Richard Poulin
in Nouveaux
Cahiers du Socialisme
http://www.cahiersdusocialisme.org/wp-content/uploads/NCS-1.pdf
La
stampa periodica femminile
La stampa periodica femminile, che era tradizionalmente sentimentale, è
diventata "sessuale". "Come trovare il fidanzato" ha subito
un'evoluzione ed è diventato "come
portare a letto un uomo".
Essa rispecchia nettamente l'immaginario pornografico. [..]
Si tratta non soltanto di amplificare il proprio piacere e di credere
che la pornografia sia hot, ma si tratta soprattutto di regolare la sessualità
femminile attorno all'idea della performance sessuale. [..] Questa esige al
contempo la conoscenza tecnica del proprio corpo , la sua preparazione (se non
la sua trasformazione) e l'adozione di pratiche pornografiche. [..]
Assumete altre posizioni
sessuali, imparate a farvi piacere gli atti sessuali visti nelle produzioni
pornografiche, divertitevi con i sex toys, sarete sessualmente realizzate e, di
conseguenza, autorealizzate, prescrivono le riviste per ragazze. L'età contemporanea
- è chiaro - è all'insegna delle norme da seguire. [...]
In queste riviste,
l'emancipazione e l'autonomia femminile si riducono alla realizzazione sessuale
performativa individuale e all'adozione dei codici pornografici.
A leggere le riviste
femminili, per ragazze e per donne, non ci si può sorprendere per la crescita
del consumo di pornografia da parte delle donne. Ciò rappresenta una novità
rispetto a vent'anni fa, quando questo consumo era prevalentemente maschile.
La pubblicità "porno chic"
Lusso e sesso sono spesso
accoppiati. Saffismo, sadomasochismo, stupri collettivi, feticismo, zoofilia
ecc. sono temi sfruttati nella comunicazione pubblicitaria.
Il "porno chic"
designa una pratica pubblicitaria che trova la sua ispirazione direttamente
nella pornografia. Lo scopo principale di questa pubblicità, oltre a quello di
aumentare il numero dei clienti, è quello di attirare l'attenzione del pubblico
e di influenzare la sua opinione sulla marca. La strategia del "porno
chic" delle grandi marche di lusso si propone di alimentare il desiderio dei consumatori,
inducendoli a memorizzare il marchio. Ecco perché la provocazione risulta molto
utile. "In un contesto saturo di
pubblicità, un contenuto pubblicitario scioccante, assicura la memorizzazione
del messaggio", attestano alcuni ricercatori.
La moda da sex-shop della
pubblicità è stato il carattere distintivo di gruppi come Gualtier, Helmut Lang
e Mugler. Le marche di lusso Gucci, Versace, Dior o Vuitton, poi quelle del
prêt-à-porter come Eram e American Apparel, hanno adottato, a loro volta, il
codice della pornografia per pubblicizzare i loro prodotti. E' buona norma
mostrare una donna nuda in posizione di sottomissione ad un uomo [...] Un
gioiello è descritto come "il primo
telecomando che sia stato inventato". La pornificazione della pubblicità
non si serve soltanto della nudità femminile, né promuove solo
l'iperfemminilizzazione, ma sostanzialmente inscena la sottomissione delle
donne e la loro subordinazione sessuale. Il prodotto promosso è associato
all'accesso sessuale alle donne. Questa oggettivazione sessista erotizza anche
l'aggressione sessuale. La violenza pornografica e i suoi simboli vengono
ripresi e aggiornati [...]
La moda ipersessualizzata
[...] Il condizionamento
delle ragazzine ad indossare abiti sexy illustra chiaramente il carattere
commerciale di certa pornificazione. [...]
Preda dei produttori di moda,
le bambine di 7, 9 o 11 anni imparano a sedurre attraverso la messa a valore
sessuale di se stesse. Esse vengono trasformate in ninfette e in mini donne
fatali, in oggetti del desiderio, in piccole donne sexy, quando sono ancora
bambine e non hanno la capacità di essere soggetti del desiderio. Esse imparano
a dipendere dallo sguardo dell'altro per esistere. Gli adulti che odiano i
pedofili lasciano tuttavia che le loro bambine siano viste come oggetti
sessuali. E le ragazzine si formano un'idea di sessualità centrata sulla
seduzione e sul consumo.
La sessualizzazione precoce
delle ragazzine non è una novità. Lo è invece la popolarità e l'universalità di
questo modello. [...]
