Esposte, come le
compagne, al rischio di contrarre malattie sessualmente trasmissibili da
clienti senza scrupoli, che nel 30,1% dei casi, nel corso di un solo anno, si
sono deliberatamente sfilati il preservativo durante il rapporto.
E' questo uno degli
inquietanti risultati di un'indagine condotta nel 2016 e pubblicata nel 2017
dall'Institut universitaire de médecine sociale et préventive di Losanna che, in Svizzera, ha coinvolto
579 persone in condizione di prostituzione, il 92% delle quali donne, il 3,6%
donne transessuali e il 3,8% uomini. [1]
Nell'anno precedente l'inchiesta, il 13,5% delle/degli intervistati si è
confrontata una volta con questo tipo di clienti, l'8,8% due volte e il 7,8% tre o più volte.
Molti richiedono, poi, di compiere atti sessuali senza l'uso del condom.
Così, nel corso degli ultimi 30 giorni, il 25,5% delle persone in condizione di
prostituzione ha praticato senza preservativo fellatio (in media 5 volte), il 14,5% rapporti
penetrativi (in media 2) e il 17% ha
ricevuto in bocca sperma (in media 4 volte).
I motivi che hanno indotto più frequentemente a cedere a queste pratiche sono:
la disponibilità del cliente a pagare una somma più elevata (34,2%), il suo rifiuto di indossare il
condom (22,8%), la fiducia riposta dalla persona in condizione di prostituzione
nel cliente abituale (21,5%), la paura di perderlo (19,6%). Tre intervistate
hanno dichiarato di essere state minacciate dal cliente (1,9%).
Numerosi sono inoltre i problemi riscontrati nell'uso del condom.
Nell'anno precedente l'inchiesta, infatti, il 35,6% delle partecipanti si è trovata in una
situazione in cui il condom si è lacerato, il 28,6% in cui è scivolato o si è sfilato.
Il 75% delle persone in condizione di prostituzione ha dichiarato di
essersi sottoposta nel corso della vita e il 66, 1% nell'anno prima
dell'inchiesta ad un test per l'HIV e di essere risultata sieronegativa.
Per quanto concerne, invece, le altre malattie sessualmente
trasmissibili, il 15,3% ha dichiarato di aver contratto nel corso degli ultimi
dodici mesi la chlamydia, il 14,1% la sifilide, il 13,2% la gonorrea, il
12,3% l'epatite B, il 10,4% l'epatite C
e al 12,8% delle donne è stata diagnosticata la presenza del papilloma virus.
Non si sa se l'infezione sia stata causata dal partner o da qualche
cliente. Certo è che il comportamento di questi ultimi rappresenta un'ulteriore
prova della disumanizzazione e della conseguente indifferenza alla sorte della
persona prostituita
Nel mese di agosto di quest'anno i quotidiani svizzeri hanno poi
riportato i risultati di uno studio eseguito dal primario del reparto di malattie infettive dell’ospedale cantonale di
San Gallo, Pietro Vernazza che ha analizzato lo stato di salute di 600 donne in condizione di prostituzione. Ad una su cinque è stata diagnosticata una
malattia sessualmente trasmissibile: gonorrea, clamidia o sifilide. Nessuna di loro
sapeva di essere stata contagiata, né presentava sintomi.
La diffusione di queste malattie è dovuta
essenzialmente al fatto che sempre più clienti pretendono di avere un rapporto
sessuale non protetto, richiesta che molte donne soddisfano per bisogno di
denaro, tanto più che le tariffe si sono notevolmente ridotte e in certi
settori una prestazione costa solo 30
franchi.
La richiesta di
rapporti senza uso del profilattico riguarda soprattutto la fellatio. «Le
ragazze ci dicono che, purtroppo, se vogliono lavorare non possono usare il
preservativo nei rapporti orali. "Se non lo facciamo, il cliente va da
un'altra"», osserva Vincenza Guarnaccia dell'associazione Zona Protetta. [2]
Ora: la trasmissione
della clamidia, della gonorrea e della sifilide può avvenire tramite qualsiasi
tipo di rapporto penetrativo non protetto: vaginale, anale od orale.
Se questo è ciò che
succede in Svizzera, cosa accade in altri Stati nei quali la prostituzione è
legalizzata?
