mercoledì 15 febbraio 2017

La Repubblica d'Irlanda è abolizionista

Ieri, 14 febbraio, il Parlamento irlandese ha approvato una legge che si ispira al modello nordico, in quanto abroga il reato di  adescamento che colpiva le prostitute e sanziona, al contrario, il comportamento dei clienti.
La Repubblica d'Irlanda entra così nel novero dei Paesi abolizionisti accanto alla Svezia, alla Norvegia, all'Islanda, all'Irlanda del Nord, alla Francia e al Canada (anche se la legge di quest'ultimo Stato non è, a mio parere, totalmente soddisfacente)

 

Qui sotto ho tradotto velocemente il comunicato stampa emesso da Ruhama, un'associazione abolizionista irlandese che da tempo si batte per il conseguimento di questo obiettivo.


COMUNICATO STAMPA

Ruhama accoglie con grande favore l'approvazione della legge che sanziona gli acquirenti di sesso e depenalizza chi lo vende.

 

Ruhama oggi (14 febbraio 2017) applaude all'adozione del Criminal Law (Sexual Offences) Act 2015.

In quanto associazione  che da 28 anni sostiene direttamente le donne vittime della prostituzione e della tratta, Ruhama  si batte da tempo per la promulgazione di una legge che ponga l'accento sulla domanda degli acquirenti di sesso come misura chiave per frenare l'espansione dello sfruttamento della prostituzione nella Repubblica d'Irlanda. L'associazione  è favorevole da anni anche all'abrogazione del reato di adescamento, al fine di trasmettere con chiarezza alla società il messaggio che nessuna persona deve essere criminalizzata per il fatto di essere sfruttata.

L'amministratrice delegata di Ruhama, Sarah Benson ha così commentato la nuova legge: "Ci complimentiamo con il Vice-Primo Ministro e Ministro della Giustizia Frances Fitzgerald per aver promosso l'adozione di misure significative per contrastare la domanda degli acquirenti di sesso,  i principali responsabili della perpetuazione del business del mercato del sesso. Senza domanda, non ci sarebbe offerta. Siamo ogni giorno testimoni delle terribili conseguenze della prostituzione e della tratta, che colpiscono le donne e le ragazze più vulnerabili di tutto il mondo, che vengono sfruttate nei bordelli irlandesi. Nel contempo, sopprimendo il reato di adescamento, si mostra con chiarezza lo spirito di questa legge: le persone che praticano la prostituzione non devono essere criminalizzate".

Sarah Benson ha proseguito: "Ruhama si impegnerà ora a vigilare sull'applicazione della legge e ad assicurarsi che venga rispettato il suo obiettivo di proteggere le persone sfruttate nell'ambito della prostituzione. Noi continueremo a collaborare strettamente e in modo costruttivo con le forze dell'ordine, come abbiamo fatto negli ultimi anni, al fine di perseguire gli sfruttatori della prostituzione, i trafficanti e ora gli acquirenti di sesso, garantendo nel contempo un sostegno più coerente e solidale alle persone che vendono sesso"

"In qualità di fornitrici di servizi alle donne colpite dalla prostituzione, siamo impegnate a continuare ad offrire la nostra ampia gamma di servizi gratuiti, anonimi e non giudicanti, che includono strumenti per uscire dalla prostituzione, se è questo che desidera la donna che si rivolge a noi. Noi continueremo anche a sviluppare e a migliorare la nostra collaborazione con i servizi esistenti dedicati alla salute sessuale, al fine di promuovere la salute sessuale delle persone che restano attivamente coinvolte nella prostituzione".

Infine, Sarah Benson ha dichiarato: "Questa legge è il punto culminante di molti anni di lotta, condotta in collaborazione con un'ampia schiera di altre ONG, di attiviste sopravvissute alla prostituzione e di organismi della società civile che si sono uniti alla nostra campagna Turn off the Red Light. Il processo che ha condotto alla promulgazione di questa legge è stato incredibilmente rigoroso, con la consultazione della  Commissione di Giustizia, con centinaia di presentazioni, di audizioni pubbliche, di ampi dibattiti sui media e in Parlamento, che sono confluiti nell'approvazione a larga maggioranza di questa legge nelle Camere del Dáil (dei deputati) e del Seanad (del Senato).

Il diritto irlandese comunica ormai un forte messaggio sociale: non è accettabile per una persona comprare l'accesso sessuale a un'altra persona. L'autonomia del corpo è un diritto umano, l'acquisto di sesso non lo è. Questa misura costituisce un passo avanti fondamentale per  raggiungere l'uguaglianza di genere in Irlanda, in un momento in cui il diritto umano delle donne a vivere libere dalla violenza e dallo sfruttamento è sotto attacco in altre parti del mondo".