I magnaccia non sono sempre
chi crediamo siano! Senza diploma, Nathalie aveva 19 anni
quando suo padre la incoraggiò a lavorare ...in un bar dove si pratica la
prostituzione. "La prima volta mi ha
accompagnato fino alla porta del locale", confessa questa donna che
oggi ha 32 anni. "Quando tornavo a
casa nel week-end, dovevo consegnargli il denaro che avevo guadagnato!"
Come Nathalie, Laurence Noëlle, ex prostituta di 48 anni, autrice del
libro Renaȋtre de ses hontes (editore
La Passeur) è cresciuta con genitori che le hanno fatto del male, all'ombra di
un nonno incestuoso e di una madre maltrattante che la faceva dormire in bagno.
Aveva solo 17 anni quando si è trovata intrappolata nella prostituzione. "Alcuni malintenzionati hanno approfittato
delle mie carenze affettive per manipolarmi". Idem per Rosen Hicher,
che ha ugualmente subito le sofferenze dell'incesto prima di trovarsi sul
marciapiede a 22 anni. "All'epoca
pensavo di aver scelto questo mestiere. Ma la prostituzione non si sceglie.
Dietro, si nasconde in genere il trauma dell'incesto o altro, una sorta di destino programmato dall'infanzia", spiega questa combattente che l'anno scorso ha
percorso 800 Km a piedi per abolire la prostituzione.
Rapporti sessuali piuttosto brutali
Considerandosi tutte e tre
vittime, Rosen, Nathalie e Laurence non digeriscono la decisione del Senato del
30 marzo scorso di reintrodurre il reato di adescamento e di eliminare la
penalizzazione dei clienti. Laurence e Rosen hanno partecipato ad un'audizione
sia dell'Assemblea Nazionale che del Senato relativa a questa proposta di legge
che si propone di combattere la tratta degli esseri umani a scopo di
sfruttamento sessuale e il lenocinio e di offrire un sostegno alle persone che
si prostituiscono.
"Ne sono molto rattristata" , riprende Laurence, raccontando la storia di quella
prostituta che voleva uscirne. "Doveva
essere assunta come maestra d'asilo, ma quando il datore di lavoro ha
constatato che sul suo casellario giudiziale era annotato il reato di
adescamento, si è spaventato! Questa legge considerava i tre attori della
prostituzione. Ma, al momento, tutta la responsabilità ricade sulle
prostitute!" E subito dopo: "Che
si prostituiscano o meno in clandestinità, le ragazze si assumono tutti i
rischi, perché non possono sapere in quale tipo di cliente si imbatteranno. La
maggior parte di costoro impone rapporti sessuali piuttosto brutali!"
Ricorda soprattutto "rapporti anali
senza preliminari. E Le parlo soltanto delle prestazioni più soft! Sinceramente, dove sta l'amore e il
piacere?" si chiede.
Nathalie, da parte sua, non è
neppure in grado di contare il numero dei rapporti senza preservativo
imposti dai clienti. La svolta, per lei,
è avvenuta otto anni fa, il giorno in cui uno di loro l'ha stuprata durante il
lavoro: "Ripartendo mi ha fatto
paura dicendomi che aveva l'AIDS. Mi sono confidata con la mia datrice di
lavoro, ma questo non l'ha trattenuta dall'obbligarmi a lavorare ancora con
questo cliente. Era ora di smettere!"
Quanto a Rosen, lei pensa che
la non penalizzazione dei clienti non li avvantaggi affatto: "Anche loro soffrono molto e non
saranno certo le prostitute a risolvere i loro problemi! Veramente non si
riesce a capire il senso del voto dei senatori!"
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