martedì 17 giugno 2014

Cosa sappiamo del ricorso alle prostitute minorenni?




 
 
 
 
Ci si rifugia abitualmente dietro l'idea che i clienti delle minorenni presentino profili patologici. Ora:
 
I clienti delle bambine prostitute spesso non sono altro che membri di gruppi di utenti della prostituzione in generale e non sono persone che manifestano un interesse sessuale focalizzato sui bambini. (Julia O’Connell Davidson, L’exploiteur sexuel, 2e Congrès mondial contre l’exploitation sexuelle des enfants, Yokohama, 2001.)
 
In altre parole, i clienti delle prostitute minorenni non sono in genere, pedofili, ma uomini comuni.
Norma Hotaling, fondatrice del Programma Sage [1] a San Francisco, che ha avuto occasione di parlare con circa 5000 uomini nell'ambito della John's School, è giunta alle stesse conclusioni:
 
[..] La maggioranza dei milioni di uomini che sfruttano ogni anno prostitute minorenni sono in primo luogo clienti della prostituzione che abusano delle bambine in seguito al loro consumo di prostituzione. (...) Il mondo della prostituzione, legale o meno, offre uno spazio in cui questi uomini possono trasgredire le leggi e le norme che regolano il sesso con i minori. (N. Hotaling, Increased Demand Resulting in the Flourishing Recruitment and Trafficking in Women, réunion d’experts, Séoul, Corée, 2003.)
 
L'inchiesta effettuata nel Perù da Save the Children [2] rivela che "la maggioranza dei clienti sono uomini che hanno rapporti sia con donne adulte che con ragazze minorenni, in relazione alle opportunità che si offrono loro. Essi percepiscono il sesso con le minorenni come naturale".
Questi uomini riaffermano la propria identità sessuale, confermano il proprio potere su chi ha meno esperienza sessuale, manifestano il proprio dominio e la propria superiorità. Alcuni parlano di un aumento dell'eccitazione, altri, semplicemente, considerano le minorenni delle merci. I loro discorsi e comportamenti sono fortemente impregnati di machismo.
E' importante sottolineare che, per gli uomini, è proprio la transazione commerciale a rassicurarli e a indurli a ritenere legittimo il proprio comportamento. Non si sentono responsabili "perché per loro la dazione di denaro legittima il diritto di avere rapporti sessuali. Dicono di non usare violenza per costringere bambine e adolescenti ad avere rapporti sessuali e quindi sono convinti di non violare i loro diritti".
Come scrive O' Connell Davidson [3]: "questo genere di indifferenza morale è, in fondo, molto ben accolto nella società di mercato. Ci si aspetta generalmente dai consumatori che agiscano in base ai propri interessi senza sentirsi legati agli operai che fabbricano i prodotti acquistati, né assumere obblighi morali nei loro confronti".
L'indagine condotta in Nepal [4] mostra l'esistenza di una forte domanda di ragazze molto giovani. A 15 anni esse sono considerate adulte dai prostitutori.
Le ricerche recenti confermano dunque le conclusioni cui era approdata per prima Julia O' Connell Davidson.
 
NOTE
 [1] Programma di formazione destinato ai clienti statunitensi arrestati per adescamento.
[2] The Client Goes Unnoticed, Save the Children, Svezia, 2004.
[3] J. O’Connell Davidson, op. cit., 2001.
[4] A Study of Trafficked Nepalese Girls and Women in Mumbai and Kolkata, Inde, Terre des Hommes, 2005.
 
 
 
 
 
 
 

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