martedì 14 ottobre 2014

Le persone prostituite si sentono più sicure in Svezia che negli altri Paesi dove hanno venduto sesso


Periodicamente  vengono evocati i presunti effetti nefasti che la legge svedese sulla prostituzione avrebbe provocato, in particolare violenza e clandestinità.  Che si tratti di una leggenda nera facile da sfatare  lo dimostra questo dossier predisposto dall'organizzazione ZéroMacho, più precisamente da Didier Bois


La Cancelliera della Giustizia svedese, così come i procuratori e i poliziotti ( che sono tutti persone attendibili) e gli assistenti sociali attestano che le persone prostituite dicono loro di sentirsi più  sicure in Svezia che negli altri Paesi in cui hanno venduto sesso. I magistrati e i poliziotti comprovano anche il successo del modello nordico di divieto di acquisto dei rapporti sessuali, "uno sbarramento contro la tratta", e smentiscono la leggenda della clandestinità diffusa negli altri Paesi europei dall'industria del sesso.

 

Il rapporto governativo di valutazione della legge (2010)

In Svezia una commissione indipendente e presieduta dal Cancelliere della giustizia ha concluso che la legge ha avuto effetti sostanzialmente positivi su tutte le persone coinvolte (ad eccezione dei magnaccia, dei trafficanti e dei clienti). il numero delle prostitute di strada si è ridoto della metà.

Evoluzione della mentalità: il 13,6% degli uomini pagava "prestazioni sessuali" prima del 1999 e la maggioranza della popolazione era contraria alla legge.  Oggi, meno dell'8% degli uomini acquista prestazioni sessuali e il 70% della popolazione è favorevole alla legge di criminalizzazione dell'acquisto dei rapporti sessuali.

La prostituzione in rete è aumentata in Svezia come altrove e non è attribuibile alla legge, ma allo sviluppo di Internet. Si trovano molti più annunci on line nei Paesi vicini.

Dopo aver ascoltato le testimonianze delle donne prostituite e delle ex prostitute, degli assistenti sociali, dei poliziotti e di altre persone direttamente interessate, nel 2010 la commissione ha concluso che la legge rappresentava un ostacolo all'insediamento dei trafficanti e dei magnaccia e aveva determinato una riduzione della criminalità organizzata.   

http://www.regeringen.se/content/1/c6/14/92/31/96b1e019.pdf

 

Constatazioni dei magistrati

La magistrata internazionale di Stoccolma Lise Tamm, la Cancelliera della giustizia svedese Anna Skarhed, il procuratore Thomas Ahlstrand di Göteborg hanno tutti confermato l'efficacia del modello nordico (che penalizza i clienti) nella repressione della tratta. Tutte queste persone attendibili hanno anche smentito formalmente l'opinione che la legge abbia spinto alla clandestinità le persone prostituite. Al contrario! Esse hanno affermato che le persone prostituite sono più sicure grazie alla legge che vieta l'acquisto dei rapporti sessuali.

 

Lise Tamm, procuratore capo del tribunale internazionale di Stoccolma, davanti alla Commissione speciale francese sulla prostituzione, ha detto il 5 novembre 2013:

 

"Nel 1999, quando la legge è stata approvata in Svezia, si pensava che la prostituzione sarebbe diventata clandestina. Ora, questa legge è in vigore da parecchi anni e non abbiamo assolutamente constatato una maggiore vulnerabilità, un rischio più accentuato per le donne [che si prostituiscono]. Assolutamente. Al contrario! Esse ricevono maggior sostegno dai servizi sociali e dalla polizia che cerca di salvarle. [Che la legge sulla prostituzione abbia prodotto un aumento della clandestinità] è un mito infondato. Coloro che continuano a sostenerlo, portino le prove! Prove che io non ho mai visto. Eppure opero sul campo!...E' un mito...E' un argomento infondato...All'epoca, nel 1999, pensavo che la prostituzione sarebbe diventata clandestina. Non era vero!"

 

Lise Tamm nega che la legge svedese abbia prodotto un deterioramento delle condizioni di vita delle persone prostituite e parla, al contrario, di una loro maggior tutela.

http://rememberresistdonotcomply.wordpress.com/2013/11/20/une-procureure-de-stockholm-decrit-la-reussite-de-l-abolitionnisme-en-suede/

 

Il procuratore Thomas Ahlstrand di Göteborg guardava con scetticismo alla legge del 1999.

