giovedì 9 agosto 2018

Una "relazione" asimmetrica: parallelismo tra la prostituzione e lo sviluppo dei sex robots







Dalla donna oggetto sessuale all'oggetto sessuale donna.

L' imminente apertura a Torino di un bordello con bambole gonfiabili mi ha indotto a proporvi la traduzione di un'importante critica allo sviluppo e all'uso dei sex robots formulata da Kathleen Richardson, docente di Etica e Cultura dei Robot e dell'Intelligenza Artificiale alla Facoltà di Tecnologia della  De Montfort University di Leicester (UK). Al tema  Kathleen Richardson ha dedicato anche un libro di prossima pubblicazione: Sex Robots: The End of Love.   

Il testo che vi presento è presente sul sito Campaign Against Sex Robots, che vi invito a seguire ed è stato tradotto tempo fa anche in francese dal collettivo di Ressources Prostitution.

Buona lettura!


Qui la versione originale del saggio.
Qui la versione francese:
https://ressourcesprostitution.wordpress.com/2017/03/14/une-relation-asymetrique-paralleles-entre-la-prostitution-et-le-developpement-des-robots-sexuels/







Pubblicato sul sito della Libreria digitale ACM come numero speciale del bollettino SIGACS dell'ACM. SIGCAS Computers & Society | Sept 2015 | Vol. 45 | No. 3 292 – 3 293


Kathleen Richardson
CCSR
De Montfort University Leicester, Regno Unito
44 (0) 116 2078584

Kathleen.richardson@dmu.ac.uk

Riassunto

In questo articolo esamino il modello di "relazione" asimmetrica che viene trasposto dalla relazione cliente- prostituta a quella di uomo-robot sessuale. Nello specifico, mi confronto con gli argomenti proposti da David Levy che individua nella prostituzione/lavoro sessuale un modello che può essere importato nelle relazioni sessuali tra uomo e robot. Attingo alla  letteratura antropologica che si occupa dell'antropomorfismo delle cose non umane e del modo in cui le cose riflettono le nozioni di genere legate alla sessualità. Nell'ultima parte dell'articolo, sostengo che la prostituzione non è un'attività qualsiasi e che essa si basa sulla capacità di usare una persona come cosa e che è per questo che il parallelo tra i robot sessuali e la prostituzione è così frequentemente proposto dai suoi sostenitori.



   Categorie e Descrittori di soggetti

K.4.1 [Computer e società]: etica

Termini generali

Fattori umani.

parole chiave

Etica dei robot, robot sessuali, prostituzione, soggettività, genere



  INTRODUZIONE



Sono attualmente in corso una serie di iniziative volte ad integrare lo sviluppo dei robot sessuali nell'attività robotica corrente. Ad esempio, a novembre 2015 gli ingegneri robotici  interessati a sviluppare il settore dei robot sessuali potranno partecipare alla Seconda Conferenza internazionale sull'amore e sul sesso con i robot che si terrà in Malesia. La conferenza esplorerà argomenti quali emozioni dei robot, robot umanoidi, teledildonie e hardware elettronico intelligente relativo al sesso.

Nel suo libro  Sex, Love and Robots [1] David Levy propone un futuro di relazioni uomini-robot basato sui tipi di scambi che avvengono nel settore della prostituzione. Levy crea esplicitamente "parallelismi tra il pagamento delle prostitute e l'acquisto di robot sessuali" [1 p.194]. Intendo sostenere che la proposta di Levy presenta una serie di problemi; in primo luogo quello relativo alla sua comprensione di cosa sia la prostituzione e, in secondo luogo, ispirandosi alla prostituzione come modello di relazioni sessuali tra uomini e robot, Levy mostra che coloro che vendono sesso sono visti dagli acquirenti di sesso come cose e non  vengono riconosciuti come soggetti umani. Ciò legittima uno stile di vita pericoloso nel quale gli esseri umani possono avere relazioni con altri esseri umani, ma non riconoscerli come soggetti umani a pieno titolo.

Qual è l'etica dell'espansione dei robot in nuovi campi come il sesso e quale modello di relazione sessuale viene invocato nel transfert verso i robot?  Dal punto di vista etico, vi è una forte reazione all'uso dei robot nelle forze armate e a tale scopo vi è una ben consolidata organizzazione. La Campaign to Stop Killer Robots (http://www.stopkillerrobots.org/) è dedicata alla prevenzione degli sviluppi della guerra robotica ed automatizzata che, inoltre, tende a scartare le risorse umane. Dovremmo, come comunità di esperti di robotica, riflettere sulla messa a punto  di una risposta simile per quanto riguarda lo sviluppo di robot sessuali? Lo sviluppo di robot sessuali potrebbe anche segnare una tendenza inquietante nella robotica? Proporrò alla fine di questo articolo l'urgente necessità di creare una campagna contro i robot sessuali.



