venerdì 23 maggio 2014

Apparenza, ipersessualizzazione e pornografia


Richard Poulin

in Nouveaux Cahiers du Socialisme
http://www.cahiersdusocialisme.org/wp-content/uploads/NCS-1.pdf


La stampa periodica femminile
La stampa periodica femminile, che era tradizionalmente sentimentale, è diventata "sessuale". "Come trovare il fidanzato" ha subito un'evoluzione ed è diventato "come  portare  a letto un uomo". Essa rispecchia nettamente l'immaginario pornografico. [..]
Si tratta non soltanto di amplificare il proprio piacere e di credere che la pornografia sia hot, ma si tratta soprattutto di regolare la sessualità femminile attorno all'idea della performance sessuale. [..] Questa esige al contempo la conoscenza tecnica del proprio corpo , la sua preparazione (se non la sua trasformazione) e l'adozione di pratiche pornografiche. [..]
Assumete altre posizioni sessuali, imparate a farvi piacere gli atti sessuali visti nelle produzioni pornografiche, divertitevi con i sex toys, sarete sessualmente realizzate e, di conseguenza, autorealizzate, prescrivono le riviste per ragazze. L'età contemporanea - è chiaro - è all'insegna delle norme da seguire. [...]
In queste riviste, l'emancipazione e l'autonomia femminile si riducono alla realizzazione sessuale performativa individuale e all'adozione dei codici pornografici.
A leggere le riviste femminili, per ragazze e per donne, non ci si può sorprendere per la crescita del consumo di pornografia da parte delle donne. Ciò rappresenta una novità rispetto a vent'anni fa, quando questo consumo era prevalentemente maschile.
 
La pubblicità "porno chic"
Lusso e sesso sono spesso accoppiati. Saffismo, sadomasochismo, stupri collettivi, feticismo, zoofilia ecc. sono temi sfruttati nella comunicazione pubblicitaria.
Il "porno chic" designa una pratica pubblicitaria che trova la sua ispirazione direttamente nella pornografia. Lo scopo principale di questa pubblicità, oltre a quello di aumentare il numero dei clienti, è quello di attirare l'attenzione del pubblico e di influenzare la sua opinione sulla marca. La strategia del "porno chic" delle grandi marche di lusso si propone di  alimentare il desiderio dei consumatori, inducendoli a memorizzare il marchio. Ecco perché la provocazione risulta molto utile.  "In un contesto saturo di pubblicità, un contenuto pubblicitario scioccante, assicura la memorizzazione del messaggio", attestano alcuni ricercatori.
La moda da sex-shop della pubblicità è stato il carattere distintivo di gruppi come Gualtier, Helmut Lang e Mugler. Le marche di lusso Gucci, Versace, Dior o Vuitton, poi quelle del prêt-à-porter come Eram e American Apparel, hanno adottato, a loro volta, il codice della pornografia per pubblicizzare i loro prodotti. E' buona norma mostrare una donna nuda in posizione di sottomissione ad un uomo [...] Un gioiello è  descritto come "il primo telecomando che sia stato inventato". La pornificazione della pubblicità non si serve soltanto della nudità femminile, né promuove solo l'iperfemminilizzazione, ma sostanzialmente inscena la sottomissione delle donne e la loro subordinazione sessuale. Il prodotto promosso è associato all'accesso sessuale alle donne. Questa oggettivazione sessista erotizza anche l'aggressione sessuale. La violenza pornografica e i suoi simboli vengono ripresi e aggiornati [...]
 
La moda ipersessualizzata
[...] Il condizionamento delle ragazzine ad indossare abiti sexy illustra chiaramente il carattere commerciale di certa pornificazione. [...]
Preda dei produttori di moda, le bambine di 7, 9 o 11 anni imparano a sedurre attraverso la messa a valore sessuale di se stesse. Esse vengono trasformate in ninfette e in mini donne fatali, in oggetti del desiderio, in piccole donne sexy, quando sono ancora bambine e non hanno la capacità di essere soggetti del desiderio. Esse imparano a dipendere dallo sguardo dell'altro per esistere. Gli adulti che odiano i pedofili lasciano tuttavia che le loro bambine siano viste come oggetti sessuali. E le ragazzine si formano un'idea di sessualità centrata sulla seduzione e sul consumo.
La sessualizzazione precoce delle ragazzine non è una novità. Lo è invece la popolarità e l'universalità di questo modello. [...]
Questa precoce sessualizzazione è parallela e strettamente connessa ad un fenomeno più generale: quello di una società, essa stessa ipersessualizzata, nella quale il corpo femminile è reificato  e sezionato nelle sue diverse parti e nella quale il valore delle donne è ridotto ai loro attributi fisici e alla loro capacità di piacere e di sedurre. E' parallela anche al fenomeno  dell'esteriorizzazione dell'intimità,  sovraesposta nella sfera pubblica. La società è centrata sulla performance sessuale. E' una società normativa che celebra la giovinezza e ciò ha generato una tendenza ad apparire e a voler essere sempre giovani. [...]
 
