione
è importante e la maggioranza della popolazione rispetta la legge. E la polizia
fa il suo dovere con chi non la rispetta.
F.S. Quando vengono fermati, i clienti protestano
rumorosamente: " Non avete di meglio da fare che fermare dei poveri uomini
inoffensivi che vogliono soltanto acquistare sesso?" Quando questi uomini vengono
fermati, come giustificano di solito il fatto di acquistare sesso ?
S.H. Questi uomini inventano molte scuse differenti.
Come Le ho già detto, sono di diversa estrazione e, quindi, raccontano storie
diverse. Quello che hanno in comune, è che tutti pensano di essere loro le vittime. Quando vengono fermati, non
mi fanno alcuna domanda sulle donne prostituite con cui hanno avuto a che fare.
Non mi chiedono: " Perché lo fa? E' una vittima della tratta? Sta
bene?" ecc. Nessuna domanda di questo tipo. Mi fanno solo domande che li
riguardano: "Cosa mi succederà? Informerà la mia famiglia? Informerà il
mio datore di lavoro? Andrò in prigione? I giornali parleranno di me?"
ecc. Ruota tutto attorno a loro. E ci dicono sempre che noi gli abbiamo
rovinato la vita. Ho avuto a che fare con un uomo di questo tipo due settimane
fa: "Si rende conto di quello che ha fatto? Non solo Lei ha distrutto la
mia vita, ma ha distrutto anche il futuro dei miei figli e ha distrutto un buon
matrimonio!" Scaricano sempre la
loro responsabilità su di me. E ciò mostra cos'è davvero l'acquisto di sesso: è
egoismo allo stato puro. Contano soltanto loro. Sono loro ad avere rapporti
sessuali, sono i loro desideri ad essere soddisfatti, tutto è centrato su di loro. Non c'è
reciprocità, un'attrazione reciproca, non è quello che vogliono due esseri
umani, è quello che vuole un solo essere umano. E poiché l'altra persona non
vuole, loro devono pagare. Pagano per penetrare un altro essere umano che in
genere non vorrebbe neppure stare nella stessa stanza in cui stanno loro. Senza
la mancanza di scelta di queste donne e senza la loro vita difficile, loro non
potrebbero comprarle. La prostituzione è una questione di classe sociale, sono i ricchi che sfruttano i poveri. Questi
uomini ricchi in Svezia acquistano sesso perché possono permetterselo. E queste
donne sfortunate vengono dalla Romania, dalla Nigeria ecc. perché devono
sfamare le proprie famiglie e i propri figli.
Ma naturalmente
questi uomini inventano tutti i tipi di scuse. Ci sono scuse come: "Oh! La
mia compagna è incinta, non abbiamo rapporti sessuali, lo faccio solo per
scopare, perché lei non può far niente ora" Oppure: " Sto male, ho
appena litigato con la mia compagna, lei è stata davvero terribile con me,
allora ho pensato di andare con un'altra, di fare qualche cosa di diverso"
Ci sono casi di uomini che dicono di non
voler tradire la partner e perciò acquistano sesso. Si tratta di un
ragionamento assurdo. Pensano che, se
acquistano sesso, si tratti solo di sesso meccanico, quindi che non tradiscano davvero se vogliono solo
questo e nulla più. Considerano tradimento l'avventura di una notte, la
relazione con una collega d'ufficio perché qui c'è attrazione reciproca, ma, se
comprano sesso, non ci sono sentimenti, è solo un modo per sfogarsi. Un'altra
spiegazione è questa: "Ho delle fantasie che non posso realizzare. Quando
ne parlo alla mia compagna, lei mi dice di far le valigie, io allora vado da
donne che posso pagare per realizzare le mie fantasie". C'è una varietà
di scuse differenti, ma hanno tutte
qualcosa in comune: si tratta di egoismo allo stato puro.
F.S. Lei non pensa che un'altra cosa che accomuna questi
uomini sia il disprezzo profondo per le donne?
S.H. Assolutamente
sì. La grande maggioranza degli uomini in Svezia non acquista sesso; quindi,
possiamo chiederci che cosa unisca gli acquirenti di sesso e io penso che sia
sicuramente la mancanza di rispetto per gli altri esseri umani in generale e
per le donne in particolare. Non rispettano la vita umana e non vedono le donne
come pari. Pensano che le donne siano beni di consumo.
F.S. Ci sono delle "johns' schools" in Svezia?
