martedì 14 aprile 2015

Condannare le prostitute, discolpare i clienti: il Senato difende l'ordine morale


 
Ho tradotto questo articolo tratto da Lutte ouvrière (Lotta operaia), il settimanale dell'Union Communiste (trotskiste) (Unione Comunista trotskista) francese per mostrare la perfetta consonanza che può e dovrebbe esistere fra orientamento abolizionista e comunismo (ma anche anarchia), entrambi fondati sull'opposizione all'oppressione, alla subordinazione, allo sfruttamento e alla mercificazione del corpo, alle quali si dovrebbero cercare di sottrarre sempre più ampie sfere dell'attività umana. Del resto, è noto che fino ad epoca recente il movimento operaio ha espresso sulla prostituzione una posizione chiaramente abolizionista e in Francia continua a farlo.   
 
Nella notte dal 30 al 31 marzo, 165 senatori contro 44 hanno votato a favore del ripristino del reato di adescamento passivo introdotto nel 2003 da Sarkozy, che trasformava le prostitute in delinquenti. Con questo voto la destra vorrebbe insabbiare un progetto di legge del dicembre 2013, proposto da deputati socialisti, volto a combattere la prostituzione.
Certo, questa oppressione non può essere eliminata per mezzo di una semplice legge. Ma quest'ultima aveva il merito di voler far ammettere, per la prima volta in Francia, che la prostituzione è una violenza per le prostitute. La legge proponeva, fra l'altro, di penalizzare i clienti, di farla finita con il reato di adescamento passivo, di lottare contro le reti di trafficanti e di prosseneti, di aiutare le prostitute ad uscire dalla loro condizione, concedendo loro il permesso di soggiorno nel caso ne fossero sprovviste e creando un fondo di sostegno. Nel luglio 2014, il Senato, controllato dalla destra, aveva già respinto la penalizzazione dei clienti.
Con il loro voto, questi senatori si sono fatti garanti della società borghese benpensante che ritiene che gli uomini, che costituiscono l'immensa maggioranza dei clienti, abbiano assolutamente il diritto di pagare per ottenere la sottomissione sessuale di una donna e, dunque,  si rifiuta di vedere nelle prostitute delle vittime.
Alcuni osservano che ciascuno è libero di fare ciò che vuole del proprio corpo e, quindi, di prostituirsi, se questa è la sua scelta. Omettono di dire che in questo caso si tratta di fare ciò che si vuole del corpo degli altri! Altri difendono la prostituzione in nome della libertà sessuale.  Per tutti, in questa società dove tutto si vende e si compra, la libertà è quella del mercato e del denaro. Queste affermazioni condensano la morale di queste persone. Una morale che permette a questi onorevoli eletti di non ascoltare la testimonianza delle vittime. Come questa: "Sono demoralizzata per le reazioni che ho ascoltato nel corso del dibattito di oggi. Perché tanta indulgenza, perché tante fantasticherie, quando la realtà è così cruda, così violenta? La prostituzione l'ho vissuta come una successione di stupri, chiedendomi come tutti quegli uomini potessero sfilare l'uno dopo l'altro senza porsi una sola domanda. Nessuno che si preoccupasse della mia disperazione. Se pagano  è per questo: per comprare il diritto di pensare solo a se stessi. Ero minorenne, distrutta e mai uno, mai, che abbia manifestato il minimo interesse per me. Si è puttane e si è lì per questo".
La prostituzione esiste da secoli, non perché si tratterebbe del "più vecchio mestiere del mondo", ma perché essa è legata all'esistenza di una società fondata sullo sfruttamento. E poi, è il corollario dell'oppressione delle donne, considerate principalmente come oggetti di riproduzione e di soddisfazione dei desideri sessuali.
Oggi coloro che sostengono entusiasticamente la libertà di prostituirsi negano la realtà di questa barbarie, perché la prostituzione è in grande maggioranza controllata da reti di trafficanti di donne. Più dell'80% delle prostitute in Francia  è costituita da straniere, vendute, picchiate, drogate e stuprate molte volte prima di essere gettate in questo inferno. Esse si ritrovano sottomesse ai loro schiavisti, sole e conoscono le peggiori difficoltà fisiche e psicologiche per riuscire a fuggire. Non solo lo Stato non le aiuta, ma non fornisce loro né permessi di soggiorno, né sostegno materiale e continua a colpevolizzarle.
Gli amanti delle serate del Carlton [ n.d.t un hotel belga dove si praticava lo sfruttamento della prostituzione. Fra i clienti, il più famoso è Dominique Strauss-Kahn, l'ex presidente del Fondo Monetario Internazionale] potranno bere una coppa di champagne per brindare in onore del voto di questi senatori.

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