Dalla donna oggetto sessuale all'oggetto sessuale
donna.
L' imminente apertura a Torino di un bordello con
bambole gonfiabili mi ha indotto a proporvi la traduzione di un'importante
critica allo sviluppo e all'uso dei sex robots formulata da Kathleen
Richardson, docente di Etica e Cultura dei Robot e dell'Intelligenza
Artificiale alla Facoltà di Tecnologia della
De Montfort University di Leicester (UK).
Al tema Kathleen
Richardson ha dedicato anche un libro di prossima pubblicazione: Sex Robots:
The End of Love.
Il testo che vi presento è presente
sul sito Campaign
Against Sex Robots, che vi invito a seguire ed è stato tradotto tempo fa
anche in francese dal collettivo di Ressources Prostitution.
Buona lettura!
Qui la versione originale del saggio.
Qui la versione francese:
https://ressourcesprostitution.wordpress.com/2017/03/14/une-relation-asymetrique-paralleles-entre-la-prostitution-et-le-developpement-des-robots-sexuels/
Pubblicato sul sito
della Libreria digitale ACM come numero speciale del bollettino SIGACS
dell'ACM. SIGCAS Computers & Society | Sept 2015 | Vol. 45 | No. 3 292
– 3 293
Kathleen Richardson
CCSR
De Montfort University Leicester, Regno Unito
44 (0) 116 2078584
Kathleen.richardson@dmu.ac.uk
Riassunto
In questo articolo esamino il modello di
"relazione" asimmetrica che viene trasposto dalla relazione cliente-
prostituta a quella di uomo-robot sessuale. Nello specifico, mi confronto con
gli argomenti proposti da David Levy che individua nella prostituzione/lavoro
sessuale un modello che può essere importato nelle relazioni sessuali tra uomo
e robot. Attingo alla letteratura
antropologica che si occupa dell'antropomorfismo delle cose non umane e del
modo in cui le cose riflettono le nozioni di genere legate alla sessualità. Nell'ultima parte dell'articolo, sostengo
che la prostituzione non è un'attività qualsiasi e che essa si basa sulla
capacità di usare una persona come cosa e che è per questo che il parallelo tra
i robot sessuali e la prostituzione è così frequentemente proposto dai suoi
sostenitori.
Categorie e Descrittori di soggetti
K.4.1 [Computer e società]: etica
Termini generali
Fattori umani.
parole chiave
Etica dei robot, robot sessuali, prostituzione, soggettività, genere
K.4.1 [Computer e società]: etica
Termini generali
Fattori umani.
parole chiave
Etica dei robot, robot sessuali, prostituzione, soggettività, genere
INTRODUZIONE
Sono attualmente in corso
una serie di iniziative volte ad integrare lo sviluppo dei robot sessuali
nell'attività robotica corrente. Ad esempio, a novembre 2015 gli ingegneri
robotici interessati a sviluppare il
settore dei robot sessuali potranno partecipare alla Seconda Conferenza
internazionale sull'amore e sul sesso con i robot che si terrà in Malesia. La
conferenza esplorerà argomenti quali emozioni dei robot, robot umanoidi,
teledildonie e hardware elettronico intelligente relativo al sesso.
Nel suo libro Sex,
Love and Robots [1] David Levy propone un futuro di relazioni uomini-robot
basato sui tipi di scambi che avvengono nel settore della prostituzione. Levy
crea esplicitamente "parallelismi tra il pagamento delle prostitute e
l'acquisto di robot sessuali" [1 p.194]. Intendo sostenere che la proposta
di Levy presenta una serie di problemi; in primo luogo quello relativo alla sua
comprensione di cosa sia la prostituzione e, in secondo luogo, ispirandosi alla
prostituzione come modello di relazioni sessuali tra uomini e robot, Levy
mostra che coloro che vendono sesso sono
visti dagli acquirenti di sesso come cose e non
vengono riconosciuti come soggetti umani. Ciò legittima uno stile di
vita pericoloso nel quale gli esseri umani possono avere relazioni con altri
esseri umani, ma non riconoscerli come soggetti umani a pieno titolo.