(Le "johns' schools" sono stages di informazione sulla prostituzione
che i clienti devono seguire se vengono arrestati negli Stati Uniti. In questi
stages, sono delle sopravvissute alla
prostituzione ad educare i clienti, parlando loro delle proprie esperienze di
prostituzione)
S.H. No, non
abbiamo le "johns' schools" in Svezia. Non abbiamo assolutamente
questa concezione tipica degli Stati Uniti. Noi abbiamo il progetto BOSS
(acronimo di Buyers Of Sexual Services). Si tratta di servizi sociali integrati
che uniscono psicoterapeuti, assistenti sociali. Offrono counseling agli uomini che sono
stati fermati dalla polizia o che hanno contattato questi servizi perché hanno
preso coscienza di avere un problema. Un buon numero di uomini segue questo
programma in Svezia, ma volontariamente, a differenza che nelle johns’ schools degli
Stati Uniti, nelle quali i clienti possono essere iscritti d'ufficio. In Svezia
non funziona così: si può seguire il programma BOSS se si è motivati e se ci si
dice: "Ho un grosso problema di dipendenza dal sesso, non riesco a
smettere da solo, ho bisogno di aiuto". O se si è fermati dalla polizia e
si sente che la propria vita è distrutta, ci si può, anche in questo caso,
iscrivere a questo programma. Ma se fermo qualcuno in strada e lo informo dell'esistenza
di BOSS e lui mi dice: "No grazie, non mi interessa, voglio soltanto
pagare la multa ed è tutto a posto", in questo caso non posso fare niente
per farlo partecipare a questo programma. Ma mi piacerebbe che le johns’ schools venissero adottate in
Svezia, mi piacerebbe che questi uomini non si limitassero a pagare un'ammenda,
ma venissero inviati anche ad una johns’
school. Non come punizione, ma perché questi corsi durano una settimana durante
la quale questi uomini devono ascoltare delle sopravvissute, ciò che consente
loro di acquisire informazioni sulla prostituzione semplicemente restando
seduti ad ascoltare. Penso che sarebbe davvero una bella cosa.
F.S. Secondo le donne che si prostituiscono, due cose hanno
reso la prostituzione molto più difficile: la pornografia e i forum dei
clienti. Lei che ne pensa?
S.H. La
pornografia è una cosa di cui non si
parla abbastanza in Svezia. Si parla
di prostituzione e se ne parla da anni. Ma, come la prostituzione, la pornografia
condiziona l'intera società in un modo che non possiamo nemmeno immaginare.
L'età media a partire dalla quale i ragazzi cominciano a guardare pornografia
in Svezia è tra 11 e 12 anni. Ho 36 anni e mi ricordo che quando avevo 15 anni
i ragazzi guardavano porno, ma il porno attuale è decisamente peggiore. Oggi,
quando parlo ai liceali dico loro: "Quando avevo la vostra età, i miei
genitori mi dicevano che il porno era una brutta cosa". E io dico loro la
stessa cosa, ma oggi il porno è mille volte peggiore di quando io ero
adolescente. Credo assolutamente che per i giovani d'oggi si tratti di un
problema di salute pubblica e che non ci
si occupi come si dovrebbe della questione. Lei può parlare con qualsiasi poliziotto specializzato nelle indagini sulla
prostituzione e sui reati sessuali.
Diciamo tutti la stessa cosa: quando analizziamo il contenuto del computer dei
criminali che arrestiamo, ciò che troviamo è porno, porno, porno. Sempre. Se è
la pornografia a fissare gli standard della sessualità normale, questo
ovviamente ci condiziona e condiziona l'intera società. Cosa succede in una società in cui i
professori e le scuole rinunciano all'educazione sessuale perché non sanno come
gestirla? La pornografia è diventata
il forum usato dai giovani per auto-formarsi. E' una tragedia e certo ciò ha un
impatto diretto sulla prostituzione. E possiamo constatarlo guardando gli
annunci relativi alla prostituzione. Come
sono vendute le donne? Vengono presentate come star del porno perché i
trafficanti sanno che il 100% dei compratori di sesso guardano porno tutti i giorni. E qual è il messaggio che
inviano questi annunci? "Venite a trovarci, non accontentatevi di guardare
porno, con noi potrete fare tutto ciò che vedete nei film". Quindi io
sono assolutamente d'accordo con quelle donne che dicono che il porno è un
incubo se si è nella prostituzione. Quello che accade in un comune acquisto di
sesso oggi, viene direttamente dal porno. Se
volete fare tutte le cose che avete visto nei video, da chi andate? Andate da
chi non può dire di no. Perché una donna comune con i suoi standard, la sua dignità, la sua
morale, può dire di no. Il problema è che nella prostituzione abbiamo migliaia
di donne che non possono dire di no. Non hanno la possibilità di rifiutarsi
perché devono sopravvivere, devono sfamare le proprie famiglie. Per quanto
riguarda la pornografia, temo che siamo soltanto agli inizi, temo che il futuro
sia molto buio perché diventerà adulta
una generazione che è cresciuta col
porno hardcore sul portatile e ho paura di ciò
che potrà venir fuori da questa generazione pornificata.