Nei Paesi Bassi, secondo un rapporto di quest'anno: Sekswerk
en geweld in Nederland, il 46% delle
persone in condizione di prostituzione dichiara di praticare anche rapporti
sessuali non protetti. L'uso del
profilattico costituisce un regolare elemento di discussione con i clienti che
insistono soprattutto per avere sesso orale senza condom e talvolta adottano
comportamenti molesti e minacciosi per conseguire ciò che desiderano. Per
evitare di subire violenza fisica, le persone che si prostituiscono cedono al
ricatto e compiono atti sessuali non protetti. Nel caso olandese, il mancato
uso del preservativo rappresenta un indizio importante di vulnerabilità alla
violenza. Chi non riesce ad ottenerne l'impiego regolare ha, infatti, 2, 5
volte più probabilità di essere oggetto di violenza sessuale e stupro, 2,3
volte di più di subire stalking e 2,1 di essere costretto a eseguire atti
sessuali non desiderati. In termini percentuali, il 58% di chi non sempre ha
rapporti protetti ha subito nel solo 2017 stalking, il 50% stupri, aggressioni o atti di
coercizione sessuale e il 51% è stata costretta a eseguire atti sessuali
indesiderati, mentre le percentuali corrispondenti fra chi ottiene il regolare
uso del preservativo da parte dei clienti sono del 38% , del 29% e del 33%. [3]
Quanto a questi
ultimi, i ricercatori Stef Adriaenssens e Jef Hendrickx, analizzando nel
2009 ben 25.000 "recensioni" (19.584 relative ai Paesi Bassi e 5414
al Belgio) pubblicate sul noto forum www.hookers.nl,
avevano trovato riferimenti a pratiche sessuali non protette nel 22% dei post
nederlandesi. Nel 2,1% dei commenti si parlava di penetrazioni vaginali, nel 10,7% di rapporti
anali e nel 26,9% di fellatio senza uso del condom. La percentuale di tali
pratiche era, però, molto più elevata nei club, dove raggiungeva il 32,5%. I
clienti segnalavano, poi, di aver ottenuto rapporti non protetti dal 45,4%
delle escort e di chi esercitava la prostituzione in spazi privati (la propria
abitazione, quella dell'acquirente di sesso…) Nelle vetrine e nella
prostituzione di strada la percentuale scendeva invece al 10,8% [4]
Di dimensioni più ridotte,
ma ugualmente importante la ricerca di Meagan Tyler e Natalie Jovanovski che hanno
analizzato 50 "recensioni" e 923 post di risposta relativi a 5
bordelli legali dello Stato di Victoria in Australia dove vige dal 1984 un
regime di regolamentazione della prostituzione. Sono stati selezionati i bordelli con le recensioni più recenti e per
ciascuno di essi i 10 post con il maggior numero di commenti. La ricerca,
estesa all'arco temporale 2010-2015 e intitolata The limits of ethical consumption in the sex industry: An analysis of
online brothel reviews è stata pubblicata nel vol.66 del gennaio-febbraio
2018 del periodico Women's
Studies International Forum. Quasi un terzo delle "recensioni" (16
su 50) contiene riferimenti al BBJ (bareback blowjob), ossia alla pratica della
fellatio senza uso del profilattico e 8 di queste menzionano il CIM , acronimo di come in mouth , vale a
dire l'eiaculazione in bocca, mentre in un altro caso lo sperma viene spruzzato
negli occhi della donna in condizione di prostituzione. Tre recensioni nominano
il rimming, ovvero la stimolazione orale della zona anale senza uso del dental
dam e una fa riferimento al coito non protetto. Gli autori di questi post
dichiarano, dunque, pubblicamente di infrangere la legge, dal momento che la
sezione 18a del Sexwork Act di Victoria del 1994 sancisce l'obbligo di usare il
profilattico nei rapporti sessuali a pagamento e non si può certo sostenere che
ignorino la norma, visto che ogni bordello deve esporre un cartello con
l'indicazione del divieto della pratica di atti non protetti. Gli acquirenti di sesso - osservano le autrici
della ricerca - si aspettano che questa sezione della legge sia e debba essere abbastanza regolarmente violata. Le recensioni
che facevano riferimento al sesso non protetto non sono state infatti ritenute
insolite o negative dagli utenti che hanno commentato le recensioni. Ancora più
rilevante il fatto che nessuno abbia mostrato preoccupazione per la salute e il
benessere delle donne che offrivano questi "servizi" nei bordelli.
Anzi! I clienti si dichiarano tanto più soddisfatti quanto più le donne
accettano di eseguire senza resistenze e proteste pratiche sessuali non sicure
e fingono di godere. Si sentono, al contrario, "derubati" se le donne
non mostrano un adeguato livello di
soddisfazione e, ancor più, se richiedono l'uso del preservativo, come mostra
ad esempio questa recensione nella quale il cliente è talmente sorpreso e
irritato dal tentativo della donna di fargli indossare il profilattico per la
fellatio da interrompere il rapporto ed andarsene:
Started with a bbbj
ok but not spectacular tgen sex in a few positions thought good to finish with oral but
goes down with condom on wtf. I gave up decided to end and count my money good
bye [5]
I risultati della ricerca trovano rispondenza nelle parole di Jacqueline Gwynne, ex receptionist di un bordello legale di Melbourne, la cui testimonianza ho pubblicato in ottobre.