La sessualizzazione pubblica e la pornificazione
L'industria della pornografia si caratterizza, fra l'altro, per il fatto di sfruttare le ragazze molto giovani. [..] Viene  sfruttato l'immaginario della Lolita. Digitando l'espressione "teen porn" abbiamo ottenuto 12.700.000 risultati. Digitando le parole "preteen porn", ossia  ragazzine di età inferiore ai 13 anni, otteniamo 1.500.000 risultati. [...]
La pornografia è solo un aspetto di un problema più ampio, quello di una società nella quale la rappresentazione sessualizzata delle ragazzine e delle donne serve sempre di più a vendere qualsiasi cosa, dai profumi agli abiti. Siamo bombardati dalle immagini di giovani donne sessualizzate. E sessualizzate ad un'età sempre più precoce.
Il concetto di pornificazione della cultura permette di evidenziare due elementi intrecciati: da un lato, l'estensione dell'influenza della pornografia nei sistemi di rappresentazione e di comunicazione e, dall'altro, le norme adottate e promosse, derivanti dalla pornografia, che concorrono a forgiare i ruoli sessuali e che condizionano i rapporti tra uomini e donne. Questo concetto si riferisce dunque al fatto che le immagini sessualmente esplicite e sessiste sono ormai ampiamente diffuse e che questo processo non cessa di svilupparsi e di espandersi. Si riferisce anche al fatto che non è più  l'epoca del fascino, ma dell'esibizione e dell'obbedienza alle norme [del comportamento sessuale].
 
La tirannia del nuovo ordine sessuale
L'invasione della pornografia si è tradotta nell'istituzione di un nuovo ordine sessuale. [..]
La promozione della pornografia si accompagna alla banalizzazione della prostituzione. [..]
 
La sovraesposizione dell'intimità
[...] Gli anni Novanta hanno  fatto del corpo delle donne un tempio del mercato, un oggetto di transazione e un supporto commerciale.  L'autonomia delle donne, una conquista essenziale del movimento femminista, è stata trasformata, in seguito al trionfo delle relazioni mercificate e del neoliberismo, in un'accentuata sottomissione ai piaceri sessuali maschili. E'  questo il periodo della legalizzazione del prossenetismo e della prostituzione delle ragazzine nei bordelli e nelle zone di <<tolleranza>> dell'Europa occidentale del Sud Pacifico. E' anche il periodo nel quale esplode la produzione e il consumo pornografico. L'ingiunzione alla liberazione è ormai individuale e non collettiva. Essa ha fatto rientrare dalla finestra ciò che era stato cacciato dalla porta: l'obbligo di un'onerosa cura femminile sessualizzata dei corpi : dietetica, cosmetica, ...chirurgia plastica [...] 
Le nuove prescrizioni riguardano il corpo. Il corpo femminile trasformato e mutilato è più che mai una superficie sulla quale viene iscritta l'ideologia dominante, contemporaneamente borghese e sessista. [...] Più il corpo è modellato ed esibito, più è artificialmente costruito e spogliato della propria naturalità, più esiste.
Nella nuova fase capitalista, il controllo di sé è la condizione per vendersi e questa è, a sua volta, la condizione per conseguire il successo sociale. Nell'età del neoliberismo, la "rivendicazione di non essere una cosa, uno strumento, manipolabile e mercificabile, sarebbe retriva, anziché essere concepita come una condizione di dignità del soggetto" osserva Véronique Guienne. L'apparenza è decisiva nel lavoro su di sé per la propria messa a valore.
Il regresso è, al contempo, simbolico - ritorno della donna oggetto - e tangibile: sfruttamento senza precedenti dei corpi femminili da parte dell'industria del sesso,  passi indietro sul diritto d'aborto, povertà e disuguaglianza cresciuti a livello mondiale ecc.
Le nuove prescrizioni sono anche sessuali. Performative, esse si ispirano alla pornografia e alle sue norme, diventate il nuovo manuale della liberazione sessuale. [..]
Questa inedita biopolitica del corpo impone un controllo interiorizzato coercitivo per tutti, ma  soprattutto per le donne che sono i suoi bersagli corporei preferiti. "Anziché assistere alla sparizione delle costrizioni, assistiamo ad un'interiorizzazione dei controlli e della sorveglianza", spiega Philippe Perrot. Per essere bella, una donna deve essere giovane e deve rimanerlo.
"Il giovanilismo è una delle maggiori istanze ideologiche degli anni Ottanta". Lo si vede dappertutto. La norma nella pornografia, la pubblicità e la moda (specialmente per il suo uso di modelle molto giovani)  esaltano la centralità dell'adolescenza. Ma se i giovani, soprattutto le giovani donne e le adolescenti, costituiscono il target  della vendita di beni di consumo, esse sono anche sempre di più beni consumabili. Si constata a livello mondiale un abbassamento dell'età delle persone prostituite e l'esplosione della pornografia pseudo-infantile ed infantile. Si constata anche una sessualizzazione precoce delle ragazzine, imbevute di riferimenti sessuali adulti. I ragazzi [..] si aspettano che le ragazze riproducano le attitudini e gli atti consumati nella pornografia, così come le pratiche corporee che le sono connesse, come la depilazione. [..] Le costrizioni hanno cambiato natura. La nuova morale sessuale, altrettanto normativa di quella di una volta, impone un nuovo ordine sessuale tirannico, che si traduce in norme corporee e in rapporti sessuali focalizzati sul piacere maschile e sulla genitalità.
 