IL CONSUMO DELL'INTIMITA' DEL CORPO COME MERCE

La prostituzione è la pratica di vendere  sesso contro un corrispettivo in denaro.  Negli ultimi anni coloro che lavorano nel settore della prostituzione (in particolare in Europa e nel Nord America) hanno  promosso l'uso del termine "sex work " in luogo di prostituzione, al fine di mostrare come essa sia simile ad altri tipi di lavoro nei servizi. Un termine come "prostituzione" implica che chi la pratica si trovi in ​​una posizione subalterna. Il femminismo della terza ondata sostiene che le donne non siano sottomesse ma compiano delle scelte consapevoli optando per un lavoro che è influenzato dal loro sesso [2]. Per contro, il termine "sex worker" estende il campo del lavoro per includervi il "lavoro sessuale". Questa ridefinizione della prostituzione come lavoro sessuale (e quindi come servizio) è stata contestata da un certo numero di militanti e di studiose. [3 4 5]  Mentre le sostenitrici/sostenitori dell'industria del sesso la descrivono come un'estensione delle relazioni sessuali libere, le/i militanti contrari alla prostituzione sottolineano che, in assenza di consenso, la prostituzione non può essere reinterpretata come fenomeno positivo. I fatti relativi alla prostituzione sono inquietanti, essendo spesso la violenza e la tratta interconnessi. [4] Inoltre, l'industria è molto diffusa e una recente ricerca dell'Unione europea ha rilevato che:



- i proventi della prostituzione possono essere stimati in circa $ 186,00 miliardi all'anno in tutto il mondo.
-la prostituzione ha una dimensione globale, coinvolgendo circa 40-42 milioni di persone in tutto il mondo
-   il 90% delle prostitute dipende da un prosseneta.

 - Il 75% di chi si prostituisce ha fra i 13 e i 25 anni.

(p.4, p.6)



Quando i robot vengono introdotti come possibili alternative alle donne (o ai bambini), alcuni, come Levy, si chiedono: "Dove sta il problema? È solo una macchina! " Lo stesso punto di vista viene usato  da alcuni anche nei confronti di coloro che vendono sesso.  

Levy ritiene anche che i robot sessuali possano concorrere a ridurre la prostituzione. Tuttavia, gli studi hanno rilevato che l'introduzione di nuove tecnologie supporta e contribuisce all'espansione dell'industria del sesso. Ci sono più donne impiegate dall'industria del sesso che in qualsiasi altra epoca storica [5]. La prostituzione e la produzione di pornografia aumentano anche con la crescita di Internet. Nel 1990, il 5,6 per cento degli uomini ha dichiarato di aver pagato per far sesso nel corso della propria vita, nel 2000  questa percentuale era aumentata,  raggiungendo l'8,8 per cento. È probabile che queste cifre siano ancora più elevate a causa della riluttanza delle persone ad ammettere che pagano per far sesso [6]. Poiché l'acquisto di sesso si basa solo sul riconoscimento delle esigenze dell'acquirente, non sorprende che anche i bambini ne soffrano. L'Agenzia nazionale per la criminalità del Regno Unito ha identificato il web come una nuova fonte di minaccia per i bambini, anche per la proliferazione di immagini pornografiche di bambini e lo sfruttamento sessuale di minori online [7].  

Le argomentazioni secondo le quali i robot sessuali forniranno sostituti sessuali artificiali e ridurranno l'acquisto di sesso da parte degli acquirenti non sono confermate da prove. Ci sono numerosi sostituti artificiali sessuali già disponibili, RealDolls, vibratori, bambole gonfiabili, ecc. Se un sostituto artificiale riducesse la necessità di comprare sesso, ci sarebbe già stata una riduzione della prostituzione, ma non è stata trovata alcuna correlazione in tal senso. Per capire perché gli uomini comprano sesso è importante capire cosa succede in uno scambio e come gli uomini descrivono ciò che sta accadendo. Quelle che seguono sono dichiarazioni di uomini che comprano sesso:



'La prostituzione è come masturbarsi senza dover usare la mano',
'È come affittare una fidanzata o una moglie. Puoi scegliere, come su un catalogo ',
'Mi dispiace per queste ragazze, ma questo è quello che voglio' [3 p.8].



