Ho tradotto questo articolo tratto da Lutte ouvrière (Lotta operaia), il settimanale dell'Union Communiste (trotskiste) (Unione
Comunista trotskista) francese per mostrare la perfetta consonanza che può e
dovrebbe esistere fra orientamento abolizionista e comunismo (ma anche anarchia),
entrambi fondati sull'opposizione all'oppressione, alla subordinazione, allo
sfruttamento e alla mercificazione del corpo, alle quali si dovrebbero cercare
di sottrarre sempre più ampie sfere dell'attività umana. Del resto, è noto che
fino ad epoca recente il movimento operaio ha espresso sulla prostituzione una
posizione chiaramente abolizionista e in Francia continua a farlo.
Nella notte dal 30 al 31
marzo, 165 senatori contro 44 hanno votato a favore del ripristino del reato di
adescamento passivo introdotto nel 2003 da Sarkozy, che trasformava le
prostitute in delinquenti. Con questo voto la destra vorrebbe insabbiare un progetto
di legge del dicembre 2013, proposto da deputati socialisti, volto a combattere
la prostituzione.
Certo, questa oppressione non
può essere eliminata per mezzo di una semplice legge. Ma quest'ultima aveva il
merito di voler far ammettere, per la prima volta in Francia, che la
prostituzione è una violenza per le prostitute. La legge proponeva, fra
l'altro, di penalizzare i clienti, di farla finita con il reato di adescamento
passivo, di lottare contro le reti di trafficanti e di prosseneti, di aiutare
le prostitute ad uscire dalla loro condizione, concedendo loro il permesso di
soggiorno nel caso ne fossero sprovviste e creando un fondo di sostegno. Nel
luglio 2014, il Senato, controllato dalla destra, aveva già respinto la
penalizzazione dei clienti.
Con il loro voto, questi
senatori si sono fatti garanti della società borghese benpensante che ritiene
che gli uomini, che costituiscono l'immensa maggioranza dei clienti, abbiano
assolutamente il diritto di pagare per ottenere la sottomissione sessuale di
una donna e, dunque, si rifiuta di
vedere nelle prostitute delle vittime.
Alcuni osservano che ciascuno
è libero di fare ciò che vuole del proprio corpo e, quindi, di prostituirsi, se
questa è la sua scelta. Omettono di dire che in questo caso si tratta di fare
ciò che si vuole del corpo degli altri! Altri difendono la prostituzione in
nome della libertà sessuale. Per tutti,
in questa società dove tutto si vende e si compra, la libertà è quella del
mercato e del denaro. Queste affermazioni condensano la morale di queste
persone. Una morale che permette a questi onorevoli eletti di non ascoltare la
testimonianza delle vittime. Come questa: "Sono demoralizzata per le reazioni che ho ascoltato nel corso del
dibattito di oggi. Perché tanta indulgenza, perché tante fantasticherie, quando
la realtà è così cruda, così violenta? La prostituzione l'ho vissuta come una
successione di stupri, chiedendomi come tutti quegli uomini potessero sfilare
l'uno dopo l'altro senza porsi una sola domanda. Nessuno che si preoccupasse
della mia disperazione. Se pagano è per
questo: per comprare il diritto di pensare solo a se stessi. Ero minorenne,
distrutta e mai uno, mai, che abbia manifestato il minimo interesse per me. Si
è puttane e si è lì per questo".
La prostituzione esiste da
secoli, non perché si tratterebbe del "più vecchio mestiere del
mondo", ma perché essa è legata all'esistenza di una società fondata sullo
sfruttamento. E poi, è il corollario dell'oppressione delle donne, considerate
principalmente come oggetti di riproduzione e di soddisfazione dei desideri
sessuali.
Oggi coloro che sostengono
entusiasticamente la libertà di prostituirsi negano la realtà di questa
barbarie, perché la prostituzione è in grande maggioranza controllata da reti
di trafficanti di donne. Più dell'80% delle prostitute in Francia è costituita da straniere, vendute, picchiate,
drogate e stuprate molte volte prima di essere gettate in questo inferno. Esse
si ritrovano sottomesse ai loro schiavisti, sole e conoscono le peggiori
difficoltà fisiche e psicologiche per riuscire a fuggire. Non solo lo Stato non
le aiuta, ma non fornisce loro né permessi di soggiorno, né sostegno materiale
e continua a colpevolizzarle.
Gli amanti delle serate del
Carlton [ n.d.t un hotel belga dove si praticava lo sfruttamento della
prostituzione. Fra i clienti, il più famoso è Dominique Strauss-Kahn, l'ex
presidente del Fondo Monetario Internazionale] potranno bere una coppa di
champagne per brindare in onore del voto di questi senatori.
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