L'influenza sociale pornografica
La pornografia è  uno spazio di cristallizzazione ideologica nel quale si esprime la filosofia del tempo e, contemporaneamente, agisce su questo tempo rafforzando alcuni suoi tratti. La pornografia rappresenta i corpi femminili come oggetti di fantasia posti al servizio sessuale fantasmatico degli uomini e sfruttati realmente dall'industria del sesso. Essa rappresenta le bambine come donne, attribuendo loro una maturità sessuale da adulte, e contemporaneamente infantilizza le donne.
La messa in scena della sensualità di adolescenti e di pseudo-adolescenti - presentate come tentatrici, seduttrici e corruttrici - eccita parecchi uomini [...]
Quella che abbiamo chiamato <<pedofilizzazione>> spiega al contempo il giovanilismo come istanza ideologica che si è imposta a partire dagli anni Ottanta, l'abbassamento dell'età di reclutamento da parte dell'industria del sesso - in Canada, l'età media di reclutamento nella prostituzione si aggira intorno ai 14 anni - , la sua messa in scena da parte della pornografia e l'accentramento sull'adolescenza di queste rappresentazioni. Spiega al contempo le tecniche di infantilizzazione impiegate dall'industria. Tuttavia, il constatato abbassamento di età non è soltanto la conseguenza delle modalità attuali di produzione dell' industria del sesso, ma svolge un ruolo anche nel consumo di pornografia. Ormai si consuma pornografia molto giovani, a un'età media di 12 anni i ragazzi e di 13 anni le ragazze. La pornografia diventa il principale spazio di <<educazione>> sessuale e un modello per le relazioni sessuali. Più i giovani consumano presto, più i loro desideri, le loro fantasie e le loro pratiche si ispirano a codici pornografici. [..] Più consumano  in giovane età, più chiedono alle loro partner di riprodurre gli atti sessuali che hanno visto. Più consumano in giovane età, più consumano con regolarità e frequenza. Più consumano in giovane età, più guardano con ansia il loro corpo e le loro capacità fisiche. Si evince anche dalle ricerche che il consumo di pornografia da parte delle ragazzine riduce la loro autostima. [..]
In breve, più il consumo è precoce, maggiori sono le conseguenze tangibili e durevoli.
Le donne, le ragazze e anche le ragazzine sono ora spinte all'esibizione. Il dovere di apparire, che esige bellezza e giovinezza, è presentato come diritto al benessere. Il corpo deve essere levigato, desiderabile, desiderante e performante. Allo stesso tempo viene frammentato, le sue parti sono offerte ad una ad una, ciò che risulta particolarmente evidente nella pubblicità e, più ancora, nella pornografia. La parte è preferita al tutto e l'erotismo maschile contemporaneo si caratterizza per un <<feticismo polimorfo>> [..] D'altra parte, la lente di ingrandimento sui singoli dettagli conduce in primo luogo a privilegiare il corpo ideale rispetto a quello reale, il corpo sognato rispetto a quello vivo. Il corpo femminile reale, malgrado le cure che gli sono consacrate, delude fatalmente, specialmente gli uomini che hanno iniziato a consumare pornografia quando erano molto giovani.
 