Questa precoce
sessualizzazione è parallela e strettamente connessa ad un fenomeno più
generale: quello di una società, essa stessa ipersessualizzata, nella quale il
corpo femminile è reificato e sezionato
nelle sue diverse parti e nella quale il valore delle donne è ridotto ai loro
attributi fisici e alla loro capacità di piacere e di sedurre. E' parallela
anche al fenomeno dell'esteriorizzazione
dell'intimità, sovraesposta nella sfera
pubblica. La società è centrata sulla performance sessuale. E' una società
normativa che celebra la giovinezza e ciò ha generato una tendenza ad apparire
e a voler essere sempre giovani. [...]
La sessualizzazione pubblica e la
pornificazione
L'industria della pornografia
si caratterizza, fra l'altro, per il fatto di sfruttare le ragazze molto
giovani. [..] Viene sfruttato
l'immaginario della Lolita. Digitando
l'espressione "teen porn" abbiamo ottenuto 12.700.000 risultati.
Digitando le parole "preteen porn", ossia ragazzine di età inferiore ai 13 anni,
otteniamo 1.500.000 risultati. [...]
La pornografia è solo un
aspetto di un problema più ampio, quello di una società nella quale la
rappresentazione sessualizzata delle ragazzine e delle donne serve sempre di
più a vendere qualsiasi cosa, dai profumi agli abiti. Siamo bombardati dalle
immagini di giovani donne sessualizzate. E sessualizzate ad un'età sempre più
precoce.
Il concetto di pornificazione
della cultura permette di evidenziare due elementi intrecciati: da un lato,
l'estensione dell'influenza della pornografia nei sistemi di rappresentazione e
di comunicazione e, dall'altro, le norme adottate e promosse, derivanti dalla
pornografia, che concorrono a forgiare i ruoli sessuali e che condizionano i rapporti
tra uomini e donne. Questo concetto si riferisce dunque al fatto che le
immagini sessualmente esplicite e sessiste sono ormai ampiamente diffuse e che
questo processo non cessa di svilupparsi e di espandersi. Si riferisce anche al
fatto che non è più l'epoca del fascino,
ma dell'esibizione e dell'obbedienza alle norme [del comportamento sessuale].
La tirannia del nuovo ordine sessuale
L'invasione della pornografia
si è tradotta nell'istituzione di un nuovo ordine sessuale. [..]
La promozione della
pornografia si accompagna alla banalizzazione della prostituzione. [..]
La sovraesposizione dell'intimità
[...] Gli anni Novanta
hanno fatto del corpo delle donne un
tempio del mercato, un oggetto di transazione e un supporto commerciale. L'autonomia delle donne, una conquista
essenziale del movimento femminista, è stata trasformata, in seguito al trionfo
delle relazioni mercificate e del neoliberismo, in un'accentuata sottomissione
ai piaceri sessuali maschili. E' questo
il periodo della legalizzazione del prossenetismo e della prostituzione delle
ragazzine nei bordelli e nelle zone di <<tolleranza>> dell'Europa
occidentale del Sud Pacifico. E' anche il periodo nel quale esplode la
produzione e il consumo pornografico. L'ingiunzione alla liberazione è ormai
individuale e non collettiva. Essa ha fatto rientrare dalla finestra ciò che
era stato cacciato dalla porta: l'obbligo di un'onerosa cura femminile
sessualizzata dei corpi : dietetica, cosmetica, ...chirurgia plastica [...]
Le nuove prescrizioni
riguardano il corpo. Il corpo femminile trasformato e mutilato è più che mai
una superficie sulla quale viene iscritta l'ideologia dominante,
contemporaneamente borghese e sessista. [...] Più il corpo è modellato ed
esibito, più è artificialmente costruito e spogliato della propria naturalità,
più esiste.
Nella nuova fase capitalista,
il controllo di sé è la condizione per vendersi e questa è, a sua volta, la
condizione per conseguire il successo sociale. Nell'età del neoliberismo, la
"rivendicazione di non essere una cosa, uno strumento, manipolabile e
mercificabile, sarebbe retriva, anziché essere concepita come una condizione di
dignità del soggetto" osserva Véronique Guienne. L'apparenza è decisiva
nel lavoro su di sé per la propria messa a valore.
Il regresso è, al contempo,
simbolico - ritorno della donna oggetto - e tangibile: sfruttamento senza
precedenti dei corpi femminili da parte dell'industria del sesso, passi indietro sul diritto d'aborto, povertà
e disuguaglianza cresciuti a livello mondiale ecc.
Le nuove prescrizioni sono
anche sessuali. Performative, esse si ispirano alla pornografia e alle sue
norme, diventate il nuovo manuale della liberazione sessuale. [..]
Questa inedita biopolitica
del corpo impone un controllo interiorizzato coercitivo per tutti, ma soprattutto per le donne che sono i suoi
bersagli corporei preferiti. "Anziché assistere alla sparizione delle
costrizioni, assistiamo ad un'interiorizzazione dei controlli e della
sorveglianza", spiega Philippe Perrot. Per essere bella, una donna deve
essere giovane e deve rimanerlo.
