sabato 11 aprile 2015

Penalizzazione dei clienti, adescamento: la testimonianza di tre ex prostitute


 

I magnaccia non sono sempre chi crediamo   siano! Senza diploma, Nathalie aveva 19 anni quando suo padre la incoraggiò a lavorare ...in un bar dove si pratica la prostituzione. "La prima volta mi ha accompagnato fino alla porta del locale", confessa questa donna che oggi ha 32 anni. "Quando tornavo a casa nel week-end, dovevo consegnargli il denaro che avevo guadagnato!"
Come Nathalie, Laurence  Noëlle, ex prostituta di 48 anni, autrice del libro Renaȋtre de ses hontes (editore La Passeur) è cresciuta con genitori che le hanno fatto del male, all'ombra di un nonno incestuoso e di una madre maltrattante che la faceva dormire in bagno. Aveva solo 17 anni quando si è trovata intrappolata nella prostituzione. "Alcuni malintenzionati hanno approfittato delle mie carenze affettive per manipolarmi". Idem per Rosen Hicher, che ha ugualmente subito le sofferenze dell'incesto prima di trovarsi sul marciapiede a 22 anni. "All'epoca pensavo di aver scelto questo mestiere. Ma la prostituzione non si sceglie. Dietro, si nasconde in genere il trauma dell'incesto o  altro, una sorta di destino programmato dall'infanzia", spiega questa combattente che l'anno scorso ha percorso 800 Km a piedi per abolire la prostituzione.
 
Rapporti sessuali piuttosto brutali
Considerandosi tutte e tre vittime, Rosen, Nathalie e Laurence non digeriscono la decisione del Senato del 30 marzo scorso di reintrodurre il reato di adescamento e di eliminare la penalizzazione dei clienti. Laurence e Rosen hanno partecipato ad un'audizione sia dell'Assemblea Nazionale che del Senato relativa a questa proposta di legge che si propone di combattere la tratta degli esseri umani a scopo di sfruttamento sessuale e il lenocinio e di offrire un sostegno alle persone che si prostituiscono.
"Ne sono molto rattristata" , riprende Laurence, raccontando la storia di quella prostituta che voleva uscirne. "Doveva essere assunta come maestra d'asilo, ma quando il datore di lavoro ha constatato che sul suo casellario giudiziale era annotato il reato di adescamento, si è spaventato! Questa legge considerava i tre attori della prostituzione. Ma, al momento, tutta la responsabilità ricade sulle prostitute!" E subito dopo: "Che si prostituiscano o meno in clandestinità, le ragazze si assumono tutti i rischi, perché non possono sapere in quale tipo di cliente si imbatteranno. La maggior parte di costoro impone rapporti sessuali piuttosto brutali!" Ricorda soprattutto "rapporti anali senza preliminari. E Le parlo soltanto delle prestazioni più soft!  Sinceramente, dove sta l'amore e il piacere?" si chiede.
Nathalie, da parte sua, non è neppure in grado di contare il numero dei rapporti senza preservativo imposti  dai clienti. La svolta, per lei, è avvenuta otto anni fa, il giorno in cui uno di loro l'ha stuprata durante il lavoro: "Ripartendo mi ha fatto paura dicendomi che aveva l'AIDS. Mi sono confidata con la mia datrice di lavoro, ma questo non l'ha trattenuta dall'obbligarmi a lavorare ancora con questo cliente. Era ora di smettere!"
Quanto a Rosen, lei pensa che la non penalizzazione dei clienti non li avvantaggi affatto: "Anche loro soffrono molto e non saranno certo le prostitute a risolvere i loro problemi! Veramente non si riesce a capire il senso del voto dei senatori!"
 

 

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