Ancora peggiore la
situazione in Germania. Qui, per arginare l'ampia diffusione di pratiche
sessuali non sicure, la nuova normativa regolamentarista, entrata in vigore il
1 luglio 2017, ha imposto l'obbligo di usare il profilattico e il divieto di pubblicizzare
rapporti non protetti, ma non sono state approntate misure per la sua
applicazione e nessuno si preoccupa di
farla rispettare. Esito prevedibile, considerato che già nel 2015, prima
dell'entrata in vigore della legge, il sindacato della polizia tedesca aveva
definito l'obbligo "assolutamente ridicolo" , "assolutamente
inapplicabile" e il suo presidente Rainer Wendt aveva affermato che
"Non è ragionevole controllare se un cliente nel bordello indossa o meno
il condom" . Concetto ribadito dal collega di Berlino Bodo Pfalzgraf, che, piccato, aveva asserito che gli
agenti non erano la "polizia dei preservativi". [6] L'associazione tedesca contro l'AIDS
(Deutsche AIDS-Hilfe), da parte sua, aveva categoricamente affermato che "L'obbligo
di usare il condom non può essere controllato" ("Kondompflicht ist
nicht kontrollierbar") [7]
I
clienti hanno interpretato il messaggio come una sorta di rassicurazione sul
fatto che nessuno avrebbe mai verificato l'adempimento dell'obbligo e che,
quindi, avrebbero potuto continuare a praticare rapporti sessuali non protetti.
E
così è stato, in effetti, com'è confermato fra l'altro dalla permanenza dei
forum che divulgano, malgrado il divieto,
la pratica di rapporti vaginali e anali senza uso del profilattico,
pratica notoriamente indicata dall'acronimo AO, che significa "alles ohne", ossia
"tutto senza". Per sfuggire ai
controlli, nei forum dell'alles ohne si è semplicemente adottato un nuovo
gergo. AO viene sostituito da termini come:
"Katholische Beichte" =
"confessione cattolica" o "katholischer Programm" e in questi
forum ci si chiede se nella tale o talaltra città si pratichi ancora la fede
(Glaube) cattolica. L'adozione di queste espressioni canzonatorie si deve
evidentemente al fatto che la morale cattolica condanna l'uso dei
contraccettivi.
Le conseguenze di questi
comportamenti irresponsabili si fanno sentire. Negli ultimi anni si è assistito
in Germania ad un aumento significativo dei risultati positivi ai test sulle
malattie sessualmente trasmissibili. Il Dottor Christoph Boesecke, infettivologo dell'ospedale universitario di
Bonn, ritiene che circa un quinto delle donne
in condizione di prostituzione ne abbia contratto una. [8]
NOTE:
[1] Institut universitaire de
médecine sociale et préventive, Les
comportements face au VIH et autres IST des travailleuses et travailleurs du
sexe en Suisse https://www.iumsp.ch/Publications/pdf/rds276_fr.pdf
[2] Ticinonline, Una prostituta su cinque è infettiva, https://www.tio.ch/svizzera/attualita/1314578/una-prostituta-su-cinque-e-infettiva
[3] SOAIDS Nederland en Proud (Dutch Union for Sexworkers), Sekswerk en geweld in Nederland, pp. 14-15 e 33https://www.soaaids.nl/sites/default/files/media/Prostitutie/2018-rapport-sekswerk-geweld.pdf
[4] Stef Adriaenssens, Jef Hendrickx, Sex, price
and preferences: accounting for unsafe sexual practices in prostitution
markets, in Sociology of Health & Illness Volume 34, Issue 5, june 2012, p. 668,
https://onlinelibrary.wiley.com/doi/epdf/10.1111/j.1467-9566.2011.01400.x
[5] Meagan Tyler, Natalie Jovanovski, The limits of ethical consumption in the sex industry: An analysis of
online brothel reviews in Women's
Studies International Forum, n.66, gennaio-febbraio 2018, pp. 11-13
[6] Alexander Schmalz, Gesetz zur
Kondompflicht Polizei soll Lümmeltüten kontrollieren in Berliner Kurier,
8/2/2015 https://www.berliner-kurier.de/berlin/polizei-und-justiz/gesetz-zur-kondompflicht-polizei-soll-luemmeltueten-kontrollieren-1373462
[7] Deutsche AIDS-Hilfe: Verschärfung des
Prostitutionsgesetzes wird schaden statt schützen, 5 febbraio 2015 https://www.aidshilfe.de/meldung/deutsche-aids-hilfe-verscharfung-prostitutionsgesetzes-schaden-statt-schutzen
[8] Prostitution im Rems-Murr-Kreis Geschlechtskrankheiten: Freier sind die Hauptbetroffenen,
18 ottobre 2018 https://www.zvw.de/inhalt.prostitution-im-rems-murr-kreis-geschlechtskrankheiten-freier-sind-die-hauptbetroffenen.d7cc4720-7d8b-41e6-8cac-503483a8bd56.html
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