"Il giovanilismo è una
delle maggiori istanze ideologiche degli anni Ottanta". Lo si vede
dappertutto. La norma nella pornografia, la pubblicità e la moda (specialmente
per il suo uso di modelle molto giovani)
esaltano la centralità dell'adolescenza. Ma se i giovani, soprattutto le
giovani donne e le adolescenti, costituiscono il target della vendita di beni di consumo, esse sono
anche sempre di più beni consumabili. Si constata a livello mondiale un
abbassamento dell'età delle persone prostituite e l'esplosione della
pornografia pseudo-infantile ed infantile. Si constata anche una
sessualizzazione precoce delle ragazzine, imbevute di riferimenti sessuali
adulti. I ragazzi [..] si aspettano che le ragazze riproducano le attitudini e
gli atti consumati nella pornografia, così come le pratiche corporee che le
sono connesse, come la depilazione. [..] Le costrizioni hanno cambiato natura.
La nuova morale sessuale, altrettanto normativa di quella di una volta, impone
un nuovo ordine sessuale tirannico, che si traduce in norme corporee e in
rapporti sessuali focalizzati sul piacere maschile e sulla genitalità.
L'influenza sociale pornografica
La pornografia è uno spazio di cristallizzazione ideologica nel
quale si esprime la filosofia del tempo e, contemporaneamente, agisce su questo
tempo rafforzando alcuni suoi tratti. La pornografia rappresenta i corpi
femminili come oggetti di fantasia posti al servizio sessuale fantasmatico
degli uomini e sfruttati realmente dall'industria del sesso. Essa rappresenta
le bambine come donne, attribuendo loro una maturità sessuale da adulte, e
contemporaneamente infantilizza le donne.
La messa in scena della
sensualità di adolescenti e di pseudo-adolescenti - presentate come tentatrici,
seduttrici e corruttrici - eccita parecchi uomini [...]
Quella che abbiamo chiamato
<<pedofilizzazione>> spiega al contempo il giovanilismo come
istanza ideologica che si è imposta a partire dagli anni Ottanta,
l'abbassamento dell'età di reclutamento da parte dell'industria del sesso - in
Canada, l'età media di reclutamento nella prostituzione si aggira intorno ai 14
anni - , la sua messa in scena da parte della pornografia e l'accentramento
sull'adolescenza di queste rappresentazioni. Spiega al contempo le tecniche di
infantilizzazione impiegate dall'industria. Tuttavia, il constatato abbassamento
di età non è soltanto la conseguenza delle modalità attuali di produzione dell'
industria del sesso, ma svolge un ruolo anche nel consumo di pornografia. Ormai
si consuma pornografia molto giovani, a un'età media di 12 anni i ragazzi e di
13 anni le ragazze. La pornografia diventa il principale spazio di
<<educazione>> sessuale e un modello per le relazioni sessuali. Più
i giovani consumano presto, più i loro desideri, le loro fantasie e le loro
pratiche si ispirano a codici pornografici. [..] Più consumano in giovane età, più chiedono alle loro
partner di riprodurre gli atti sessuali che hanno visto. Più consumano in
giovane età, più consumano con regolarità e frequenza. Più consumano in giovane
età, più guardano con ansia il loro corpo e le loro capacità fisiche. Si evince
anche dalle ricerche che il consumo di pornografia da parte delle ragazzine riduce
la loro autostima. [..]
In breve, più il consumo è
precoce, maggiori sono le conseguenze tangibili e durevoli.
Le donne, le ragazze e anche
le ragazzine sono ora spinte all'esibizione. Il dovere di apparire, che esige
bellezza e giovinezza, è presentato come diritto al benessere. Il corpo deve
essere levigato, desiderabile, desiderante e performante. Allo stesso tempo
viene frammentato, le sue parti sono offerte ad una ad una, ciò che risulta
particolarmente evidente nella pubblicità e, più ancora, nella pornografia. La
parte è preferita al tutto e l'erotismo maschile contemporaneo si caratterizza
per un <<feticismo polimorfo>> [..] D'altra parte, la lente di
ingrandimento sui singoli dettagli conduce in primo luogo a privilegiare il
corpo ideale rispetto a quello reale, il corpo sognato rispetto a quello vivo. Il
corpo femminile reale, malgrado le cure che gli sono consacrate, delude
fatalmente, specialmente gli uomini che hanno iniziato a consumare pornografia
quando erano molto giovani.