Qual è l'etica
dell'espansione dei robot in nuovi campi come il sesso e quale modello di
relazione sessuale viene invocato nel transfert verso i robot? Dal punto di vista etico, vi è una forte
reazione all'uso dei robot nelle forze armate e a tale scopo vi è una ben
consolidata organizzazione. La Campaign
to Stop Killer Robots (http://www.stopkillerrobots.org/) è dedicata alla prevenzione
degli sviluppi della guerra robotica ed automatizzata che, inoltre, tende a
scartare le risorse umane. Dovremmo, come comunità di esperti di robotica,
riflettere sulla messa a punto di una
risposta simile per quanto riguarda lo sviluppo di robot sessuali? Lo sviluppo
di robot sessuali potrebbe anche segnare una tendenza inquietante nella
robotica? Proporrò alla fine di questo articolo l'urgente necessità di creare
una campagna contro i robot sessuali.
IL CONSUMO DELL'INTIMITA' DEL CORPO COME MERCE
La prostituzione è la pratica di vendere sesso contro un corrispettivo in denaro. Negli ultimi anni coloro che lavorano nel
settore della prostituzione (in particolare in Europa e nel Nord America)
hanno promosso l'uso del termine
"sex work " in luogo di prostituzione, al fine di mostrare come essa
sia simile ad altri tipi di lavoro nei servizi. Un termine come
"prostituzione" implica che chi la pratica si trovi in una
posizione subalterna. Il femminismo della terza ondata sostiene che le donne
non siano sottomesse ma compiano delle scelte consapevoli optando per un lavoro
che è influenzato dal loro sesso [2]. Per contro, il termine "sex
worker" estende il campo del lavoro per includervi il "lavoro
sessuale". Questa ridefinizione della prostituzione come lavoro sessuale
(e quindi come servizio) è stata contestata da un certo numero di militanti e
di studiose. [3 4 5] Mentre le
sostenitrici/sostenitori dell'industria del sesso la descrivono come
un'estensione delle relazioni sessuali libere, le/i militanti contrari alla
prostituzione sottolineano che, in assenza di consenso, la prostituzione non
può essere reinterpretata come fenomeno positivo. I fatti relativi alla
prostituzione sono inquietanti, essendo spesso la violenza e la tratta
interconnessi. [4] Inoltre, l'industria è molto diffusa e una recente ricerca
dell'Unione europea ha rilevato che:
- i proventi
della prostituzione possono essere stimati in circa $ 186,00 miliardi all'anno
in tutto il mondo.
-la prostituzione ha una dimensione globale, coinvolgendo circa 40-42 milioni di persone in tutto il mondo
- il 90% delle prostitute dipende da un prosseneta.
-la prostituzione ha una dimensione globale, coinvolgendo circa 40-42 milioni di persone in tutto il mondo
- il 90% delle prostitute dipende da un prosseneta.
- Il 75% di chi si prostituisce ha fra i 13 e
i 25 anni.
(p.4, p.6)
Quando i robot vengono introdotti come
possibili alternative alle donne (o ai bambini), alcuni, come Levy, si chiedono:
"Dove sta il problema? È solo una macchina! " Lo stesso punto di
vista viene usato da alcuni anche nei confronti di coloro che vendono sesso.