"Prima del 1999, pensavo: "Perché dovremmo intervenire  nella sfera privata delle persone?" Poi ha iniziato a occuparsi della tratta delle persone a scopo di sfruttamento sessuale e ha constatato l'efficacia del modello nordico. "Grazie al divieto di acquisto del sesso, ci è più facile identificare magnaccia e trafficanti. Oggi penso che questo divieto sia una delle migliori invenzioni svedesi".

Secondo il procuratore svedese, la cosa è molto semplice: "Il divieto di acquisto di sesso dà accesso alle organizzazioni sulla tratta delle persone, un accesso che non avremmo mai avuto in caso contrario". (Marzo 2014).

La Cancelliera della giustizia svedese, Anna Sharked, ascoltata come esperta in un'udienza pubblica in Germania al Bundestag (marzo 2014), osserva: "Da voi circolano molti miti sulla legge svedese sulla prostituzione. Oggi avrete l'occasione di sentir parlare della realtà. Quando abbiamo approvato questa legge, avevamo due speranze: arrivare a dissuadere i compratori di sesso e ridurre il numero delle donne costrette a prostituirsi. Volevamo anche rendere la Svezia un Paese meno attraente per i trafficanti. Abbiamo raggiunto gli obiettivi che ci eravamo prefissi".

http://ressourcesprostitution.wordpress.com/2014/03/23/voie-suedoise-et-impasse-allemande-emma/

 

3. Anche gli assistenti sociali svedesi constatano la maggior sicurezza delle persone prostituite in Svezia rispetto agli altri Paesi europei.

Lisa Green, assistente sociale di Malmö, ha confutato il mito secondo il quale le prostitute sarebbero precipitate nell'illegalità e le assistenti sociali non sarebbero più riuscite a raggiungerle. E' accaduto esattamente il contrario, ha dichiarato Lisa Green. "Noi diciamo chiaramente alle donne che non devono essere loro, ma i clienti a provare un senso di colpa e di vergogna. E' per questo che si fidano di noi. Inoltre  continuiamo a raggiungere le donne là dove si trovano: in strada, negli hotel, in rete" (Udienza pubblica al Bundestag, marzo 2014)

http://ressourcesprostitution.wordpress.com/2014/03/23/voie-suedoise-et-impasse-allemande-emma/

 

"Minori violenze, salari più elevati, il "mercato" svedese sembra più sicuro per le prostitute". Miki Nagata (assistente sociale a Stoccolma) si occupa di una giovane donna che, dopo essere stata escort in Germania, esercita oggi in Svezia. "Si sente più sicura, perché sa che può recarsi dalla polizia se è vittima di un cattivo cliente. La legge riequilibra un po' il rapporto di forza in senso favorevole a queste donne".


 

Karin Sidenvall, assistente sociale al Centro sulla prostituzione di Stoccolma (pubblico e gratuito), stima che non  si sia avuto alcun peggioramento delle condizioni delle persone prostituite in seguito alla penalizzazione dei clienti:

"Le persone che vengono da noi non ci riferiscono di un peggioramento delle loro condizioni. E non mi hanno mai parlato di clienti più violenti dopo la penalizzazione. Notiamo, al contrario, che   esse sentono che la legge riconosce la loro sofferenza. Per loro, questa legge riconosce che la prostituzione è una violenza che subiscono".


 

Così, l'associazione di prostitute svedesi PRIS è molto favorevole alla penalizzazione dei clienti e raccomanda il modello nordico a tutti i Paesi del mondo.

http://www.nätverketpris.se/goals.html

 

4. La polizia svedese  afferma che la penalizzazione dell'acquisto dei rapporti sessuali è diventata la principale arma nella lotta contro la tratta.

Lo confermano le intercettazioni telefoniche. La polizia smentisce formalmente il mito della clandestinità e attesta che le persone prostituite confidano di sentirsi più sicure in Svezia.