Mentre gli uomini sono i principali compratori di sesso umano, è più probabile che le donne acquistino sostituti non umani artificiali come i vibratori [1] che stimolano una specifica parte del corpo, piuttosto che acquistare un adulto o un bambino per fare sesso. Guardate di nuovo le affermazioni qui sopra: - "affittare una fidanzata" o "dispiaciuta per le ragazze". Queste e molti altre frasi indicano che l'acquirente di sesso sta ponendo i propri bisogni al di sopra della vita   dell'altra persona. Nello scambio prostitutivo, cliente e prostituta partecipano all'incontro in modi diversi.  Uno studio di Coy [3 p. 18] ha mostrato la forma asimmetrica dell'incontro tra chi compra e chi vende sesso. In quanto soggetti moderni, uomini e donne hanno diritti uguali in virtù della legge e questi diritti li riconoscono come agenti umani. Nella prostituzione, solo chi acquista sesso si vede attribuita una soggettività, chi vende sesso è ridotta  a cosa. Ciò avviene in molti modi. La  negazione della soggettività si verifica quando le esperienze e i sentimenti dell '"oggetto" non vengono riconosciuti. Questa negazione della soggettività delle donne può anche essere intesa come oggettivazione sessuale. Queste dimensioni sono evidenti nella mancanza di empatia degli uomini nei confronti delle donne nella prostituzione. Essi costruiscono la donna nelle loro menti, secondo le loro stesse fantasie masturbatorie, invece di riconoscere la realtà dei  suoi sentimenti.   Lo studio di Coy dice anche che spesso gli uomini passavano dalla comprensione della situazione e dei sentimenti della donna ad attribuirle ciò che volevano che lei sentisse durante o dopo il sesso [3 p. 18].

Nello scambio sessuale nell'ambito della prostituzione, la soggettività di chi vende sesso è diminuita e la soggettività del compratore è l'unica prospettiva e il punto di vista privilegiato. Poiché i robot sono entità programmabili senza capacità autonome (o molto limitate), sembra logico che la prostituzione diventi il ​​modello delle relazioni sessuali tra robot e uomo così come sostiene Levy.

Un fattore chiave che si tende a dimenticare è l'incapacità dell'acquirente di sesso di provare empatia nei confronti di chi vende sesso. Esperto di autismo, Simon Baron-Cohen [8] nel suo libro Zero Degrees of Empathy propone una base di genere all'empatia come categoria normativa. Così afferma Baron-Cohen  a proposito dell'empatia:



L'empatia è senza dubbio un'abilità importante. Ci consente di comprendere come si sente qualcun altro o cosa potrebbe pensare. L'empatia ci consente di comprendere le intenzioni degli altri, di prevedere il loro comportamento e di provare un'emozione innescata dalla loro emozione. In breve, l'empatia ci consente di interagire efficacemente nel mondo sociale. È anche la "colla" del mondo sociale, che ci induce ad aiutare gli altri e ci impedisce di ferirli [9 p.163].



Baron-Cohen sostiene che la preponderanza esagerata degli uomini nella commissione di atti di criminalità, di abusi sessuali, di uso delle prostitute e di omicidi dimostri che gli uomini mancano d'empatia in confronto alle donne [8]. Se l'empatia è la capacità di riconoscere, prendere in considerazione e reagire ai pensieri e ai sentimenti autentici di un'altra persona,  possiamo constatare che essa è assente nell'acquisto di sesso. Il compratore di sesso è libero  di ignorare lo stato dell'altra persona come se si trattasse di un soggetto umano trasformato in cosa.



IMMETTERE ESPERIENZE UMANE NELLE COSE

L'uso di robot per il sesso (adulti e bambini) viene giustificato sulla base del fatto che i robot non sono entità reali, sono cose. Questa retorica viene anche ripetuta a giustificazione della produzione di video degradanti, di immagini di abusi sessuali di bambini in ambienti di realtà virtuale [11] e  di immagini di violenza sessuale e razziale in alcuni videogiochi come Grand Theft Auto in cui i giocatori vengono premiati per l'uccisione di prostitute [12] . Il trasferimento di qualità umane alle cose ha provocato ampie discussioni nella comunità della robotica. È possibile trasferire i concetti umani di genere, classe, razza o sessualità a un robot o a un non umano? Sul piano antropologico, la risposta è affermativa. Questo tema è stato già sollevato in una discussione sui robot come schiavi. Bryson [10] ha contestato gli argomenti che associano i robot agli schiavi perché  - sostiene - non sono altro che apparecchi meccanici: fate ai robot quel che volete! Ma queste due posizioni sono le sole possibili? È possibile sostenere che i robot sessuali sono dannosi, pur sapendo che non sono umani? Benché Bryson sollevi argomenti importanti, il modo in cui l'essere umano attribuisce significato ai robot, alla natura e agli animali rispecchia ciò a cui esso attribuisce valore.