Levy ritiene anche che i robot sessuali
possano concorrere a ridurre la prostituzione. Tuttavia, gli studi hanno
rilevato che l'introduzione di nuove tecnologie supporta e contribuisce
all'espansione dell'industria del sesso. Ci sono più donne impiegate
dall'industria del sesso che in qualsiasi altra epoca storica [5]. La
prostituzione e la produzione di pornografia aumentano anche con la crescita di
Internet. Nel 1990, il 5,6 per cento degli uomini ha dichiarato di aver pagato per
far sesso nel corso della propria vita, nel 2000 questa percentuale era aumentata, raggiungendo l'8,8 per cento. È probabile che
queste cifre siano ancora più elevate a causa della riluttanza delle persone ad
ammettere che pagano per far sesso [6]. Poiché
l'acquisto di sesso si basa solo sul riconoscimento delle esigenze
dell'acquirente, non sorprende che anche i bambini ne soffrano. L'Agenzia
nazionale per la criminalità del Regno Unito ha identificato il web come una
nuova fonte di minaccia per i bambini, anche per la proliferazione di immagini
pornografiche di bambini e lo sfruttamento sessuale di minori online [7].
Le
argomentazioni secondo le quali i robot sessuali forniranno sostituti sessuali
artificiali e ridurranno l'acquisto di sesso da parte degli acquirenti non sono
confermate da prove. Ci sono numerosi sostituti artificiali sessuali già
disponibili, RealDolls, vibratori, bambole gonfiabili, ecc. Se un sostituto
artificiale riducesse la necessità di comprare sesso, ci sarebbe già stata una
riduzione della prostituzione, ma non è stata trovata alcuna correlazione in
tal senso. Per capire perché gli uomini
comprano sesso è importante capire cosa succede in uno scambio e come gli
uomini descrivono ciò che sta accadendo. Quelle
che seguono sono dichiarazioni di uomini che comprano sesso:
'La prostituzione è come masturbarsi senza dover usare
la mano',
'È come affittare una fidanzata o una moglie. Puoi scegliere, come su un catalogo ',
'Mi dispiace per queste ragazze, ma questo è quello che voglio' [3 p.8].
'È come affittare una fidanzata o una moglie. Puoi scegliere, come su un catalogo ',
'Mi dispiace per queste ragazze, ma questo è quello che voglio' [3 p.8].
Mentre gli uomini
sono i principali compratori di sesso umano, è più probabile che le donne
acquistino sostituti non umani artificiali come i vibratori [1] che stimolano
una specifica parte del corpo, piuttosto che acquistare un adulto o un bambino
per fare sesso. Guardate di nuovo le affermazioni qui sopra: - "affittare
una fidanzata" o "dispiaciuta per le ragazze". Queste e molti
altre frasi indicano che l'acquirente di
sesso sta ponendo i propri bisogni al di sopra della vita dell'altra persona. Nello scambio
prostitutivo, cliente e prostituta partecipano all'incontro in modi
diversi. Uno studio di Coy [3 p. 18] ha
mostrato la forma asimmetrica dell'incontro tra chi compra e chi vende sesso. In
quanto soggetti moderni, uomini e donne hanno diritti uguali in virtù della
legge e questi diritti li riconoscono come agenti umani. Nella prostituzione, solo chi acquista sesso si vede attribuita una
soggettività, chi vende sesso è ridotta
a cosa. Ciò avviene in molti
modi. La negazione della soggettività si
verifica quando le esperienze e i sentimenti dell '"oggetto" non
vengono riconosciuti. Questa negazione della soggettività delle donne può anche
essere intesa come oggettivazione sessuale. Queste dimensioni sono evidenti nella mancanza di empatia degli uomini nei
confronti delle donne nella prostituzione. Essi costruiscono la donna nelle
loro menti, secondo le loro stesse fantasie masturbatorie, invece di
riconoscere la realtà dei suoi sentimenti.
Lo studio di Coy dice anche che spesso gli
uomini passavano dalla comprensione della situazione e dei sentimenti della
donna ad attribuirle ciò che volevano che lei sentisse durante o dopo il sesso
[3 p. 18].
Nello scambio
sessuale nell'ambito della prostituzione, la soggettività di chi vende sesso è
diminuita e la soggettività del compratore è l'unica prospettiva e il punto di
vista privilegiato. Poiché i robot sono entità programmabili senza capacità
autonome (o molto limitate), sembra logico che la prostituzione diventi il
modello delle relazioni sessuali tra robot e uomo così come sostiene Levy.
