sabato 14 giugno 2014

Sintesi degli studi sui clienti delle persone prostituite. Le motivazioni dei prostitutori [n.d.t. i clienti]




2009
 
 
 
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Riti di passaggio, appartenenza al gruppo, rinforzo dell'identità maschile
La prima esperienza con una prostituta, per la maggioranza degli uomini intervistati da Bridget Anderson e da Julia O' Connell Davidson [1], è stata organizzata da amici o colleghi. In altri termini, la prima esperienza è più un atto sociale e pubblico che un atto privato e personale.
Acquistare i servizi di una prostituta sarebbe in un certo senso un modo per affermare pubblicamente la propria appartenenza al gruppo maschile.
In Thailandia, in particolare, questo rito di passaggio è contemporaneamente un rituale destinato a consolidare i rapporti con gli amici. Esiste un connubio tra la percezione, da parte degli uomini, della domanda sociale di  virilità e la pressione dei pari a conformarsi a questa domanda. [..] I pari svolgono un ruolo particolarmente importante nella perpetuazione delle norme relative alla mascolinità.
Questo effetto  risulta amplificato nell'esercito. Una ricerca scozzese [2] mostra come la metà del 20% degli uomini intervistati che hanno fatto il servizio militare abbia acquistato "servizi sessuali" durante questo periodo, spesso per la pressione dei colleghi. Le donne prostituite potevano anche essere "offerte" come ricompensa ai graduati.
L'idea che l'uso delle prostitute permetta agli uomini di esprimere ed affermare l'identità maschile spiegherebbe perché questo uso sia diffuso nelle condizioni in cui gli uomini percepiscono la loro mascolinità come un rischio (quando lavorano in condizioni di intenso sfruttamento) e/o nelle situazioni in cui  il predominio sociale della mascolinità aumenta repentinamente (ad es. durante i conflitti armati) [3]
 
Variare le esperienze sessuali ed esercitare il dominio
Da quanto risulta dallo studio di Monto [4], il prostitutore può essere il marito insoddisfatto alla ricerca di un po' di rischio ed eccitazione o quello la cui partner non vuole o non può rispondere ai suoi presunti bisogni, un uomo che cerca l'opportunità di "offrirsi" molte partner o donne giovani.
La giovinezza è una caratteristica molto richiesta. Così, a Chicago, dei 113 uomini intervistati da Bridget Anderson e da Julia O' Connell Davidson, i tre quarti preferiscono le venticinquenni o le ragazze di meno di 25 anni e il 22% le diciottenni o le minorenni [5].
Per le autrici, questa preferenza è determinata dai fattori socio-culturali (modelli estetici) e dai media, ma anche dalla possibilità di esercitare più facilmente il dominio sulla persona prostituita: "E' più facile esercitare il potere su una donna giovane", confessa candidamente un uomo intervistato da Save the Children nel 2004 [6]. [...]
 
La suddivisione delle donne in due categorie, la costruzione della "puttana"
Spesso gli uomini dividono le donne in due categorie: quelle che sostengono di "rispettare" e le "puttane", diverse dalle altre e disprezzabili.
In numerose culture, gli uomini sposati chiedono alle prostitute pratiche che sostengono di non osare chiedere alle loro partner abituali. In genere chiedono sesso orale, ma anche anale, pratiche sado-masochiste, punizioni corporali [7].
 
La "mancanza" di partner
Molti intervistati invocano la solitudine o la timidezza, il bisogno, la difficoltà ad instaurare un rapporto con una donna. [8]
Tuttavia, gli studi mostrano come parecchi clienti non corrispondano affatto al cliché dell'uomo solo o sessualmente insoddisfatto. L'indagine irlandese Escort Surveys [9] indica come il 61% dei prostitutori intervistati sia sposato o accoppiato.
Secondo Monto [10], i clienti sono più inclini degli altri uomini ad affermare di avere avuto più di una partner sessuale l'anno precedente ( il 56% contro il 19%). Mansson [11] è giunto alla stessa conclusione.
Dalla ricerca Prostitution and fellatio, effettuata da Monto nel 2001, [12] risulta che fra i più di 1200 clienti di San Francisco, Las Vegas e Portland, il 91% ha avuto una o più partner l'anno precedente.
Per Ward, Mercer e Wellings [13], i prostitutori affermano più spesso degli altri uomini di avere avuto 10 o più partner sessuali nei cinque anni precedenti.
 
L'ansia
Le ricercatrici norvegesi Cecilie  Høigård e Liv Finstadt [14] hanno individuato un gruppo di uomini soli e ansiosi, che incontrano difficoltà a relazionarsi con le donne. Comprare sesso è allora un modo per evitare di rispondere alle aspettative delle donne e per evitare di confrontarsi con le proprie insufficienze o mancanze.
 