Poteri
Le rappresentazioni dei corpi e i valori che trasmettono, il lavoro incessante di gestione della propria immagine per conformarsi ad un ideale riproducono su grande scala i poteri della struttura sociale. L'asse della dominazione "passa per il dominio degli usi del corpo e per l'imposizione delle norme che li regolano" [Christine Détrez, La construction sociale du corps, Paris, Seuil, 2002, p.173]. Le norme che si sono imposte sono fortemente correlate storicamente all'ascesa della borghesia e successivamente alla sua vittoria. La dominazione maschile impone non soltanto la divisione sessuale del lavoro e l'essenzializzazione dei ruoli - all'uomo la ragione e la sfera pubblica, alla donna la procreazione, le emozioni,  la cura dell'immagine e la sfera privata -ma anche il dominio del corpo femminile, che è interiorizzato dalle principali interessate, le dominate. Se la dominazione maschile veste le donne - dal velo all'alta moda - , le sveste anche: nella pubblicità, nella pornografia e altrove. Sono gli sguardi degli uomini a decidere dei corpi delle donne.  Sui corpi, così come sulla loro simbolizzazione, si esercita il potere. L'età contemporanea iscrive sistematicamente e massicciamente sui corpi le disparità sociali tra i sessi e tra le generazioni. In questo quadro, la libertà sessuale liberale "permette ai più forti, ai più ricchi, ai più cinici di appagare i propri desideri criminali a spese dei più deboli e dei più poveri " [Dominique Folscheid, Sexe mécanique. La crise contemporaine de la sexualité, Paris, La Table Ronde, 2002, p.14]. Il re denaro dà accesso alle donne e alle ragazze in tutto il mondo, così come su tutti i supporti mediatici, legittimando il loro sfruttamento sessuale.
Questa dominazione trova la forma di espressione clou nelle produzioni pornografiche che influenzano considerevolmente le rappresentazioni collettive dominanti, "pedofilizzandole". Nel suo libro autobiografico, l'ex attrice hard Raffaëla Anderson racconta : "Finisce di truccarmi. Quando guardo come sto, mi sento delusa. Assomiglio a una ragazzina di 12 anni" [Raffaëla Anderson, Hard, Parigi, Grasset, 2001, p.17].
Il preadolescente e l'adolescente oggi si abbuffano di pornografia. Sono assuefatti ad una visione sessista dei ruoli sessuali. Il loro immaginario sessuale è nutrito dai prodotti di questa industria e, poiché il sentimento e la tenerezza sono tabù nella pornografia, poiché è valorizzato il sesso meccanico, l'oggettivazione e la strumentalizzazione delle donne e delle ragazze vengono socialmente rafforzate. I preadolescenti e gli adolescenti vedono nelle ragazze della loro età dei potenziali oggetti sessuali. I ragazzi ostentano condotte di controllo sessuale, assicura lo psicoterapeuta James Wright. Queste attitudini e i comportamenti che ne derivano iniziano molto presto, solitamente alla fine della scuola elementare, e sono strettamente connessi alla loro percezione della mascolinità, che è determinata dall'ambiente sociale, dove la pornografia svolge certamente un ruolo non irrilevante. Un'inchiesta canadese, condotta presso  3000 studentesse di otto scuole secondarie di Montréal, Kingston e Toronto, ha rivelato che tre studentesse su quattro sono state molestate sessualmente dai compagni di classe. In una società in cui la sessualità, soprattutto quella delle giovani donne, è un bene di consumo che serve a vendere merci e ad eccitare sessualmente gli uomini, non sorprende constatare l'esistenza di tassi elevati di molestia e di aggressione sessuale, né stupisce che  i bersagli di queste aggressioni siano soprattutto le adolescenti.
Nella pornografia, " la donna grida e gode del godimento dell'uomo". [Matthieu Dubost, La tentation pornographique, Ellipses, Parigi, 2006, p.66]. Si realizza una perfetta consonanza  tra l'uomo che vuole e la donna che accetta di essere al suo servizio sessuale. "La donna deve imparare ad amare il proprio corpo, allo scopo di poter dare piacere" [Christine Détrez, et Anne Simon, À leur corps défendant. Les femmes à l’épreuve du nouvel ordre moral, Paris, Seuil, 2006, p. 245]. Ecco, forse, la morale della storia: la libertà è un bene, ma a condizione che vada a profitto degli uomini.
Si impara presto a mettere a valore il proprio corpo per far piacere ai ragazzi e agli uomini e, oggi, il corpo delle ragazzine si forma e si conforma ai modelli dominanti, che sono sempre più pornografici.
 
 
 
 
 

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.