Il Consiglio
Costituzionale francese ha oggi definitivamente confermato la legittimità
costituzionale della legge abolizionista promulgata nell'aprile 2016.
Pubblico qui la
traduzione del comunicato stampa rilasciato dalle associazioni che si sono
battute per il suo mantenimento e che sono
fortemente impegnate ad ottenerne l'applicazione.
Il Consiglio Costituzionale dichiara conforme alla
Costituzione l'applicazione di una sanzione ai clienti: confermata
la legge abolizionista, aperta la via alla sua piena e integrale applicazione.
Il Mouvement du Nid, la CLEF (Coordination
française pour le lobby européen des femmes) e Osez le
féminisme, parti intervenienti nel processo, si rallegrano della decisione
assunta dal Consiglio Costituzionale che, rigettando la richiesta di
abrogazione dell'applicazione di una sanzione ai "clienti"
prostitutori, conferma definitivamente la scelta fatta dalla Francia
nell'aprile 2016 di adottare una legislazione abolizionista che depenalizza le
vittime del sistema prostituente e proibisce l'acquisto di atti sessuali.
Infatti, nella decisione
del 1 febbraio i giudici rigettano le argomentazioni in base alle quali la
prostituzione rientrerebbe fra le libertà d'impresa, riconoscendola, così,
ancora una volta per quello che è: una violenza contro le persone che la
subiscono.
" I membri del Consiglio Costituzionale hanno
riconosciuto che il principio di dignità è oggettivo e non soggettivo. Rinunciare
ai propri diritti fondamentali non è libertà: essi sono inalienabili e
universali", spiega l'avvocata Lorraine Questiaux, che ha rappresentato
le nostre associazioni dinanzi al Consiglio Costituzionale.
"Ponendo fine alla contestazione di una legge
progressista da parte dei suoi eterni avversari, promotori di un modello di
società nel quale, in luogo di alternative dignitose, ai soggetti più precari,
più vulnerabili è proposto di trasformarsi in prodotti di consumo, di stupri a
pagamento commessi da coloro che detengono il potere del
denaro, il Consiglio costituzionale colloca il nostro Paese dalla parte dell'uguaglianza
fra donne e uomini", ricorda Céline Piques, portavoce di Osez le
féminisme.
"L'obiettivo della legge è di tutelare le
persone che ne hanno bisogno, di sanzionare tutti coloro che le sfruttano, ma
anche di trasformare profondamente la società, promuovendo l'uguaglianza fra
donne e uomini, rifiutando la violenza contro le donne, affermando che la
libertà sessuale non può esistere senza desiderio reciproco", spiega Christine
Blec, Presidenta del Mouvement du Nid.
" La conferma della legge è una gran buona
notizia, nel momento in cui la Germania e i Paesi Bassi sono posti di fronte al
fallimento del loro modello regolamentarista, mentre la Spagna o il Belgio
guardano alla Francia per porre fine a un modello che incrementa la tratta in
modo catastrofico", dice Jocelyne
Adriant-Mebtoul, Presidenta della CLEF.
D'ora in poi né la
disinformazione, né le menzogne sugli effetti della legge devono più rallentare
la sua piena e integrale applicazione. Il governo si è d'altronde chiaramente
impegnato su questo punto, prendendo posizione a favore della legge dinanzi al
Consiglio Costituzionale e martedì scorso in Senato con l''affermazione della
segretaria di Stato all'uguaglianza fra donne e uomini Marlène Schiappa che ha garantito l'impegno del governo contro il
sistema prostituente e a favore dell'applicazione della legge.
La violenza non è
aumentata in seguito alla promulgazione della legge. La prostituzione non è
diventata più clandestina e, al contrario, numerose persone hanno potuto
denunciare le reti di sfruttamento ed essere ascoltate, cosa che non è mai
stata possibile prima.
In quasi 3 anni sono
stati fermati più di 3000 "clienti", più di 130 persone hanno
beneficiato di un percorso di fuoriuscita dalla prostituzione. E' soltanto
l'inizio: infatti le persone che intraprendono un percorso di fuoriuscita hanno
un miglior accesso al diritto, al reinserimento e all'alloggio e riprendono ad
avere fiducia in se stesse. Se ci è voluto del tempo per implementare le
disposizioni di legge, il ritmo della loro applicazione ha conosciuto
un'accelerazione negli ultimi mesi. Sono sempre più numerose, infatti, le
persone prostituite che chiedono di poter fruire di percorsi di fuoriuscita
dalla prostituzione.
Sollecitiamo quindi
le associazioni comunitarie che hanno finora rifiutato di prendere parte alla
sua applicazione a smettere di imputare alla legge ciò che va attribuito alla
violenza del sistema prostituente e ad abbandonare una postura che impedisce
alle persone prostituite di aver accesso ai loro diritti fondamentali e agli
aiuti cui hanno diritto.
Secondo un recente sondaggio Ipsos commissionato dalla Coalition Abolition Prostitution
International
il 78% delle/ dei francesi sono
favorevoli alla legge e l'80% considera
la prostituzione una violenza.
Dopo 5 anni di
dibattiti legislativi che hanno portato all'adozione della legge da parte del
Parlamento, dopo la decisione del Consiglio Costituzionale che la conferma
definitivamente, dopo l'impegno del governo a sostenerla, è ormai aperta la via
alla sua applicazione piena ed integrale.
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