La facilità di un rapporto senza rischi, senza impegni, senza responsabilità
I rapporti umani e, quindi, i rapporti con le donne sono complessi e comportano rischi.
[..] Molti prostitutori sono uomini che rifiutano l'incontro con le donne e si rifugiano in un mondo che possono controllare grazie alla dazione di denaro. Temono di non riuscire a soddisfare le aspettative del loro entourage e sono stanchi di assumersi delle responsabilità. Ricorrono alla prostituzione, la quale non  crea legami e non richiede alcun investimento affettivo.
 
Ricerca di incontro e di intimità con una donna o nuova forma di consumo?
Il desiderio di intimità è  il motivo [del ricorso alla prostituzione] indicato da certi uomini. Alcuni ricercatori ritengono che questo motivo ne nasconda in realtà altri.
O' Connell Davidson parla di uomini il cui desiderio sessuale è alimentato dal fatto di non considerare la persona prostituita come un essere umano, motivo opposto a quello  relativo alla ricerca di intimità. Ciò che induce il cliente a ricorrere alla prostituzione è l'assenza di potere della donna, conclude O' Connell Davidson.
Possiamo notare come un certo numero di prostitutori manifestino desideri contraddittori. Vogliono poter trattare la donna prostituita come un oggetto a loro disposizione, ma, nello stesso tempo, vorrebbero che ella esprimesse emozioni  e non si mostrasse fredda.
Nel 2006, in un discorso tenuto al Parlamento europeo, Mansson osservò come i prostitutori parlassero sovente del sesso come di un prodotto di consumo  anziché descriverlo come una manifestazione di intimità e come  una forma di relazione. Mansson citava un uomo che aveva paragonato il suo ricorso alle persone prostituite al fatto di recarsi al McDonald's.
Soprattutto su Internet, gli uomini parlano delle donne come  fossero oggetti. Essi rivelano un immaginario plasmato dalla pornografia. [Quel che desiderano] è  il ripristino del loro potere e del controllo nelle relazioni. 
 
La prostituzione come "bastione dell'ordine tradizionale"
Il ricorso alle persone prostituite sarebbe, per un certo numero di uomini, un mezzo per ripristinare il tradizionale dominio maschile e per ottenere la sottomissione delle donne. Tale ricorso controbilancerebbe i mutamenti intervenuti nei rapporti di genere, soprattutto nel mondo occidentale,  e  agirebbe come compensazione del relativo ridimensionamento del potere sociale e sessuale maschile. [15]
Joe Parker, direttore della clinica Lola Green Foundation di Portland (Oregon), dice di ricevere alla John's School (programma di formazione destinato ai "clienti" arrestati) una maggioranza di uomini sposati, perfettamente integrati, e pensa che la loro principale motivazione ad essere "clienti" sia la mancanza di rispetto e  di volontà di rispettare le donne. Quello che vogliono, è il potere. [16]
La stessa interpretazione è offerta da Mac Leod e colleghi [17]: il prostitutore vuole una donna che dimentichi i propri desideri, le proprie esigenze e i propri sentimenti.
Fin dagli anni Ottanta, gli studi di Mansson  hanno  rivelato, al di là dell'apparenza sovversiva, l'esistenza di un sistema fortemente conservatore. Il mondo della prostituzione costituisce, dice Mannson, uno spazio omosociale libero dalle esigenze di uguaglianza delle donne. Nel momento in cui molte di loro non accettano più di essere dominate sessualmente dagli uomini, coloro che non sono in grado di accettare questi cambiamenti trovano nella prostituzione un mondo che ristabilisce il vecchio ordine.
 
Rigurgiti razzisti o colonialisti
Nel turismo sessuale e nella tratta, questo desiderio di esercitare il dominio può collegarsi agli stereotipi riguardanti le donne appartenenti a certi gruppi etnici.
Anderson e Davidson [18]  istituiscono un rapporto tra ideologia della virilità, razzismo e nazionalismo,  un rapporto che incoraggia gli uomini a praticare forme sessuali di violenza o di sfruttamento di persone originarie di altre nazioni o  appartenenti ad altri gruppi etnici  ritenuti inferiori.
I discorsi razzisti e/o nazionalisti, esotizzanti o denigranti, sono ampiamente utilizzati per costruire i gruppi etnici come oggetti del desiderio sessuale.
Si aggiunga il fatto che  il ricorso sessuale a persone non provenienti dal mondo occidentale è poco costoso.
 