Ma da dove vengono le immagini e i prodotti della fantasia?  L'immaginario è solo un campo neutrale, una sfera separata dal "reale" e quindi non problematica? Sostengo [al contrario] che l'immaginazione e i modi in cui sono considerati i robot mostrino il funzionamento delle relazioni umane. La domanda non è: "Gli umani trasferiscono le loro esperienze ai robot"?, ma "Che cos'è trasferito ai robot?" Gli antropologi hanno sviluppato una vasta letteratura sull'antropomorfismo delle cose, inquadrandola nel contesto dell '"animismo" come attribuzione di uno spirito agli animali non umani [13, 14]. Inoltre, l'antropologia della tecnologia esplora il modo in cui il genere, la classe, la sessualità e la razza sono inseriti nella produzione culturale di artefatti tecnologici [15, 16, 17]. In un articolo di prossima pubblicazione sosterrò che l'animismo tecnologico è all'opera nella sfera della robotica, ma piuttosto che provenire dallo spirito o dalla religione come negli studi classici, l'animismo tecnologico proviene da una mancanza di consapevolezza e di attenzione al modo in cui i modelli culturali di razza, classe e genere sono inseriti nella progettazione dei robot [18]. Non si tratta di una domanda sul "perché" (che è ancora aperta al dibattito), ma sul "come". In che modo vengono creati i robot e per che cosa vengono utilizzati e cosa possono dirci queste pratiche su genere, potere, disuguaglianze, razza e classe? Le campagne per estendere i diritti ai robot senza la dovuta attenzione agli esseri umani sono problematiche. Robertson [19] nota che le campagne per estendere i diritti ai robot sono fatte in contesti in cui gli attivisti non fanno contemporaneamente campagna per l'estensione dei diritti a tutti gli esseri umani. Quando ciò accade, è importante esplorare l'etica dell'essere umano che viene riprodotta nella robotica. In alcuni casi, come per i robot sessuali, essa si baserà sulla percezione inquietante di chi vende sesso come cosa.

In un recente articolo su genere e robot, Watercutter [20] ha messo in evidenza l'immaginario ricorrente nelle fictions e nei laboratori di robotica che hanno presentato in misura preponderante i robot femminili come giovani, attraenti e impegnati in ruoli esecutivi nel settore dei servizi come receptionist o cameriere. Relativamente al design di robot sessuali, Roxxxy progettato da TrueCompanion, società con sede nel New Jersey,  mostra la visione maschile di una donna adulta sessualmente attraente provvista di tre punti di entrata nel corpo: la bocca, l'ano e la vagina. Ma lo sviluppo di robot sessuali non è limitato alle donne adulte, anche gli uomini adulti sono un potenziale mercato per gli omosessuali. Un altro potenziale mercato di robot sessuali sarà quello dei robot sessuali bambini. Alcuni ricercatori come Ronald Arkin, professore di robotica mobile presso il Georgia Institute of Technology, suggeriscono che i robot bambini potrebbero essere utilizzati anche per il trattamento della pedofilia [21].



CAMPAGNE E ROBOTS

In questo articolo ho cercato di mostrare le connessioni esplicite tra prostituzione, sviluppo e immaginazione delle relazioni tra robot sessuale ed essere umano. Sostengo che estendere il rapporto prostitutivo alle macchine non sia né etico né sicuro. Semmai, lo sviluppo di robot sessuali rafforzerà ulteriormente le relazioni di potere che non riconoscono entrambe le parti come soggetti umani. Solo chi compra sesso è riconosciuto come soggetto, chi  lo vende (e, per estensione, il robot sessuale) è semplicemente una cosa con cui fare sesso. Come mostra Baron-Cohen, l'empatia è una qualità umana importante. La struttura della prostituzione incentiva l'effettiva disattivazione dell'empatia. Seguendo le tracce delle campagne per i robot etici, propongo di lanciare una campagna contro i robot sessuali, in modo che le questioni relative alla prostituzione possano essere discusse più ampiamente nel campo della robotica. Ho cercato di mostrare come le esperienze umane di genere e sessualità vengano inserite nella creazione di robot sessuali e di dimostrare che questi robot contribuiranno alle disuguaglianze di genere riscontrabili nell'industria del sesso. Non ho inventato io questi parallelismi tra la prostituzione e la creazione di robot sessuali; essi sono stati coltivati ​​e promossi esplicitamente da Levy [1]. Con una campagna contro i robot del sesso, promuoveremo anche una discussione sull'etica del genere e del sesso nella robotica e contribuiremo a richiamare l'attenzione sui gravi problemi affrontati da coloro che si prostituiscono.



RINGRAZIAMENTI

I miei ringraziamenti al Centre for Computing and Social Responsibility (CCSR).



RIFERIMENTI

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SIGCAS Computers & Society | Sept 2015 | Vol. 45 | No. 3 292

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SIGCAS Computers & Society | Sept 2015 | Vol. 45 | No. 3 293












 
 

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