Simon Häggström, capo della squadra antiprostituzione di Stoccolma, udito dal Senato francese il 20 maggio 2005, osservò: " Le donne prostituite dicono che la Svezia è un Paese più sicuro degli altri. Molte hanno precedentemente venduto sesso in altri Paesi europei e dicono che gli svedesi che le frequentano hanno molta paura, perché sanno che la polizia li cerca e che devono comportarsi bene perché in caso contrario la donna può chiamare la polizia senza incorrere in alcuna sanzione" (30° minuto dell'intervista)".

L'ispettore Simon Häggström dichiarò anche: "8 clienti su 10 ammettono immediatamente sul posto di aver commesso il reato. 9 donne prostituite su 10 testimoniano. Quando si arrestano dei clienti, molto spesso si trovano i magnaccia. In un giorno solo, quindi si può arrestare un cliente, un magnaccia e si può indirizzare una vittima da un'assistente sociale. L'applicazione di questa legge non richiede enormi risorse: 2 poliziotti e in un solo giorno si concludono molti casi".  (27° minuto dell'intervista).

A Stoccolma prima della legge si potevano contare 80 persone che si prostituivano. Oggi sono solo una dozzina.

Nel 1995 in Svezia, c'erano circa 2500 persone che si prostituivano. Oggi penso che ve ne siano circa 1000. Quindi la tratta e la prostituzione non sono più problemi gravi in Svezia.

Consenso politico: tutti i partiti apprezzano la legge, anche il partito d'opposizione. Tutti pensano che sia una buona legge e vogliono mantenerla in vigore. E' certo la sola cosa sulla quale sono tutti d'accordo.

Tutti i sondaggi hanno dimostrato che l'opinione pubblica è al 70% favorevole alla legge e questo sostegno è particolarmente forte fra i giovani. Eppure, prima della promulgazione della legge, la popolazione svedese era contraria alla criminalizzazione dei clienti.

Si sono registrate delle conversazioni tra magnaccia che sostengono che la Svezia non sia un buon mercato. Dicono che questa legge non gli sta bene, che anche nel caso in cui non vangano arrestati, potrebbero venire arrestati i loro clienti. Quindi non guadagneranno denaro. E sostengono  che andranno in altri Paesi europei con legislazioni differenti. http://videos.senat.fr/video/videos/2014/video22850.html

 

Mats Paulsson, della sezione di lotta contro la tratta di Västra Götaland: "Per noi, questa legge è veramente utile per svolgere indagini sulla tratta. Ci consente di penetrare nell'ambiente della prostituzione e i clienti ci forniscono molte informazioni... I magnaccia che operano in Svezia devono spostarsi continuamente per non essere scoperti".

 

Kajsa Wahlberg, commissaria del Consiglio nazionale della polizia e autrice del rapporto nazionale sulla tratta, spiega il funzionamento della legge: "Capita abbastanza spesso che i poliziotti riescano a scoprire un magnaccia in seguito all'arresto di un cliente. Mentre stanno raccogliendo la testimonianza della donna, il prosseneta entra nell'appartamento, chiedendosi perché non risponda al telefono da mezz'ora". Kajsa Wahlberg sostiene che in Svezia non sia possibile lo sviluppo di reti di trafficanti: "I trafficanti controllano al massimo 2 o 3 ragazze".

Zanna Tvilling, della polizia di Stoccolma, conferma e aggiunge che capita abbastanza spesso che i clienti testimonino nei casi di tratta o di sfruttamento della prostituzione.


 

5. Prova, grazie alle cifre, della tutela assicurata dal modello svedese:

Dal 1998 al 2013, si sono avuti 127 omicidi di persone che si prostituivano nei Paesi Bassi, mentre in Svezia è stata assassinata una sola prostituta (dal marito e non nell'ambito della prostituzione) nello stesso periodo (Nothern Ireland: Official Report, 9 gennaio 2014, Committee for Justice: Human Trafficking and Exploitation, page 5)

Svezia = 9 milioni di abitanti

Paesi Bassi = 16 milioni di abitanti


 

Questa maggior sicurezza delle persone che si prostituiscono è stata notata anche dalla giornalista Joan Smith:

"Gli uomini svedesi vogliono solo coiti e rapporti orali. Sanno che devono comportarsi bene se non vogliono essere arrestati. Si astengono dall'essere violenti" (Joan Smith, The Indipendent, 26 marzo 2013)



 

 

 

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