Poteri
Le rappresentazioni dei corpi
e i valori che trasmettono, il lavoro incessante di gestione della propria
immagine per conformarsi ad un ideale riproducono su grande scala i poteri
della struttura sociale. L'asse della dominazione "passa per il dominio
degli usi del corpo e per l'imposizione delle norme che li regolano" [Christine
Détrez, La construction sociale du corps,
Paris, Seuil, 2002, p.173]. Le norme
che si sono imposte sono fortemente correlate storicamente all'ascesa della
borghesia e successivamente alla sua vittoria. La dominazione maschile impone
non soltanto la divisione sessuale del lavoro e l'essenzializzazione dei ruoli
- all'uomo la ragione e la sfera pubblica, alla donna la procreazione, le
emozioni, la cura dell'immagine e la
sfera privata -ma anche il dominio del corpo femminile, che è interiorizzato
dalle principali interessate, le dominate. Se la dominazione maschile veste le
donne - dal velo all'alta moda - , le sveste anche: nella pubblicità, nella
pornografia e altrove. Sono gli sguardi degli uomini a decidere dei corpi delle
donne. Sui corpi, così come sulla loro
simbolizzazione, si esercita il potere. L'età contemporanea iscrive
sistematicamente e massicciamente sui corpi le disparità sociali tra i sessi e
tra le generazioni. In questo quadro, la libertà sessuale liberale
"permette ai più forti, ai più ricchi, ai più cinici di appagare i propri
desideri criminali a spese dei più deboli e dei più poveri " [Dominique
Folscheid, Sexe mécanique. La crise contemporaine de la sexualité, Paris, La Table Ronde,
2002, p.14]. Il re denaro dà accesso alle
donne e alle ragazze in tutto il mondo, così come su tutti i supporti
mediatici, legittimando il loro sfruttamento sessuale.
Questa dominazione trova la
forma di espressione clou nelle produzioni pornografiche che influenzano
considerevolmente le rappresentazioni collettive dominanti,
"pedofilizzandole". Nel suo libro autobiografico, l'ex attrice hard
Raffaëla Anderson racconta : "Finisce di truccarmi. Quando guardo come
sto, mi sento delusa. Assomiglio a una ragazzina di 12 anni" [Raffaëla
Anderson, Hard, Parigi, Grasset,
2001, p.17].
Il preadolescente e
l'adolescente oggi si abbuffano di pornografia. Sono assuefatti ad una visione
sessista dei ruoli sessuali. Il loro immaginario sessuale è nutrito dai
prodotti di questa industria e, poiché il sentimento e la tenerezza sono tabù
nella pornografia, poiché è valorizzato il sesso meccanico, l'oggettivazione e
la strumentalizzazione delle donne e delle ragazze vengono socialmente
rafforzate. I preadolescenti e gli adolescenti vedono nelle ragazze della loro
età dei potenziali oggetti sessuali. I ragazzi ostentano condotte di controllo
sessuale, assicura lo psicoterapeuta James Wright. Queste attitudini e i
comportamenti che ne derivano iniziano molto presto, solitamente alla fine
della scuola elementare, e sono strettamente connessi alla loro percezione
della mascolinità, che è determinata dall'ambiente sociale, dove la pornografia
svolge certamente un ruolo non irrilevante. Un'inchiesta canadese, condotta
presso 3000 studentesse di otto scuole
secondarie di Montréal, Kingston e Toronto, ha rivelato che tre studentesse su
quattro sono state molestate sessualmente dai compagni di classe. In una
società in cui la sessualità, soprattutto quella delle giovani donne, è un bene
di consumo che serve a vendere merci e ad eccitare sessualmente gli uomini, non
sorprende constatare l'esistenza di tassi elevati di molestia e di aggressione
sessuale, né stupisce che i bersagli di
queste aggressioni siano soprattutto le adolescenti.
Nella pornografia, " la
donna grida e gode del godimento dell'uomo". [Matthieu Dubost, La tentation pornographique, Ellipses,
Parigi, 2006, p.66]. Si realizza una perfetta consonanza tra l'uomo che vuole e la donna che accetta
di essere al suo servizio sessuale. "La donna deve imparare ad amare il
proprio corpo, allo scopo di poter dare piacere" [Christine Détrez, et
Anne Simon, À leur corps défendant. Les femmes à l’épreuve du nouvel ordre moral, Paris, Seuil, 2006, p. 245].
Ecco, forse, la morale della storia: la
libertà è un bene, ma a condizione che vada a profitto degli uomini.
Si impara presto a mettere a
valore il proprio corpo per far piacere ai ragazzi e agli uomini e, oggi, il
corpo delle ragazzine si forma e si conforma ai modelli dominanti, che sono
sempre più pornografici.
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