giovedì 2 aprile 2015

Nella prostituzione l'essere umano è disumanizzato


Una conversazione con lo psichiatra tedesco Dr. Lutz-Ulrich Besser, fondatore e direttore del Centro del trauma psicologico e del trattamento dei traumi della Bassa Sassonia.
 
 
SOLWODI: La prostituzione è un mestiere come un altro?
 
Lutz-Ulrich Besser: Questa attività non è assolutamente un mestiere come un altro. Qualsiasi persona si occupi di questo argomento dovrebbe rendersi conto che quel processo molto intimo che ha luogo quando un cliente penetra nel corpo di una donna - anche se si tratta di un presunto consenso reciproco - diventa tollerabile solo se la donna separa i suoi sentimenti dalla sua coscienza. Le donne nella prostituzione si trovano spesso in condizioni socialmente disperate e sono  spinte, sollecitate e costrette dai prosseneti. Ciò ha attinenza  con lo sfruttamento e l'umiliazione sessuale ed è un attacco alla dignità delle donne.
 
SOLWODI: Qual è l'impatto delle esperienze infantili sull'ingresso nella prostituzione?
 
Lutz-Ulrich Besser: Le donne che nell'infanzia hanno subito abusi sessuali non avevano alcuno strumento per comprendere quel che stava loro accadendo. La paura, il disgusto, forse il dolore non possono essere superati che attraverso una marcata dissociazione, vale a dire attraverso la disconnessione della coscienza. Tuttavia, questa esperienza rimane per così dire bloccata, congelata nella mente. Il meccanismo principale che agisce qui è una sorta di estraneità a se stessi, un "non sono più me stessa". Poiché i sentimenti e le sensazioni corporee sono separate dalla coscienza, la prostituzione per molte donne sfruttate sessualmente nell'infanzia non è altro che la ripetizione o la continuazione dell'umiliazione e dello sfruttamento del proprio corpo.
 
SOLWODI: Queste donne possono essere guarite?
 
Lutz-Ulrich Besser: Questi fenomeni possono essere sicuramente trattati oggi. Se le donne non sono costrette da difficoltà economiche o da prosseneti violenti, il nodo cruciale per la guarigione consiste nel sapere se la donna abbia una parte di sé che le consenta di percepire che tutto ciò la fa star male e che deve uscirne.
 
SOLWODI: Che cosa si dovrebbe fare per ridurre il trauma nella prostituzione?
 
Lutz-Ulrich Besser: Occorre informazione, innanzitutto. Bisogna anche rivolgersi agli uomini e renderli consci del fatto che nella prostituzione le donne vengono abusate. Gli uomini pensano: "Acquisto il corpo di una donna, dunque ho il diritto di usarlo". In effetti,  è la disinvoltura nell'acquistare donne il vero problema. Gli uomini non se ne rendono conto nel momento in cui lo fanno, perché pagano per una merce in libera vendita, per così dire. Ma si tratta pur sempre, sì, direi, di un'attività commerciale turpe.
 
SOLWODI: Come valuta la situazione, in particolare in Germania?
 
Lutz-Ulrich Besser: La legge sulla prostituzione promulgata nel 2002 dal governo rosso-verde era certamente animata da buone intenzioni, ma l'effetto è stato che la Germania è diventata il bordello d'Europa. Legittimare la prostituzione ha avuto come conseguenza il fatto che i grandi bordelli funzionano come supermercati. Quando Lei guarda i talk-shows nei quali i proprietari dei bordelli, come se fosse la cosa più naturale del mondo, trasmettono il messaggio che guadagnano soldi per offrire una cornice magnifica alle "impiegate dell'amore" e ai loro clienti, questo mostra la perversità della situazione. Si tratta, in realtà, dello sfruttamento della femminilità e delle donne.
 
SOLWODI: Che consigli darebbe?
 
Lutz-Ulrich Besser: La prostituzione esiste da tempi immemorabili e a ciò si aggiunge il fatto che è osservabile un aumento dei comportamenti sessuali problematici, attribuibile in particolare all'onnipresenza della pornografia. Bastano due clic e anche i bambini e i giovani si trovano su siti porno espliciti in rete e non parlo di siti illegali!  Ne derivano gravi rischi per lo sviluppo dei bambini e degli adolescenti e per le loro rappresentazioni della sessualità. Si intende:  più alimento le fantasie, più queste diventano realtà. Introdurrei divieti molto più decisi, in particolare riguardo alla pornografia e non sanzionerei soltanto la pornografia infantile. Ma lo Stato ricava profitti dall'industria del porno. L'industria del sesso è un settore industriale molto redditizio, quindi temo che la politica non abbia davvero interesse ad intervenire. La sessualità umana, come istinto, è in primo luogo un'interazione sociale piacevole fra due esseri umani adulti uguali. La prostituzione, però, è altamente antisociale.

 
Fonte:


 

Sito del Dr. Lutz-Ulrich Besser:



 

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