giovedì 9 aprile 2015

Nathalie, ex prostituta in un bar



Per me, che sono diventata prostituta a 19 anni e lo sono rimasta per 5 anni, penalizzare i clienti è una questione di giustizia. Si tratta, molto semplicemente, di rimettere le cose a posto.
Voglio esprimere la mia collera perché i nostri senatori hanno scelto di tornare indietro di 10 anni, ripristinando la criminalizzazione delle vittime e tutelando coloro che esercitano violenza nei loro confronti.
Non penalizzare "i clienti", reintrodurre il reato di adescamento, significa, ancora una volta, condannarci. Significa colpevolizzarci, accusarci di fronte all'intera società, impedirci di iniziare un percorso di ricostruzione delle nostre esistenze.
Lasciare ai "clienti" il diritto di comprarci, significa consentire loro di distruggerci un po' alla volta, di fare di noi delle merci. La nostra identità sparisce, la nostra esistenza se ne va e viene spezzata. Lo so, l'ho vissuto sulla mia pelle.
Non basta penalizzare i "clienti".  Bisogna farlo davvero. Non si è parlato della prostituzione clandestina che si pratica nei bar, un mondo, che ho conosciuto bene, dove regnano i contratti-truffa, la violenza e la dittatura dei proprietari.
Ovunque, sui marciapiedi, nei bar, un "cliente" rimane un "cliente". Fa quello che vuole: picchia, minaccia, stupra. Noi, noi subiamo. E siamo noi ad essere condannate dalla società!
E' uno stupro ad avermi permesso di uscire dalla prostituzione: lo stupro di troppo di un "cliente" che si è permesso di dirmi: "Se ho l'AIDS, ti ho appena contagiato". Tutto ciò che la proprietaria del bar ha saputo dirmi è stato di sforzarmi, il giorno dopo, di accondiscendere al volere del mio stupratore.  E' questo evento drammatico ad avermi dato la forza di reagire e di fuggire. Mi sono salvata la vita. Perché la mia padrona voleva mandarmi in Marocco. Ero una preda facile, sola e in condizioni drammatiche. Chi sa cosa sarei diventata?
La prostituzione è parte di me, un aspetto doloroso della mia storia. E' ancora più doloroso se non viene fatto niente per evitare ad altre [ragazze] di vivere quel che ho vissuto io. Bisogna far di tutto per permettere alle prostitute di uscire da questo vicolo cieco. E bisogna penalizzare i clienti e non solo quelli che ricorrono alla prostituzione di strada.

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