Che ruolo svolge Internet nel ricorso alla prostituzione?
La prostituzione è presentata in rete come un divertimento e come un prodotto di consumo.
Il corpo delle persone prostituite è classificato secondo criteri come le misure, la nazionalità, l'etnia, l'orientamento sessuale ecc.
I prostitutori si scambiano i nomi delle prostitute, ne commentano le prestazioni o esprimono lamentele e richieste.
Il Consiglio d'Europa [19] constata come l'anonimato consenta loro di confessare qualsiasi tipo di perversione, sicuri di non essere scoperti.
Secondo il 58% degli uomini intervistati in Irlanda, l'esistenza dei siti web di escort li invoglia a ricorrervi  più frequentemente.
Internet ha permesso di creare uno spazio omosociale libero dalla sanzione sociale. [20] Gli uomini si sentono legittimati ad agire in un determinato modo dall'appartenenza ad una comunità.
 
Il consumo di pornografia influenza il ricorso alla prostituzione?
Per Monto [21], il consumo di pornografia è più diffuso tra i clienti che fra il resto della popolazione maschile. Già nel 1999, egli osservava come i prostitutori, l'anno precedente il loro ricorso alla prostituzione, avessero consumato il doppio di immagini pornografiche  rispetto agli altri uomini.
Una ricerca scozzese [22] istituisce anch'essa un significativo legame fra consumo di pornografia e ricorso alla prostituzione.
Aggiungiamo che la nostra osservazione sul campo dimostra che l'uso della pornografia influisce sulle pratiche richieste.
[..] I rapporti di genere presentati nella pornografia contribuiscono a diffondere l'idea che le donne siano oggetti sessuali che si possono consumare. Esiste un legame tra la costruzione sociale della maschilità egemonica e il consumo di pornografia.
 
NOTE
[1] B. Anderson et J. O’Connell Davidson, "Is Trafficking in Human Beings Demand Driven ? A Multi-Country Pilot Study", Migration Research Series, n°15, OIM, 2003.
[2] L. Anderson, M. Farley, J. Golding et J. Macleod, Challenging Men’s Demand for Prostitution in Scotland. A Research Report Based on 110 Interviews with Men Who Bought Women in Prostitution, Women’s Support Project, 2008.
[3] B. Anderson et J. O’Connell Davidson, Trafficking, a Demand Led Problem ?, University of Nottingham, Save the Children, Svezia, 2004.
[4] M. A. Monto, Why Men Seek out Prostitute, in R. Weitzer (Ed.), Sex for Sale : Prostitution, Pornography and the Sex Industry, Routledge, Londra, 2000.
[5] B. Anderson et J. O’Connell Davidson, op. cit., 2003.
[6] Sverushka Villacencio (a cura di), The Client Goes Unnoticed, Save the Children, Svezia, 2004.
[7] L. Anderson, M. Farley, J. Golding et J. Macleod, op. cit.
[8] M. A. Monto, op. cit., 2000.
[9] Studio citato in P. Kelleher et M. O’Connor, Globalisation, Sex Trafficking & Prostitution, the Experiences of Migrant Women in Ireland, Immigrant Council of Ireland, 2009.
[10] M. A. Monto, ibidem.
[11] S.-A. Mansson, Commercial Sexuality in Sex in Sweden : on the Swedish Sexual Life, B. Lewin, National Institute of Public Health, Stockholm, 1998.
[12] M. A. Monto, Prostitution and Fellatio, Journal of Sex Research, maggio 2001.
[13] C.H. Mercer, H. Ward, K. Wellings, Who Pays for Sex ? An Analysis of the Increasing Prevalence of Female Commercial Sex Contacts among Men in Britain, Sexually Transmitted infections,  dicembre 2005.
[14] L. Finstadt et C.  Høigård, op. cit., (1986), 1992.
[15] J. O’Connell Davidson, The Sex Tourist, the Expatriate, his ex-Wife and her "Other" : the Politics of Loss, Difference and Desire, Sexualities, vol. 4, numero 1, 2001,  e S.-A. Mansson, op. cit., mars 2003.
[16] J. Parker, How Prostitution Works, Lola Green Baldwin Foundation, Portland, Oregon, 2004.
[17] L. Anderson, M. Farley, J. Golding et J. Macleod, op. cit., 2008.
[18] B. Anderson et J. O’Connell Davidson, op. cit., 2004.
[19] A. P. Sykiotou, Traite des êtres humains : recrutement par Internet. L’usage abusif d’Internet pour le recrutement des victimes de la traite des êtres humains, COE, 2007.
[20] S.-A. Mansson, op. cit., 2004.
[21] M. A. Monto et N. McRee, A Comparison of the Male Customers of Female Street Prostitutes with National Samples of Men, International Journal of Offender Therapy and Comparative Criminology, XX(X), 2005.
[22] L. Anderson, M. Farley, J. Golding et J. Macleod,  cit.
 
 
 
 

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