Un fattore chiave
che si tende a dimenticare è l'incapacità dell'acquirente di sesso di provare
empatia nei confronti di chi vende sesso. Esperto di autismo, Simon Baron-Cohen
[8] nel suo libro Zero Degrees of Empathy
propone una base di genere all'empatia come categoria normativa. Così afferma
Baron-Cohen a proposito dell'empatia:
L'empatia è senza dubbio un'abilità importante. Ci
consente di comprendere come si sente qualcun altro o cosa potrebbe pensare.
L'empatia ci consente di comprendere le intenzioni degli altri, di prevedere il
loro comportamento e di provare un'emozione innescata dalla loro emozione. In
breve, l'empatia ci consente di interagire efficacemente nel mondo sociale. È
anche la "colla" del mondo sociale, che ci induce ad aiutare gli altri
e ci impedisce di ferirli [9 p.163].
Baron-Cohen sostiene
che la preponderanza esagerata degli uomini nella commissione di atti di
criminalità, di abusi sessuali, di uso delle prostitute e di omicidi dimostri
che gli uomini mancano d'empatia in confronto alle donne [8]. Se l'empatia è la
capacità di riconoscere, prendere in considerazione e reagire ai pensieri e ai
sentimenti autentici di un'altra persona,
possiamo constatare che essa è assente nell'acquisto di sesso. Il compratore di sesso è libero di ignorare lo stato dell'altra persona come se
si trattasse di un soggetto umano trasformato in cosa.
IMMETTERE ESPERIENZE UMANE NELLE COSE
L'uso di robot per
il sesso (adulti e bambini) viene giustificato sulla base del fatto che i robot
non sono entità reali, sono cose. Questa retorica viene anche ripetuta a
giustificazione della produzione di video degradanti, di immagini di abusi
sessuali di bambini in ambienti di realtà virtuale [11] e di immagini di violenza sessuale e razziale
in alcuni videogiochi come Grand Theft Auto in cui i giocatori vengono premiati
per l'uccisione di prostitute [12] . Il trasferimento di qualità umane alle
cose ha provocato ampie discussioni nella comunità della robotica. È possibile
trasferire i concetti umani di genere, classe, razza o sessualità a un robot o
a un non umano? Sul piano antropologico, la risposta è affermativa. Questo tema
è stato già sollevato in una discussione sui robot come schiavi. Bryson [10] ha
contestato gli argomenti che associano i robot agli schiavi perché - sostiene - non sono altro che apparecchi
meccanici: fate ai robot quel che volete! Ma queste due posizioni sono le sole
possibili? È possibile sostenere che i robot sessuali sono dannosi, pur sapendo
che non sono umani? Benché Bryson sollevi argomenti importanti, il modo in cui
l'essere umano attribuisce significato ai robot, alla natura e agli animali
rispecchia ciò a cui esso attribuisce valore.
Ma da dove vengono
le immagini e i prodotti della fantasia?
L'immaginario è solo un campo neutrale, una sfera separata dal
"reale" e quindi non problematica? Sostengo [al contrario] che l'immaginazione e i modi in cui sono
considerati i robot mostrino il funzionamento delle relazioni umane. La
domanda non è: "Gli umani trasferiscono le loro esperienze ai
robot"?, ma "Che cos'è trasferito ai robot?" Gli antropologi
hanno sviluppato una vasta letteratura sull'antropomorfismo delle cose, inquadrandola
nel contesto dell '"animismo" come attribuzione di uno spirito agli
animali non umani [13, 14]. Inoltre, l'antropologia della tecnologia esplora il
modo in cui il genere, la classe, la sessualità e la razza sono inseriti nella
produzione culturale di artefatti tecnologici [15, 16, 17]. In un articolo di
prossima pubblicazione sosterrò che l'animismo tecnologico è all'opera nella
sfera della robotica, ma piuttosto che provenire dallo spirito o dalla
religione come negli studi classici, l'animismo tecnologico proviene da una
mancanza di consapevolezza e di attenzione al modo in cui i modelli culturali
di razza, classe e genere sono inseriti nella progettazione dei robot [18]. Non
si tratta di una domanda sul "perché" (che è ancora aperta al
dibattito), ma sul "come". In che modo vengono creati i robot e per
che cosa vengono utilizzati e cosa possono dirci queste pratiche su genere,
potere, disuguaglianze, razza e classe? Le campagne per estendere i diritti ai
robot senza la dovuta attenzione agli esseri umani sono problematiche.
