venerdì 1 febbraio 2019

Confermata la legittimità costituzionale della legge abolizionista francese.



Il Consiglio Costituzionale francese ha oggi definitivamente confermato la legittimità costituzionale della legge abolizionista promulgata nell'aprile 2016.

Pubblico qui la traduzione del comunicato stampa rilasciato dalle associazioni che si sono battute per il suo mantenimento e che  sono fortemente impegnate ad ottenerne l'applicazione.  






Il Consiglio Costituzionale dichiara conforme alla Costituzione l'applicazione di una sanzione ai clienti:   confermata la legge abolizionista, aperta la via alla sua piena e integrale applicazione.



Il Mouvement du Nid, la CLEF (Coordination française pour le lobby européen des femmes) e Osez le féminisme, parti intervenienti nel processo, si rallegrano della decisione assunta dal Consiglio Costituzionale che, rigettando la richiesta di abrogazione dell'applicazione di una sanzione ai "clienti" prostitutori, conferma definitivamente la scelta fatta dalla Francia nell'aprile 2016 di adottare una legislazione abolizionista che depenalizza le vittime del sistema prostituente e proibisce l'acquisto di atti sessuali.



Infatti, nella decisione del 1 febbraio i giudici rigettano le argomentazioni in base alle quali la prostituzione rientrerebbe fra le libertà d'impresa, riconoscendola, così, ancora una volta per quello che è: una violenza contro le persone che la subiscono.

" I membri del Consiglio Costituzionale hanno riconosciuto che il principio di dignità è oggettivo e non soggettivo. Rinunciare ai propri diritti fondamentali non è libertà: essi sono inalienabili e universali", spiega l'avvocata Lorraine Questiaux, che ha rappresentato le nostre associazioni dinanzi al Consiglio Costituzionale.

"Ponendo fine alla contestazione di una legge progressista da parte dei suoi eterni avversari, promotori di un modello di società nel quale, in luogo di alternative dignitose, ai soggetti più precari, più vulnerabili è proposto di trasformarsi in prodotti di consumo, di stupri a pagamento   commessi da coloro che detengono il potere del denaro, il Consiglio costituzionale colloca il nostro Paese dalla parte dell'uguaglianza fra donne e uomini", ricorda Céline Piques, portavoce di Osez le féminisme.

"L'obiettivo della legge è di tutelare le persone che ne hanno bisogno, di sanzionare tutti coloro che le sfruttano, ma anche di trasformare profondamente la società, promuovendo l'uguaglianza fra donne e uomini, rifiutando la violenza contro le donne, affermando che la libertà sessuale non può esistere senza desiderio reciproco", spiega Christine Blec, Presidenta del Mouvement du Nid.

" La conferma della legge è una gran buona notizia, nel momento in cui la Germania e i Paesi Bassi sono posti di fronte al fallimento del loro modello regolamentarista, mentre la Spagna o il Belgio guardano alla Francia per porre fine a un modello che incrementa la tratta in modo catastrofico", dice  Jocelyne Adriant-Mebtoul, Presidenta della CLEF.   

D'ora in poi né la disinformazione, né le menzogne sugli effetti della legge devono più rallentare la sua piena e integrale applicazione. Il governo si è d'altronde chiaramente impegnato su questo punto, prendendo posizione a favore della legge dinanzi al Consiglio Costituzionale e martedì scorso in Senato con l''affermazione della segretaria di Stato all'uguaglianza fra donne e uomini Marlène Schiappa che ha garantito l'impegno del governo contro il sistema prostituente e a favore dell'applicazione della legge.

La violenza non è aumentata in seguito alla promulgazione della legge. La prostituzione non è diventata più clandestina e, al contrario, numerose persone hanno potuto denunciare le reti di sfruttamento ed essere ascoltate, cosa che non è mai stata possibile prima.

In quasi 3 anni sono stati fermati più di 3000 "clienti", più di 130 persone hanno beneficiato di un percorso di fuoriuscita dalla prostituzione. E' soltanto l'inizio: infatti le persone che intraprendono un percorso di fuoriuscita hanno un miglior accesso al diritto, al reinserimento e all'alloggio e riprendono ad avere fiducia in se stesse. Se ci è voluto del tempo per implementare le disposizioni di legge, il ritmo della loro applicazione ha conosciuto un'accelerazione negli ultimi mesi. Sono sempre più numerose, infatti, le persone prostituite che chiedono di poter fruire di percorsi di fuoriuscita dalla prostituzione.   

Sollecitiamo quindi le associazioni comunitarie che hanno finora rifiutato di prendere parte alla sua applicazione a smettere di imputare alla legge ciò che va attribuito alla violenza del sistema prostituente e ad abbandonare una postura che impedisce alle persone prostituite di aver accesso ai loro diritti fondamentali e agli aiuti cui hanno diritto.

Secondo un recente sondaggio Ipsos commissionato dalla Coalition Abolition Prostitution International   il 78% delle/ dei francesi sono favorevoli alla legge e l'80% considera la prostituzione una violenza.

Dopo 5 anni di dibattiti legislativi che hanno portato all'adozione della legge da parte del Parlamento, dopo la decisione del Consiglio Costituzionale che la conferma definitivamente, dopo l'impegno del governo a sostenerla, è ormai aperta la via alla sua applicazione piena ed integrale.






Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.