sabato 13 giugno 2015

La Francia verso l'abolizione della prostituzione


 
 
 
Ieri, l'Assemblea Nazionale francese ha adottato in seconda lettura la proposta di legge che sopprime anche il reato di adescamento passivo che sanzionava le prostitute.
 
L'Assemblea Nazionale ha votato di nuovo a favore della penalizzazione dei clienti delle prostitute. La proposta di legge di irrobustimento della lotta contro la prostituzione è stata adottata in seconda lettura. Nell'emiciclo, i deputati socialisti e il Fronte di Sinistra (Front de Gauche) hanno votato a favore della proposta di legge, gli ecologisti contro. I Repubblicani (ex- UMP, il partito di Sarkozy), da parte loro, si sono astenuti.
Questo testo sopprime fra l'altro il reato di adescamento passivo, introdotto nel 2003 da Nicolas Sarkozy e contestato da tutte le associazioni operanti sul campo.
La proposta di legge prevede di sanzionare l'acquisto di rapporti sessuali con una contravvenzione  dell'importo di 1500 euro, ma contempla anche la creazione di un percorso di uscita dalla prostituzione e misure di accompagnamento sociale. Altre priorità del testo: l'irrobustimento della lotta contro lo sfruttamento della prostituzione e l'adozione di una politica di prevenzione rivolta ai giovani. I deputati non hanno modificato molto gli articoli, ma hanno soppresso la prevista istituzione di un blocco amministrativo dei siti che consentono di accedere all'acquisto di rapporti sessuali [n.d.t. i siti delle agenzie di escort o che propongono annunci relativi alla prostituzione]. Il governo, rappresentato dalla Segretaria di Stato per i Diritti delle Donne Pascale Boistard, ha sostenuto l'emendamento di Sergio Coronado (Europa Ecologia- i Verdi), mirante alla soppressione di questo articolo, ritenendo necessario valutare con maggiore ponderazione il dispositivo del blocco, già in atto in materia di lotta al terrorismo e alla pedopornografia.
Il dereferenziamento per via amministrativa di questi siti è stato inoltre giudicato finanziariamente insostenibile dal presidente della commissione delle finanze Gilles Carrez dei Repubblicani.
Inoltre, la durata del permesso provvisorio di soggiorno che potrà essere rilasciato alle donne straniere impegnate in un percorso di uscita dalla prostituzione è stato nuovamente ridotto da un anno a sei mesi, per non incoraggiare le reti di trafficanti a sfruttare tali permessi.
Ora il provvedimento torna al Senato.

 

 

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