Robertson [19] nota che le campagne per estendere i diritti ai robot sono fatte
in contesti in cui gli attivisti non fanno contemporaneamente campagna per
l'estensione dei diritti a tutti gli esseri umani. Quando ciò accade, è importante esplorare l'etica dell'essere
umano che viene riprodotta nella robotica. In alcuni casi, come per i robot
sessuali, essa si baserà sulla percezione inquietante di chi vende sesso come
cosa.
In un recente articolo su genere e robot, Watercutter
[20] ha messo in evidenza l'immaginario ricorrente nelle fictions e nei
laboratori di robotica che hanno presentato in misura preponderante i robot
femminili come giovani, attraenti e impegnati in ruoli esecutivi nel settore
dei servizi come receptionist o cameriere. Relativamente al design di robot
sessuali, Roxxxy progettato da TrueCompanion, società con sede nel New
Jersey, mostra la visione maschile di
una donna adulta sessualmente attraente provvista di tre punti di entrata nel
corpo: la bocca, l'ano e la vagina.
Ma lo sviluppo di robot sessuali non è limitato alle donne adulte, anche gli uomini
adulti sono un potenziale mercato per gli omosessuali. Un altro potenziale
mercato di robot sessuali sarà quello dei robot sessuali bambini. Alcuni
ricercatori come Ronald Arkin, professore di robotica mobile presso il Georgia
Institute of Technology, suggeriscono che i robot bambini potrebbero essere
utilizzati anche per il trattamento della pedofilia [21].
CAMPAGNE E ROBOTS
In questo articolo
ho cercato di mostrare le connessioni esplicite tra prostituzione, sviluppo e
immaginazione delle relazioni tra robot sessuale ed essere umano. Sostengo che estendere il rapporto
prostitutivo alle macchine non sia né etico né sicuro. Semmai, lo sviluppo di robot sessuali rafforzerà ulteriormente le
relazioni di potere che non riconoscono entrambe le parti come soggetti umani. Solo
chi compra sesso è riconosciuto come soggetto, chi lo vende (e, per estensione, il robot
sessuale) è semplicemente una cosa con cui fare sesso. Come mostra
Baron-Cohen, l'empatia è una qualità umana importante. La struttura della prostituzione incentiva l'effettiva disattivazione
dell'empatia. Seguendo le tracce delle
campagne per i robot etici, propongo
di lanciare una campagna contro i robot sessuali, in modo che le questioni
relative alla prostituzione possano essere discusse più ampiamente nel campo
della robotica. Ho cercato di mostrare come le esperienze umane di genere e sessualità
vengano inserite nella creazione di robot sessuali e di dimostrare che questi robot contribuiranno alle
disuguaglianze di genere riscontrabili
nell'industria del sesso. Non ho inventato io questi parallelismi tra la
prostituzione e la creazione di robot sessuali; essi sono stati coltivati e
promossi esplicitamente da Levy [1]. Con una campagna contro i robot del sesso,
promuoveremo anche una discussione sull'etica del genere e del sesso nella
robotica e contribuiremo a richiamare l'attenzione sui gravi problemi
affrontati da coloro che si prostituiscono.
RINGRAZIAMENTI
I miei
ringraziamenti al Centre for Computing and Social Responsibility (CCSR).
RIFERIMENTI
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Vol. 45 | No. 3 293
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