Ci si rifugia abitualmente dietro
l'idea che i clienti delle minorenni presentino profili patologici. Ora:
I clienti delle bambine prostitute spesso non sono
altro che membri di gruppi di utenti della prostituzione in generale e non sono
persone che manifestano un interesse sessuale focalizzato sui bambini. (Julia
O’Connell Davidson, L’exploiteur sexuel, 2e Congrès mondial contre
l’exploitation sexuelle des enfants, Yokohama, 2001.)
In altre
parole, i clienti delle prostitute minorenni non sono in genere, pedofili, ma
uomini comuni.
Norma Hotaling,
fondatrice del Programma Sage [1] a San Francisco, che ha avuto occasione di
parlare con circa 5000 uomini nell'ambito della John's School, è giunta alle
stesse conclusioni:
[..] La maggioranza dei milioni di uomini che
sfruttano ogni anno prostitute minorenni sono in primo luogo clienti della
prostituzione che abusano delle bambine in seguito al loro consumo di
prostituzione. (...) Il mondo della prostituzione, legale o meno, offre uno
spazio in cui questi uomini possono trasgredire le leggi e le norme che
regolano il sesso con i minori. (N. Hotaling, Increased Demand Resulting in the
Flourishing Recruitment and Trafficking in Women, réunion d’experts, Séoul,
Corée, 2003.)
L'inchiesta
effettuata nel Perù da Save the Children [2] rivela che "la maggioranza dei clienti sono uomini che
hanno rapporti sia con donne adulte che con ragazze minorenni, in relazione
alle opportunità che si offrono loro. Essi percepiscono il sesso con le
minorenni come naturale".
Questi uomini
riaffermano la propria identità sessuale, confermano il proprio potere su chi
ha meno esperienza sessuale, manifestano
il proprio dominio e la propria superiorità. Alcuni parlano di un aumento
dell'eccitazione, altri, semplicemente, considerano le minorenni delle merci. I
loro discorsi e comportamenti sono fortemente impregnati di machismo.
E' importante
sottolineare che, per gli uomini, è proprio la transazione commerciale a
rassicurarli e a indurli a ritenere legittimo il proprio comportamento. Non si
sentono responsabili "perché per
loro la dazione di denaro legittima il diritto di avere rapporti sessuali.
Dicono di non usare violenza per costringere bambine e adolescenti ad avere
rapporti sessuali e quindi sono convinti di non violare i loro diritti".
Come scrive O'
Connell Davidson [3]: "questo genere
di indifferenza morale è, in fondo, molto ben accolto nella società di mercato.
Ci si aspetta generalmente dai consumatori che agiscano in base ai propri
interessi senza sentirsi legati agli operai che fabbricano i prodotti
acquistati, né assumere obblighi morali nei loro confronti".
L'indagine
condotta in Nepal [4] mostra l'esistenza di una forte domanda di ragazze molto
giovani. A 15 anni esse sono considerate adulte dai prostitutori.
Le ricerche
recenti confermano dunque le conclusioni cui era approdata per prima Julia O'
Connell Davidson.
NOTE
[4] A Study of
Trafficked Nepalese Girls and Women in Mumbai and Kolkata, Inde, Terre des
Hommes, 2005.
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